I portoghesi provarono più volte ad invadere gli altipiani centrali ma non ebbero molto successo ma fu Cecil Rhodes, politico e imprenditore britannico, che, con il suo esercito privato, riuscì ad avventurarsi con successo in queste terre, in un periodo tardivo rispetto alla colonizzazione di altri territori africani da parte degli europei.
 
Cecil Rhodes, che a quel tempo deteneva il 90% del mercato dei diamanti del mondo, truffò il popolo Ndebele e il loro re Lobenguela, a costoro infatti donò alcuni fucili e un vecchio battello a vapore in cambio della possibilità di poter usufruire di tutte le risorse minerarie p
resenti nelle loro terre.
 
Questo era il tipico modus operandi della British South Africa Company, o BSAC; compagnia commerciale di proprietà di Cecil Rhodes che riuscì, grazie proprio all’inganno, al denaro e alla forza, ad impossessarsi delle concessioni di buona parte dell’Africa Australe.
 
Sir Cecil Rhodes divenne amministratore dello stato che prese il suo nome e fu fondato il 3 maggio 1895; la Rhodesia comprendeva gran parte degli odierni Zambia e Zimbabwe.
 
La Rhodesia divenne un saldo dominio britannico alla fine del XIX secolo; grazie agli ingenti fondi e all’opera della British South Africa Company, questo giovane stato, diviso in due dal fiume Zambesi, conobbe subito l’efficienza inglese in campo di colonizzazione, ma subì anche lo sfruttamento delle sue risorse.
 
Il territorio della Rhodesia venne suddiviso in due parti utilizzando il fiume Zambesi come linea si separazione: vennero così costituite la Rhodesia Meridionale e la Rhodesia Settentrionale.
 
Quando Cecil Rhodes morì nel 1902 la Rhodesia Meridionale, insieme alla Rhodesia Settentrionale, rimasero sotto il controllo della BSAC fino a quando, nel 1923, a seguito di un referendum, vennero proclamate colonia britannica e passarono sotto il controllo diretto della Corona.
 
I militari della Rhodesia Meridionale, come accadde per altre colonie britanniche, combatterono al fianco del Regno Unito durante la Seconda guerra mondiale.
 
Dopo il secondo conflitto mondiale, nel 1953, nonostante buona parte della popolazione bantù di oppose, la Rhodesia del Nord, la Rhodesia del Sud e il Nyassaland, l'attuale Malawi, vennero riunite nella Federazione della Rhodesia e del Nyassaland; in questa federazione lo Zimbabwe assunse un ruolo primario ma la federazione ebbe vita breve poiché fortemente osteggiata sia dai movimenti neri sia bianchi e quindi, nel 1963, venne sciolta.
 
Nel mentre, in questi anni, molti inglesi si stabilirono in queste terre e la popolazione della colonia aumentò, vennero anche istituite alcune federazioni per tutelare gli interessi dei bianchi.