La Sorgente di Turner

Questa sorgente si trova nel cuore del Serengeti Centrale in una zona remota ed isolata, in un boschetto di cespugli e di acacie; la sorgente vera e propria è difficile da avvistare poiché è nascosta, ma la vera attrattiva qui è che durante la stagione secca questa sorgente è una calamita per gli animali che qui trovano l’acqua di cui necessitano.

La sorgente prende il nome da Myles Turner che fu il primo capo dei guardiaparco del Serengeti dal 1956 al 1972; grazie anche, e soprattutto, al suo operato contro il bracconaggio oggi possiamo ammirare questa meraviglia che è il Parco Nazionale del Serengeti.

A quei tempi il bracconaggio agiva su larga scala e ha decimato gli elefanti e i rinoceronti in tutto il continente africano, e anche gli animali della Tanzania purtroppo subirono la stessa sorte.

La situazione iniziò a migliorare quando il commercio dell’avorio fu vietato su scala mondiale; lentamente la popolazione di elefanti iniziò a crescere di numero, qualche elefante giunse fino qui dal confinante Kenya anche se non si tornò mai alle numerosità dei decenni precedenti.

La pista che porta alla sorgente parte da Seronera e si dirige verso est per 8 km e passa attraverso i boschi di acacia punteggiati da piccole aree aperte dove gli animali si concentrano.

La strada che conduce alla Sorgente di Turner offre fantastiche opportunità di avvistamenti: grandi branchi di giraffe che si avvistano usualmente nei boschi di acacia, grandi branchi di bufali e leopardi che se ne stanno sdraiati sui rami delle acacie che si trovano lungo la strada.

Ma la scena è dominata dai tre branchi di leoni che risiedono qui, in un’area di solo 15 km di diametro, e che vengono tutti studiati da anni dal Serengeti Lion Project.

I visitatori incontrano regolarmente questi meravigliosi felini durante il game drive in questa zona.

La Sorgente di Turner è visitabile sono durante la stagione secca quando gli animali si concentrano maggiormente qui a causa della scarsità di acqua nel parco; mentre nella stagione verde, oltre a vedere meno animali, la strada rischia di essere fangosa e difficile da percorrere.