Le Cascate Vittoria si sono formate nel periodo Giurassico quando, a seguito di attività vulcanica, si è formato uno spesso deposito di basalto che ha ricoperto un’area estesa in Africa Meridionale.

Quando la lava si è solidificata sono apparse delle spaccature nella roccia che si sono riempite, nei secoli, di materiali più soffici che sono stati progressivamente erosi dal poderoso Fiume Zambesi.

Il processo di erosione è in corso ancora oggi e il fiume cambia costantemente il proprio corso.

Sono stati ritrovati alcuni artefatti in pietra risalenti a 3 milioni di anni fa che fanno pensare che nella zona fossero presenti esemplari di Homo habilis; sono stati rinvenuti anche alcune armi, ornamenti e alcuni utensili dell’età della pietra risalenti a 50.000 anni fa.

I Khoisan, popolo di cacciatori e raccoglitori originario dell’Africa Meridionale, soppiantarono queste popolazioni anche grazie all’utilizzo del ferro per costruire utensili e armi; successivamente qui abitarono diversi popoli, ognuno dei quali chiamò le cascate con un nome differente: i Tokaleya, conosciuti anche come Batonga, le chiamarono “Shongu na mutilima”, gli Ndebele che giunsero qui successivamente, le chiamarono “aManz’a Thunqayo” poi giunsero qui i Batswana ed infine i Makololo che le chiamarono “Mosi-oa-Tunya” che significa “il fumo che tuona”.

Una mappa del 1750, disegnata da Jacques Nicolas Bellin, indicò la presenza di cataratte nel punto in cui si trovano le Cascate Vittoria, che, a loro volta, erano già presenti in una mappa del 1715.

Ma le Cascate Vittoria, fino a quel momento erano conosciute solo dalle popolazioni locali, dai Voortrekker e dagli arabi, che le chiamarono “la fine del mondo”, divennero famose nel mondo quando l’esploratore scozzese David Livingstone le scoprì, un secolo dopo; anche se era già a conoscenza della loro esistenza.

Il 16 novembre 1855 Livingstone giunse qui, durante il suo viaggio lungo il corso del fiume Zambesi, dalla parte superiore fino alla foce; il viaggio durò diversi anni, dal 1852 al 1856, e aveva l’obiettivo di scoprire nuove rotte commerciali.

David Livingstone aveva già scoperto le cascate Ngonye, più a molte, e ne era rimasto colpito ma mai come rimase impressionato dalle cascate Vittoria; raggiunse anche la piccola isola che si trova subito prima del salto e che divide le cataratte della cascata, quest’isola oggi porta proprio il nome del famoso esploratore: Isola di Livingstone.

Livingstone decise di rinominare a sua volta le cascate e, in onore della Regina Vittoria, le chiamò Cascate Vittoria.

Nel 1860 Livingstone fece ritorno alle cascate insieme a John Kirk per approfondire gli studi; successivamente giunsero qui altri esploratori europei come ad esempio il portoghese Serpa Pinto e il ceco Emil Holub che, nel 1875 che mappò dettagliatamente le cascate per la prima volta; non ultimo l’artista britannico Thomas Baines che eseguì alcuni primi dipinti delle cascate.

Nel 1905 sulle gole della cascata venne costruito un ponte ferroviario, parte del colossale progetto, mai realizzato, dell’imprenditore britannico Cecil Rhodes di collegare Città del Capo al Cairo.

La costruzione della ferrovia e del ponte resero più accessibili le cascate che iniziarono ad essere visitate dai primi turisti, provenienti da Città del Capo o dal Congo Belga, durante il periodo del dominio coloniale britannico; nel 1904 aprì anche il Victoria Falls Hotel per accogliere i visitatori.

I visitatori diminuirono negli anni ‘70 quando nell’odierno Zimbabwe scoppiarono disordini, in seguito all’autoproclamazione di indipendenza non riconosciuta dalla comunità internazionale; mentre in Zambia, dopo aver conquistato l’indipendenza, i bianchi erano visti con sospetto sotto il primo presidente del paese, Kenneth Kaunda; in quel periodo il confine tra i due paesi venne chiuso fino al 1980, quando in Zimbabwe andò al potere Robert Mugabe.

Negli anni ’80 i turisti sono tornati, soprattutto sul lato dello Zimbabwe delle cascate, dove si trovavano le strutture migliori; negli anni 2000 però la situazione si è invertita poiché, in seguito al regime di Robert Mugabe, in Zimbabwe vi fu un periodo di disordini in conseguenza ai quali i turisti iniziarono a frequentare il lato zambiano delle Cascate Vittoria.

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