Il nostro Blog
Ready to fly! - Photo Credits: Romina Facchi
Finalmente è arrivato il giorno che aspettiamo da mesi! Oggi si parte!
Ieri sera abbiamo terminato le valigie, quelle di questo viaggio sono state particolarmente impegnative poiché, oltre ad abbigliamento, accessori, macchine fotografiche, obiettivi, binocoli e libri, abbiamo dovuto comprare una serie di oggetti per la nostra auto che ci sta aspettando a Johannesburg: il Dr. Livingstone!
Ready! - Photo Credits: Romina Facchi
E’ incredibile! Domani finalmente si parte!!!
Sono mesi che abbiamo studiato questo viaggio e che ci prepariamo, che compriamo cose e che studiamo mappe e libri, ma soprattutto sono mesi che sogniamo ad occhi aperti di tornare nella nostra amata Africa e dal nostro Dr. Livingstone, la nostra auto!
Finalmente il momento di tornare è arrivato!
Domani sera abbiamo il volo di Ethiopian Airlines che ci porterà a Johannesburg, con scalo al Addis Abeba.
South Africa - Photo Credits: Romina Facchi
Questo viaggio è iniziato tanto tempo fa, quando, cartine, Tracks4Africa e Google Maps alla mano, abbiamo iniziato a studiare l’itinerario e le varie tappe.
Lo studio e la pianificazione sono una delle parti più importanti di un viaggio poiché bisogna studiare bene le cose da vedere, i luoghi di interesse, le strade, i tempi di percorrenza, ecc e poi iniziare ad abbozzare un itinerario.
Waste tire
I progetti di riciclaggio che sanno trasformare i rifiuti in qualcosa di nuovo, utile e artistico sono sempre un successo.
Una delle piaghe che affligge il continente africano, e l’intero pianeta, è rappresentata dai pneumatici usati delle auto che sono diventati un enorme problema in termini di gestione dei rifiuti e riciclaggio, soprattutto a causa della grande quantità di pezzi che vengono prodotti, utilizzati e buttati all’anno e anche per i materiali utilizzati nella loro produzione.
Warka Tower - Photo Credits: www.warkawater.org
In sempre più aree del mondo la possibilità di accedere ad una constante riserva di acqua potabile sta diventando un problema molto delicato.
Basti pensare che la causa principale dei problemi di salute in Etiopia è proprio la diffusione di malattie perpetuate dalla mancanza di acqua pulita e di sistemi igienico-sanitari.
Spesso contaminata da rifiuti umani e animali, la qualità dell'acqua è gravemente compromessa.
Karoo - Photo Credits: Romina Facchi
Il progetto BigGaps ha come obiettivo quello di colmare le lacune di informazioni sulla biodiversità dell’area del Karoo, in Sudafrica, questo al fine di meglio comprendere il territorio e di conseguenza prendere decisioni sul futuro di questa area.
Il progetto, sostenuto da un consorzio di 20 istituzioni, è partito nel 2016 e avrà una durata di 3 anni, durante i quali sono state compiute e si compiranno ampie indagini sul campo, ma anche un enorme lavoro di digitalizzazione di tutti i documenti cartacei.
Botswana: Leopard - Photo Credits: Romina Facchi
I leopardi sono tra gli animali più belli, spietati e affascinanti che si possano incontrare durante un safari, sono creature elusive e sono senza dubbio i re degli agguati.
Questi splendidi felini maculati sono difficili da avvistare, amano riposarsi e trascorrere gran parte del tempo al riparo dal sole su comodi rami di albero o nascosti nel bush.
Purtroppo questi predatori sono a rischio e la popolazione di leopardi è diminuita notevolmente negli ultimi decenni.
Dopo ben venti anni di stato di guerra tra le due nazioni, l’8 luglio 2018 è stato siglato un accordo che di fatto pone fine ai conflitti e riapre le relazioni diplomatiche ed economiche tra i due paesi.
Dopo l’indipendenza dell’Eritrea dall’Ethiopia nel 1993 i rapporti tra i due stati rimasero buoni per alcuni anni, in seguito però, nel 1998, iniziò una sanguinosa guerra per dispute territoriali, dove oltre 80.000 persone persero la vita e migliaia di famiglie vennero, di fatto, separate.
In questi giorni è uscito il documentario che racconta le spedizioni, e le relative scoperte, in quella che è stata chiamata la “foresta di Google”.
In pochi sanno, o si ricordano, che una delle ultime grandi scoperte naturalistiche è avvenuta grazie alla tecnologia satellitare utilizzata da Google Earth, che ha consentito di identificare, per la prima volta, una foresta vergine (pristine forest) in Mozambico.