Stamattina, dopo colazione, partiamo, ci lasciamo il Parco Nazionale di Tarangire alle spalle e proseguiamo il nostro viaggio.

Oggi abbiamo un po’ di strada da fare e possiamo scegliere di andare verso nord, passando da Mto Wa Mbu e raggiungere Karatu con la strada asfaltata, oppure possiamo fare una strada sterrata che si avventura tra i villaggi degli Mbugwe, una popolazione di origine bantu che abita queste terre.

Ovviamente scegliamo la seconda opzione e partiamo, è bello passare tra i villaggi, scattiamo qualche fotografia, senza però infastidire le persone, e ci godiamo il meraviglioso paesaggio.

Poco dopo la strada inizia a salire e ci sono alcuni tornanti che sembrano quelli che si trovano sulle Alpi; stiamo risalendo la scarpata della Rift Valley.

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La nostra guida si diverte a guidare Sir Stanley Speke lungo questa strada tutta a curve mentre noi, ad ogni curva ammiriamo il panorama che si apre sotto di noi; meno male che in certi punti, soprattutto quelli più ripidi, la strada non è sterrata ma hanno realizzato una superficie in cemento a grana grossa, in questo modo la macchina ha maggiore aderenza, altrimenti durante la stagione delle piogge sarebbe impossibile passare di qui.

Una volta giunti sull’altopiano ci troviamo nelle terre degli Iraqi o Iraqw, conosciuti anche come Mbulu; sono un popolo di coltivatori, ma possiedono anche alcuni capi di bestiame.

Sembra che questa popolazione non sia di origine bantu come le popolazioni confinanti, ma invece appartengano al ceppo linguistico cuscitico, che a sua volta appartiene al gruppo linguistico afro-asiatico; i loro lineamenti sono meno marcati rispetto alle popolazioni bantu e, alcuni di loro, sono un po’ più chiari di carnagione.

I loro villaggi sembrano ben curati, sia quelli più moderni, sia quelli più tradizionali.

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Qui sull’altopiano si trova anche la chiesa più grande della Tanzania, venne realizzata dai tedeschi durante il periodo della colonizzazione.

Da qui ci dirigiamo verso Karatu, inizialmente avremmo dovuto fare un’altra strada più avventurosa, ma ci sono stati degli allagamenti, dovuti alle recenti piogge, e la strada non è percorribile; scendiamo quindi dall’altipiano e transitiamo da Karatu.

Da qui prendiamo un’altra strada sterrata, anche questa attraversa le terre degli Iraqw, è molto bella dal punto di vista del paesaggio; attraversiamo anche qualche fiume ma questi sono in secca per fortuna.

Poco dopo arriviamo al Lago Eyasi e al nostro lodge: il Lake Eyasi Safari Lodge.

Facciamo check-in e andiamo in camera, ma tra poco si riparte, andiamo a visitare un villaggio dei Datoga.

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