Safari nel Kruger da Orpen e Tamboti a Satara

Stamattina ci svegliamo presto, siamo al Tamboti Tented Camp, nel Parco Nazionale Kruger in Sudafrica; la nostra tenda si affaccia sul fiume, in secca in questo periodo, e abbiamo una bellissima terrazza in legno dove facciamo colazione.

Mentre il cielo si colora con i toni caldi del sole che sta sorgendo, noi terminiamo la nostra colazione e, mentre ci chiediamo cosa ci riserverà la giornata di safari di oggi, ci prepariamo a partire.

Lasciamo le chiavi della tenda in una apposita buca e partiamo.

Come prima cosa andiamo a vedere se i rinoceronti bianchi di ieri sera sono ancora in zona; solitamente questi animali non percorrono molta strada, ma non è detto che siano ancora visibili dalla strada, potrebbero essersi spostati ed essersi nascosti tra i cespugli.

Raggiungiamo la H 7 e procediamo lentamente guardandoci in giro attentamente e, ad un certo punto, eccoli!

Non sono molto lontano da dove erano ieri, ma ne vediamo sono solamente due, il terzo dev’essersi allontanato; impossibile non fermarsi ad ammirarli, sono delle creature meravigliose, sembrano quasi animali preistorici.

Percoriamo la H 7 e troviamo diversi elefanti, sia lungo la strada, sia al fiume, impegnati a bagnarsi e a bere; ci sono tanti cuccioli e questo significa che i vari branchi sono in salute e gli esemplari sono sani, questo ci rende molto felici.

Ci sono anche moltissime giraffe, qui ci sono diversi cespugli e alberi, l’alimentazione preferita di questi eleganti ed altissimi mammiferi.

Le giraffe sono buffe, spesso, quando sentono un rumore, si fermano immobili, qualunque cosa stiano facendo, e guardano in direzione del rumore, spesso ci guardano incuriosite con i loro grandi occhioni; altre volte invece si posizionano dietro un albero e restano immobili e ci spiano, sembrano giocare a nascondino pensando di non essere viste, sono troppo divertenti.

Questa è proprio la strada degli elefanti e delle giraffe, sono davvero ovunque; a volte ci attraversano la strada e noi ci fermiamo, loro hanno la precedenza ovviamente; nel caso degli elefanti è meglio prestare attenzione quando si trovano in strada o in prossimità della stessa, poiché è bene non essere troppo vicini e trovarsi per sbaglio nella loro zona di sicurezza, inoltre bisogna prestare attenzione a non trovarsi in mezzo al branco poiché potrebbero sentirsi minacciati dalla nostra presenza, soprattutto se sono presenti dei cuccioli, ma in generale all’interno del branco sussistono legami famigliari molto forti che durano tutta la vita e non amano gli intrusi.

Avvistiamo anche delle simpatiche manguste che, appena ci vedono si mettono a correre; hanno fanno la tana in un termitaio abbandonato, alcune si infilano nei buchi presenti sulla sua superficie, altre ci guardano incuriosite, sono animali estremamente intelligenti e coraggiosi, basti pensare che non si fanno problemi ad affrontare ed uccidere i serpenti per cibarsene.

Ad un certo punto, sui rami di un albero, avvistiamo una coppia di falchi giocolieri (bateleur), sono bellissimi con il loro becco e le zampe arancioni brillanti; mentre li guardiamo ne arriva un altro, è facile riconoscerli in volo poiché, a differenza di altri rapaci, devono sempre aggiustare la traiettoria con le ali, in quanto hanno una coda troppo corta e quindi non riescono a usarla per stabilizzare il volo, sembrano dei funamboli, da lì deriva il nome in inglese “bateleur”.

Mentre proseguiamo, ad un certo punto, all’improvviso, ci attraversa la strada una iena maculata (spotted hyena), sta correndo da qualche parte o sta scappando da qualcosa; prendiamo il binocolo e guardiamo in entrambe le direzioni ma non vediamo nulla, aspettiamo un po’ per vedere se succede qualcosa, ma nulla, non lo sapremo mai.

Procediamo e andiamo a vedere se c’è qualche animale ad una pozza non lontano dalla strada principale.

Quando arriviamo vediamo che ci sono alcuni elefanti, alcuni di loro stanno bevendo direttamente dalla cisterna (reservoir) dove l’acqua è più pulita.

Un elefante invece sembra preferire la pozza artificiale, raccoglie l’acqua con la proboscide ma poi, anziché portarla alla bocca, la butta sul terreno, ci sembra un comportamento strano e quindi lo osserviamo attentamente per capire cosa stia facendo; ripete il gesto più volte, ci sembra molto strano che sprechi tutta quell’acqua, ma poi capiamo: a terra vicino a lui ci sono alcuni storni (starling), evidentemente lo infastidiscono perché cerca di scacciarli tirandogli l’acqua!

Gli elefanti sono eccezionali e quando si mettono in testa una cosa non li ferma niente e nessuno, inoltre se decidono che qualcosa li infastidisce cercano di eliminare il problema alla radice; fa sorridere che degli uccelli così piccoli possano essere un problema per un animale così imponente, ma a quanto pare è proprio così!

Proseguiamo il nostro safari e torniamo sulla H 7, arriviamo fino alla intersezione con la S 12 e decidiamo di deviare per vedere cosa troviamo.

