E’ la prima volta che visitiamo il Parco Nazionale di Serengeti in questa stagione dell’anno, fino ad ora siamo sempre venuti durante la stagione secca, nei mesi da giugno a ottobre, ma mai durante la stagione verde, nei mesi da novembre a maggio.

Durante questo viaggio visitiamo l’area di Ndutu, che si trova nella sezione sud orientale, e l’area di Seronera, che si trova nella zona centrale del parco.

Il Parco Nazionale di Serengeti è uno dei parchi più conosciuti della Tanzania e dell’intero continente africano; uno dei motivi per cui gode di grande fama è la Grande Migrazione che, ogni anno da tempo immemore, si muove attraverso le sue praterie: quasi 2 milioni di gnu e zebre si spostano nel parco e nelle aree circostanti, che costituiscono l’Ecosistema del Serengeti, alla costante ricerca di nuovi pascoli e di acqua, da cui dipendono.

Oltre alla Grande Migrazione, il parco ospita una elevata concentrazione di animali, soprattutto di grandi felini, come leoni, leopardi e ghepardi che, durante la stagione secca, si concentrano presso le poche fonti di acqua mentre, in stagione verde, si disperdono nel territorio.

Il Parco Nazionale di Serengeti ha un’estensione di quasi 15.000 kmq, mentre tutto l’Ecosistema del Serengeti arriva a coprire un’area di circa 30.000 kmq; la sua grande superficie e la varietà di terreno e di vegetazione fanno si che qui vivano molte specie di animali, differenti per ogni habitat presente nel parco.

Visitare il Serengeti in ogni stagione è un’esperienza unica ed emozionante: le sue praterie infinite a sud, la valle di Seronera con il suo fiume perenne e i suoi kopjes nella zona centrale, il fiume Grumeti con i suoi maestosi coccodrilli nella zona occidentale e l’imponente fiume Mara nel nord, che fa da confine con la Riserva Nazionale del Masai Mara in Kenya.

Noi proveniamo dal Cratere di Ngorongoro e dalla Conservation Area di Ngorongoro e siamo diretti prima nella zona di Ndutu e successivamente a Seronera.

Nella zona di Ndutu in questa stagione, da dicembre ad aprile, è presente la Grande Migrazione: si avvistano, a perdita d’occhio, molte mandrie di gnu e zebre, ma anche di gazzelle di Thomson e gazzelle di Grant, che brucano l’erba di queste immense praterie di erba bassa; Serengeti, deriva proprio da una parola Masai, “siringit” che significa “praterie a perdita d’occhio”.

Una così elevata presenza di prede attira inevitabilmente molti predatori, oltre ai felini residenti tutto l’anno in questa zona, altri migrano qui per l’occasione; questo fa si che in questa zona vi sia una elevata concentrazione di animali e che si possano fare avvistamenti eccezionali.

La notte precedente al nostro arrivo è piovuto quindi le piste sono allagate e fangose, dobbiamo procedere con un po’ di cautela.

La zona di Ndutu in questo periodo dell’anno è spettacolare, la vegetazione e le praterie sono di un verde brillante, il Lago Ndutu è pieno di acqua e ovunque si trovano rigagnoli d’acqua e pozze.

Oltre alle mandrie della Grande Migrazione, che si avvistano in ogni direzione, sono presenti anche piccole antilopi, giraffe, eland, kudu, alcelafi di Coke, impala, iene maculate, sciacalli, leoni, ghepardi e molte specie di uccelli, tra cui molti rapaci, come aquile e avvoltoi, varie specie di cicogne, come ad esempio i marabu, ed altre specie.

In questo periodo dell’anno ci sono buone possibilità di assistere a dei tentativi di caccia, non tutti vanno a buon fine, ma è comunque emozionante assistervi.

Noi siamo molto fortunati: avvistiamo 5 ghepardi, la mamma con 4 cuccioli già grandi, sono in una zona di erba un po’ più alta nel bel mezzo del nulla, si guardano in giro puntando le gazzelle; fanno diversi tentativi andati a vuoto, poiché le gazzelle riescono a percepire la loro presenza per tempo e scappare, ma alla fine riescono, dopo un paio d’ore, a catturare un cucciolo di gazzella di Grant.

E’ un momento allo stesso tempo triste per la gazzella, emozionante per la scena ed eccitante per i ghepardi; è la prima volta che vediamo la caccia dei ghepardi dall’inizio alla fine!

