Ci troviamo a Kong, in Costa d’Avorio; questa piccola cittadina ha un passato importante, si trovava, infatti, sulla rotta dei commerci che, dalla costa atlantica, si dirigevano verso il Deserto del Sahara, per poi raggiungere il Mediterraneo, e viceversa.

Una delle tracce inequivocabili del suo glorioso passato, e del passaggio dei mercanti arabi, è la presenza di due moschee in stile sudanese che, nonostante le invasioni e il passare dei secoli, sono riuscite a giungere fino ai giorni nostri.

Sono un esempio splendido di architettura sudanese presente in Costa d’Avorio e noi siamo arrivati fino a qui proprio per poter vedere questi capolavori.

costa d'avorio kong  ivory coast romina facchi exploringafrica safariadv west africa

Lo stile sudanese prevede che vengano utilizzati dei pali di legno come unici sostegni della struttura, mentre come materiale di costruzione viene utilizzato il fango con all’interno piccoli ciottoli che viene modellato a crudo; queste architetture necessitano di continua manutenzione, soprattutto al termine della stagione delle piogge.

La prima moschea che visitiamo è quella conosciuta come la Moschea di Kong (Kong Mosque), o Grande Moschea (Great Mosque); la sua costruzione risale al XVIII secolo, anche se venne completamente distrutta da Samory Tourè, e, successivamente, venne ricostruita.

E’ meravigliosa, le pareti di fango e ciottoli sono arancioni, in diversi punti delle mura fuoriescono i legni di sostegno, sia paralleli sia perpendicolari alle pareti della moschea stessa; sulla sommità, di quelle che sembrano colonne, si trovano delle repliche di uova di struzzo, realizzate in pietra o in calcestruzzo.

costa d'avorio kong  ivory coast romina facchi exploringafrica safariadv west africa

E’ possibile entrare, togliendo le scarpe ovviamente, quindi non ce lo facciamo ripetere due volte ed entriamo; dentro una guida locale ci racconta un po’ di informazioni sulla storia della moschea e alcuni dettagli in merito alla sua costruzione, è molto interessante.

Dall’interno si vedono molto bene tutti i legni che sorreggono tutta la struttura; tra questi legni vediamo un movimento e ci accorgiamo che c’è una colonia di pipistrelli, sono molto piccoli, molti stanno dormendo a testa in giù, ma alcuni sono svegli e sembrano volersi sgranchire le ali.

E’ anche possibile salire sul tetto della moschea ma io non ci penso proprio, soffro di vertigini e non mi sembra una attività che fa per me, invece Silvan sale, figuriamoci se si perde questa occasione! 

costa d'avorio kong  ivory coast romina facchi exploringafrica safariadv west africa

Terminata la visita di questa moschea, facciamo una breve passeggiata, saranno al massimo 400 metri, e arriviamo ad un’altra moschea, sempre in stile sudanese.

Questa però è molto più vecchia, pare risalga al XIV secolo, la struttura è più piccola e il fango con cui è stata costruita è più scuro.

Una leggenda vuole che sia stata costruita da un mercante proveniente dall’Arabia Saudita, che è giunto in queste terre per commerciare; ma in realtà non si sa se questo corrisponda o meno alla realtà, quello che è certo è che la moschea faceva parte del caravanserraglio utilizzato dai mercanti algerini che transitavano da Kong, durante il loro viaggio verso la costa atlantica.

Alle spalle della moschea si trova un piccolo cimitero che è destinato solamente agli imam, qui è presente anche la tomba del primo imam di questa moschea.

costa d'avorio kong  ivory coast romina facchi exploringafrica safariadv west africa

Anche qui si può entrare, all’interno ci sono due locali, uno per la preghiera degli uomini e uno per le donne; in questo momento è l’ora della preghiera e quindi ci sono diverse persone all’interno.

Nel cortile antistante ci sono diversi mattoni fatti a crudo che stanno asciugando al sole, poco lontano ci sono anche gli stampi di legno con cui dare ai mattoni la forma giusta; probabilmente li utilizzano per restaurare la moschea dopo le piogge.

Scattiamo diverse foto e poi è giunta l’ora di partire.

Kong ci è piaciuta molto e le sue moschee sono meravigliose, però risalire in auto ci da un po’ di sollievo dal sole cocente del Sahel.

Ripartiamo e ci dirigiamo verso Ferke, ma lungo la strada ci fermeremo a visitare i villaggi Senoufo.

costa d'avorio kong  ivory coast romina facchi exploringafrica safariadv west africa