Stamattina ci alziamo presto, facciamo colazione e torniamo alla pozza di Moringa per vedere se siamo altrettanto fortunati come ieri sera, ma invece oggi, a parte qualche uccello, alla pozza non arriva nessuno; ma il safari è così, non si sa mai cosa si può avvistare, dove e quando.

Torniamo alla nostra auto e partiamo, lasciamo Halali; oggi esploriamo la parte del Parco Nazionale di Etosha che si trova tra Halali e Okaukuejo; quindi usciamo dall’ingresso di Halali e ci dirigiamo verso occidente.

Lungo la strada vediamo diverse zebre, gli alcelafi rossi (red hartebeest), alcune giraffe e una miriade di antilopi saltanti (spingbok).

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La prima pozza dove ci fermiamo oggi è Rietfontein, qui avvistiamo diversi erbivori ma, in prossimità di alcuni tronchi di alberi morti, scorgiamo due sagome più chiare; sono due leonesse!

Sono lì sedute nella penombra che si guardano in giro, non sembrano particolarmente intenzionate a cacciare, ma comunque mantengono lo sguardo vigile su tutto quello che succede loro intorno.

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Le osserviamo un po’ nella speranza che si muovano, ma sta iniziando a fare caldo e sicuramente rimarranno lì fino a stasera.

Proseguiamo per il nostro percorso, andiamo a vedere le pozze Salvadora e Charitsaub, ma non avvistiamo nulla degno di nota; andiamo quindi a Sueda, qui si trova una sorgente d’acqua e delle formazioni saline meravigliose e molto coreografiche; qui l’acqua è troppo salata per gli animali e quindi non li si vede mai aggirarsi da queste parti.

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Andiamo successivamente alla pozza di Aus, dove ci sono diversi meravigliosi kudu che arrivano proprio quando arriviamo noi, sono molto titubanti ma si avvicinano all’acqua per bere; ci sono anche diversi orici e qualche facocero.

Ma quello che attira la nostra attenzione, e quasi ci ipnotizza, è un immenso storno di uccelli che vola in continuazione in prossimità della pozza, poi si posa, ma solo per qualche istante e poi riparte, creando delle coreografie meravigliose in cielo, che spettacolo.

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Andiamo alla Olifantsbad, famosa per essere la pozza degli elefanti, ma dei giganteschi pachidermi non vi è nemmeno l’ombra, nessuno li ha visti, nemmeno quelli che sono lì da più di un’ora; restiamo lì un po’ anche noi ma non arrivano, si vede che oggi sono andati da un’altra parte.

Ci fermiamo in un’area pic-nic, chiusa con il cancello per far siche non entrino gli animali, tiriamo fuori le nostre sedie e il nostro tavolo e pranziamo all’ombra di un’albero di mopane.

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Dopo pranzo proseguiamo la nostra esplorazione e andiamo a vedere le pozze Gemsbokvlakte e Newbrownie, ma, al di là di zebre e antilopi saltanti (springbok) e qualche gnu (wildebeest), non vediamo molto.

Andiamo a Okaukuejo a fare un po’ di spesa e a fare la foto alla torre, che venne costruita dai tedeschi durante il periodo coloniale, e poi imbocchiamo la strada che conduce all’Andersson Gate; stasera il nostro camping si trova fuori dal parco.

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La calda luce del sole, che sta già scendendo verso l’orizzonte, illumina la strada e noi procediamo guardandoci intorno, non si sa mai dove si può fare un avvistamento ed infatti, ad un certo punto, vediamo due animali che attraversano la strada un po’ più avanti rispetto a dove ci troviamo; li riconosciamo subito, la loro silhouette è inconfondibile: sono leoni!

Ci avviciniamo, sono due leonesse che si stanno dirigendo verso una piccola collina che si trova poco distante, facciamo giusto in tempo a scattare qualche fotografia e poi le vediamo sparire tra i cespugli; sono troppo belle ed affascinanti quando camminano così sinuose.

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Siamo a metà strada per il gate e alla nostra sinistra vediamo una famiglia di elefanti; sono 14 e ci sono diversi cuccioli; eccoli finalmente!

Che bello vedere che ci sono i cuccioli, danno una speranza a questa specie; camminano nell’erba alta ma noi ci posizioniamo poco più avanti dove l’erba è più bassa e ci sono meno cespugli cosi possiamo guardarli meglio; sono lontani, ma si vedono chiaramente che incedono con un passo tranquillo, ma sempre guardinghi, a maggior ragione che hanno i piccoli.

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Alla fine gli avvistamenti più belli della giornata li abbiamo fatti sulla strada verso l’uscita; non si sa mai dove si vedranno gli animali, è questo il bello del safari, nulla può essere dato per scontato.

Felici e soddisfatti, con il sole che sta tramontando alla nostra destra, usciamo dal gate, dove c’è una squadra di anti-bracconaggio con i cani che ispezionano le auto, e andiamo al nostro campeggio stanchi ma felici e soddisfatti.