Il Parco Nazionale di Tarangire si trova nel nord della Tanzania ed è un parco meno visitato rispetto al Parco Nazionale di Serengeti e la Conservation Area di Ngorongoro; il motivo è un mistero, poiché è un parco molto bello dal punto di vista paesaggistico e che offre ottime possibilità di avvistamento.

Entriamo dal gate principale e prendiamo una pista che ci conduce nella zona occidentale del parco; qui il paesaggio è molto bello e suggestivo, c’è una vallata meravigliosa e molti alberi.

Questo è l’habitat ideale per i leopardi, noi li cerchiamo ma non li troviamo, sono animali molto schivi e spesso si nascondono tra la vegetazione, quindi non è semplice avvistarli, soprattutto in questo periodo dell’anno in cui le piogge hanno reso più rigogliosa la vegetazione.

Proseguiamo il nostro giro e il paesaggio cambia in continuazione: alcune zone del parco sono di savana aperta, altre invece hanno meravigliosi e maestosi baobab, per i quali il parco è famoso; si dice infatti che questo sia il “parco dei giganti”, per i baobab e per il grande numero di elefanti che si trovano qui.

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Il fiume Tarangire domina il parco e lo attraversa da nord a sud, è una fonte di acqua permanente e quindi qui, in qualunque periodo dell’anno, si possono fare ottimi avvistamenti, poiché gli animali si concentrano sulle sue sponde.

Il nome Tarangire deriva da “tara ngire” che nella lingua del popolo Mbugwe significa “il fiume dei facoceri”, molto probabilmente gli Mbugwe in passato hanno visto diversi facoceri recarsi al fiume.

Nella parte più a sud del parco invece si trova una zona più umida, che non si secca mai completamente, nemmeno durante la stagione secca.

Avvistiamo tantissimi branchi di elefanti, alcuni composti da 5 o 6 esemplari, altri decisamente più numerosi; la cosa più bella è che tutti hanno i cuccioli, alcuni davvero molto piccoli, e questo significa, non solo che sono in salute, ma  costituiscono una speranza per la sopravvivenza della specie, che è minacciata da diversi fattori, tra cui il bracconaggio e il conflitto con l’uomo.

Avvistiamo anche 5 leoni, di cui uno arrampicato su un tronco, alcuni sono un po’ lontani per scattare foto di qualità, ma li ammiriamo con i nostri binocoli; due invece li vediamo a pochi metri dalla nostra macchina, sono meravigliosi, lì sdraiati sul lungo fiume.

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Avvistiamo anche dei ghepardi, non li avevamo mai visti prima nel Tarangire, anche questi sono un po’ lontani ma sono bellissimi, sdraiati all’ombra di un cespuglio.

Proseguiamo e ovunque guardiamo ci sono elefanti, zebre e gnu; talvolta avvistiamo qualche giraffa impegnata a cibarsi e qualche antilope d’acqua (waterbuck) che sembra guardarci un po’ stupita.

Avvistiamo anche molti rapaci come il falco giocoliere, l’aquila marziale, alcuni avvoltoi che volteggiano in aria.

In prossimità delle pozze d’acqua avvistiamo anche le cicogne bianche, le cicogne becco a sella e la cicogna marabou.

Arriviamo fino alle Paludi di Silale (Silale swamps) dove si trova un’area pic nic molto bella, con una vista spettacolare sulla marcita e sui monti che si trovano all’orizzonte.

Pranziamo qui con una scatola di biscotti, l’unica cosa che siamo riusciti a comprare al bar dove abbiamo fatto colazione, all’ingresso del Parco Nazionale di Tarangire.

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I piani erano differenti, avremmo dovuto avere un pic-nic lunch preparato dal lodge, ma con il fatto che c’è stato l’incendio, non sono stati in grado di prepararcelo; poco male, ci interessa poco pranzare, a noi interessa fare safari e avvistare gli animali.

Ripartiamo e ci dirigiamo verso nord e verso l’uscita, continuando a cercare animali.

Nel pomeriggio fa veramente caldo e il sole è forte, cerchiamo di stare all’ombra per cercare un po’ di fresco.

Il paesaggio è spettacolare e ovunque ci voltiamo ci sono animali, in questa stagione il Parco Nazionale di Tarangire è davvero uno spettacolo.

Arriviamo sul fiume e davanti a noi vediamo una scena meravigliosa: diversi branchi di elefanti si sono recati qui per rinfrescarsi e per bere; siccome l’acqua del fiume è un po’ fangosa, gli elefanti scavano dei buchi nella sabbia per trovare l’acqua pulita, questi stessi buchi vengono successivamente utilizzati anche dagli altri animali.

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Dall’altra parte del fiume ci sono dei leoni, siamo un po’ lontani ma li vediamo benissimo: due sono sdraiati vicino ad un cespuglio, mentre altri due si trovano sempre sul lungo fiume e osservano gli animali; gli elefanti hanno i cuccioli, alcuni dei quali molto piccoli, ma non sembrano preoccupati per la presenza dei leoni.

Ci godiamo un po’ la scena, poi andiamo nell’area pic nic di Matete che ha la terrazza che si affaccia proprio su questa parte di fiume, anche da lì osserviamo i leoni, cercando di intuire le loro intenzioni, e guardiamo estasiati gli elefanti.

Infine scendiamo con la macchina sulla sponda opposta del fiume, dove ci sono i leoni, è un po’ tardi, dovremmo già recarci verso l’uscita del parco ma volevamo vederli da vicino per scattare qualche primo piano.

Da qui ci dirigiamo infine verso l’uscita, passiamo vicino a baobab giganteschi, a diverse acacie e a mandrie di zebre, di gnu, alle giraffe, agli elefanti, che sono davvero ovunque ed, infine, arriviamo al gate.

Bye Bye Tarangire, ci hai regalato, come sempre, momenti ed avvistamenti spettacolari!

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