Trascorriamo due notti a Ndutu e durante la nostra permanenza qui vediamo e fotografiamo molti animali e paesaggi spettacolari.

La mattina del terzo giorno, dopo le ultime 3 ore di safari nella zona di Ndutu, partiamo in direzione nord, percorrendo una pista al confine tra il Parco Nazionale di Serengeti e la Conservation Area di Ngorongoro; intorno a noi ci sono solo mandrie di gnu e zebre, sono ovunque a perdita d’occhio.

E’ davvero emozionante ed è una scena bellissima, ci siamo solo noi e tutti questi erbivori che sono impegnati a brucare; qualche puledrino di zebra è già nato, ha il pelo arruffato e resta vicinissimo alla mamma dalla quale prende il latte.

Dopo circa un’ora di strada arriviamo alla strada principale, svoltiamo a sinistra e dopo poco tempo arriviamo al gate di Naabi Hills; visto che è ora di pranzo ci fermiamo sui tavolini che si trovano lì all’ingresso, pranziamo e poi proseguiamo il nostro viaggio.

Di fronte a noi si aprono le pianure del Serengeti centrale costellate di kopjes, che spettacolo!

Qui ci sono meno mandrie rispetto a Ndutu, un po’ perché in questo periodo la zona sud è la loro preferita, grazie all’erba che, in quella zona, è più nutriente, ma anche perché qui è piovuto meno nei giorni scorsi e l’erba non è così verde come altrove.

Arriviamo in prossimità del fiume Seronera, in questo periodo dell’anno è difficile capire dove si trovi poiché tutto intorno è verde, durante la stagione secca invece è l’unica macchia di verde in uno sconfinato territorio ingiallito dalla mancanza di piogge.

Trascorriamo solo una notte in questa parte del Serengeti durante questo viaggio; a differenza della stagione secca, gli animali non sono concentrati lungo il fiume ma si trovano un po’ ovunque nell’area circostante, noi infatti abbiamo trovato un bellissimo branco di leoni con tanti cuccioli poco lontano dal nostro campo tendato.

Avvistiamo anche alcuni leoni che si sono arrampicati sugli alberi, in stagione verde è più facile vederli salire sui tronchi per avere una visuale migliore, l’erba e la vegetazione più rigogliosa infatti non consente loro di scrutare bene l’orizzonte.

Poco dopo troviamo una famiglia di iene con i cuccioli che giocano in mezzo alla strada, vediamo anche 3 proteli (aardwolf) nell’erba verde; è la prima volta che li vediamo e siamo felicissimi.

Avvistiamo anche un bel branco di elefanti con tanti cuccioli, un gruppo di giraffe e due bellissimi leopardi, entrambi sdraiati sul ramo di un albero con le zampe a penzoloni.

Osserviamo molti uccelli tra cui una bellissima aquila marziale sul ramo di un albero con una preda, diversi storni, le ghiandaie marine e tanti altri.

In tutto facciamo un safari il pomeriggio in cui siamo entrati e un altro al mattino prima di uscire dal parco; lungo la strada principale, che conduce al Naabi Gate eche passa tra alcuni kopjes, vediamo 2 macchine ferme sul lato della strada, stanno guardando nella direzione dei kopjes: un leopardo!

Sdraiato sul kopje che scruta l’orizzonte c’è un bellissimo leopardo in tutta la sua eleganza; lo osserviamo per un po’ ma poi è giunta l’ora di dirigerci al gate.

Il Parco Nazionale di Serengeti, come sempre, ha saputo affascinarci e regalarci emozioni indescrivibili.

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On the road - Photo Credits: Silvano Greco

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Serengeti National Park: Hyena - Photo Credits: Romina Facchi

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Arusha National Park: Flamingos - Photo Credits: Romina Facchi

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Tarangire National Park: elephants - Photo Credits: Romina Facchi

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Tanzania on the road - Photo Credits: Romina Facchi

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Datoga People - Photo Credits: Romina Facchi

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Hadzabe people - Photo Credits: Romina Facchi

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Ngorongoro Crater: Rhino and calf - Photo Credits: Romina Facchi

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Lake Manyara National Park - Photo Credits: Romina Facchi

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Maasai people - Photo Credits: Stefania Maggioni