Arriviamo ad una pozza dove ci sono alcune giraffe impegnate a bere, sembrano fare a turno: mentre una beve le altre si guardano intorno; in effetti per loro questo è un momento delicato, visto che devono assumere una postura scomposta per riuscire a raggiungere l’acqua, in caso di pericolo difficilmente riuscirebbero a ricomporsi e a scappare velocemente, meglio avere qualcuno che guarda loro le spalle.

Lungo la strada troviamo anche tantissimi impala e diversi gnu, questi ultimi sono in marcia, come sempre mi verrebbe da dire.

La S 12 termina sulla S 40, noi svoltiamo a destra in direzione della H 7; arriviamo in prossimità di una grande pozza d’acqua, qui troviamo tantissimi impala, diversi kudu, qualche facocero e un coccodrillo che se ne sta in disparte sulla sabbia.

La H 7 termina nella H 1-4, svoltiamo a destra e subito dopo svoltiamo a sinistra sulla S 100; due giorni fa lungo questa strada, in prossimità di una pozza di acqua, abbiamo avvistato i leoni, visto che sono animali abbastanza abitudinari, soprattutto per quanto riguarda i luoghi in cui si appostano per cacciare, potrebbero essere ancora nei paraggi.

Percorriamo questa strada che è davvero bella: alla nostra sinistra si apre una pianura di savana erbosa, mentre a destra scorre il fiume, sulle cui rive cresce una foresta fluviale.

A giudicare dalle auto ferme è molto probabile che i leoni siano ancora alla pozza; quando arriviamo infatti notiamo che sono ancora lì, esattamente dove li abbiamo lasciati due giorni fa; in tutto sono cinque, due leonesse, di cui una palesemente incinta, e tre cuccioli già cresciuti.

Sonnecchiano all’ombra dei cespugli non lontano dalla pozza di acqua, il sole è ancora alto ed è presto per vederli un po’ attivi, quindi scattiamo qualche foto e ci ripromettiamo di tornare più tardi, magari li troviamo più svegli, sarebbe fantastico vederli bere.

Procediamo oltre e avvistiamo diverse zebre e alcuni gnu, speriamo che non vadano proprio dove si trovano i leoni…

Troviamo anche tantissime giraffe lungo il fiume, si stanno cibando delle foglie degli alberi e degli arbusti; sono elegantissime quando camminano, sembrano quasi delle modelle, mentre quando si guardano in giro con i loro grandi occhi sono un po’ ridicole a volte perché sembrano sempre a metà tra il curioso e lo stupito.

Svoltiamo a destra sulla S 41, abbiamo già percorso questa strada due giorni fa e ci ha dato molte soddisfazioni, abbiamo deciso di tornarci, anche perché il campo di questa sera, il Satara Rest Camp, non è lontano da qui; conosciamo già la strada e quindi sappiamo già dove dobbiamo fermarci, anche se la natura è imprevedibile e quindi gli avvistamenti possono essere ovunque.

Andiamo alla diga e troviamo diversi animali che si stanno abbeverando, soprattutto bufali, giraffe e zebre; sono animali che hanno bisogno di acqua quotidianamente quindi è abbastanza facile trovarli in prossimità di fiume, pozze o sorgenti.

Proseguiamo e ci dirigiamo verso la pozza dove l’altro giorno c’erano i leoni con la carcassa della giraffa, ci chiediamo se siamo ancora li; le auto che avvistiamo in lontananza sono una certezza, anche se ci spoilerano.

I tre leoni sono sdraiati nell’erba gialla con il sole alle loro spalle, sono stranamente svegli, probabilmente stanno curando la loro preda; non lontano infatti si trovano diversi avvoltoi che sembrano aspettare il momento giusto per rubare un pasto.

Ad un certo punto un giovane leone maschio si alza e inizia a camminare lentamente verso gli avvoltoi, alcuni esemplari si sono progressivamente avvicinati alla giraffa e forse questo non piace ai leoni.

Con un balzo felino il giovane leone scaccia gli avvoltoi che si alzano in volo; per il momento ha ribadito il suo diritto sulla preda, ma gli avvoltoi non molleranno tanto facilmente e torneranno all’attacco.

Lungo la S 41 abbiamo incontrato diversi elefanti, babbuini, antilopi d’acqua (waterbuck), zebre e gnu e poi uno dei miei uccelli preferiti, il serpentario (secretary bird) che cammina sul terreno alla ricerca di cibo con il suo passo marziale.

Prima di andare al campo torniamo dai leoni sulla S 100, vogliamo vedere se, visto che l’ora del tramonto si sta avvicinando, sono più attivi.

Arriviamo e li troviamo che si stanno recando alla pozza a bere, ad un certo punto sono tutti e 5 allineati a favore di luce e di fronte a noi, ma che meraviglia; inevitabilmente scattiamo tantissime fotografie ma ci godiamo anche il momento.

Poco dopo, uno alla volta, si allontanano dalla pozza e si siedono nell’erba secca che, con la luce del tramonto sembra incendiata.

Quando tutti finiscono di bere, iniziano tutti insieme a camminare, attraversano la strada, passando tra le auto, e si dirigono verso il Satara Rest Camp, nella direzione in cui si sono dirette le zebre e gli gnu; è palese che siano a caccia.

Li osserviamo per un po’ ma poi dobbiamo andare, il sole sta tramontando e noi dobbiamo entrare al campo entro le 18,00; good luck amici felini, magari ci rivediamo domani mattina!