Ci troviamo a Ferkessedougou, nell’estremo nord est della Costa d’Avorio, questa piccola cittadina, che spesso si trova a fatica sulle mappe, è collocata sull’unica strada che porta in Burkina Faso e in Niger, quindi, nel corso dei decenni, ha assunto un ruolo importante nei commerci tra questi paesi.

Qui si trovava anche una delle fermate della ferrovia, costruita dai francesi durante il periodo coloniale, che da Abidjan arrivava fino a Ouagadougou, in Burkina Faso; negli ultimi anni questa ferrovia ha riacquistato importanza e sono stati stanziati 400 milioni di CFA per ripristinarla, prolungandola fino a raggiungere alcune miniere del Burkina Faso e, forse, del Niger.

Ferkessedougou, o Ferkè come la chiamano i suoi abitanti, oggi è una cittadina tranquilla dove si trova un grande mercato dove vendono molti prodotti, inoltre qui si trova anche un mercato del bestiame; a testimonianza della sua importanza commerciale

Lungo la strada principale della cittadina notiamo una chiesa cattolica e poco distante una moschea, qui le persone di religione diversa riescono a vivere in pace ed in armonia, magari fosse così ovunque nel mondo.

Stamattina, subito dopo colazione e dopo aver fatto check out, e prima di ripartire per Korhogo, abbiamo visitato entrambi i mercati.

Il mercato degli zebù e del bestiame di Ferkessedougou

Appena fuori dalla cittadina di Ferkessedougou, o Ferkè, si trova il mercato del bestiame o mercato degli zebù.

Gli zebù differiscono dalle mucche europee per alcuni tratti distintivi: innanzitutto la presenza della gobba e di una grande giogaia, inoltre hanno le orecchie molto più grandi; anche le corna sono più imponenti e sono particolarmente arcuate.

Esistono circa 75 specie differenti di zebù e si trovano solitamente nelle zone tropicali ed equatoriali del pianeta, prevalentemente in Africa, in Asia e in Sud America.

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Arriviamo al mercato e scendiamo dall’auto.

Il mercato si trova in uno spazio sterrato dove si trovano una serie di recinti, all’interno dei quali si trovano gli zebù ma anche capre e mucche europee.

Questo è uno dei mercati di bestiame più importanti della Costa d’Avorio, questi animali infatti giungono qui dal Burkina Faso, dal Niger, dal Mali, dalla Mauritania e, sia i commercianti di bestiame ivoriani sia la gente comune, che vogliono comprare un animale, si recano a questo mercato, giungendo anche da molto lontano.

Anche gli animali giungono qui da molto lontano e, durante il viaggio, perdono molto peso, nonostante vengano nutriti; siccome vengono venduti a peso, una volta qui, vengono messi all’ingrasso e, per farli aumentare velocemente di peso, li nutrono con i semi del cotone.

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I fiocchi, o bambagia, di cotone vengono raccolti per essere filati, all’interno della bambagia si trovano i semi, che rappresentano uno scarto di produzione e quindi, anziché buttarli, vengono utilizzati come alimento per il bestiame e, siccome sono molto energetici, i capi aumentano velocemente il loro peso.

Facciamo un giro tra i recinti e scattiamo qualche foto, alcuni zebù sono proprio belli, uno in particolare bianco e nero ci guardava con i suoi grandi occhioni, per un attimo ci è venuta voglia di portarlo via con noi.

Purtroppo dopo un po’ è giunta l’ora di andare, anche perché, prima di partire per Korhogo, vogliamo vedere anche il mercato cittadino.

Il mercato di Ferkessedougou

Nelle vie e nei vicoli della cittadina di Ferkè tutti i giorni della settimana si tiene un mercato locale, i giorni migliori per visitarlo sono dal lunedì al sabato, la domenica alcune bancarelle sono vuote.

Facciamo un giro per le bancarelle del mercato, vendono proprio di tutto: ogni genere di frutta e verdura, ci sono bancarelle dove friggono una specie di frittelle, altre cucinano la carne alla brace, altri ancora girano per il mercato con un carretto vendendo il caffè accompagnato, volendo, con il pane.

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Alcune bancarelle vendono il pane che sembra tanto francese, c’è chi vende le noci di palma e chi vende l’olio estratto proprio dalle noci, altri vendono spezie e cereali e legumi secchi, non manca la pasta, e ci chiediamo come sarà, saremmo curiosi di provarla.

Non mancano le bancarelle che vendono pesci essiccati o affumicati e nemmeno i macellai; ci sono anche bancarelle che vendono pentole e altri oggetti per cucinare o per pulire.

Ad un certo punto troviamo una bancarella con una signora che vende qualcosa di strano, ci incuriosisce molto e ci avviciniamo; lei è molto gentile e ci sorride immediatamente, ci spiega che quello che vende è il burro di karitè e ci mostra anche le noci da cui viene ricavato.

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Ride e scherza con noi, ci sembra il minimo comprare un pezzo di burro di karitè, vedremo cosa farne, ha talmente tanti impieghi che non avremo problemi a capirlo; diciamo che lo abbiamo fatto soprattutto per lei perché era troppo carina.

E’ stato molto piacevole visitare questo mercato, le persone erano molto gentili e incuriosite dalla nostra presenza e ci chiedevano da dove arrivavamo e quando rispondevamo “Milano – Italie” a volte li abbiamo visti un po’ spaesati, in effetti siamo a migliaia di km di distanza e non solo dal punto di vista letterale del termine; spesso ci chiedevano di poter scattare un selfie insieme, la sensazione è che qui di viaggiatori, per giunta bianchi, ne vedano ben pochi.

Saremmo stati qui tutta la mattina con i nostri amici del mercato, ma dobbiamo proseguire il vostro viaggio e fare ritorno a Korhogo.

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