La prima tappa del nostro viaggio, attraverso la Tanzania del Nord, è il Parco Nazionale di Arusha, un parco non molto esteso ma che racchiude al suo interno degli scenari pazzeschi e una buona concentrazione di animali.

Gli amanti del birdwatching non dovrebbero perdere questo parco per nessuna ragione al mondo, qui si trovano numerose specie, difficilmente avvistabili nel resto del paese.

Il parco nazionale è facilmente raggiungibile dalla città di Arusha, la strada è in buone condizioni e il traffico non è mai un problema.

Presso l’ingresso principale, il Ngongongare Gate, si trovano numerose informazioni sul parco, sulla sua geologia e sugli animali che lo popolano, raffigurate su pannelli illustrati.

In questo parco le giraffe sono tra gli animali protagonisti, qui infatti c’è la più alta concentrazione, di questi eleganti mammiferi, di tutto il continente africano; le giraffe masai possono vivere e prolificare indisturbate, nel parco infatti non sono presenti leoni, gli unici predatori che rappresenterebbero una seria minaccia.

Il parco ha una estensione di soli 137 kmq, che arriva a 552 kmq se si include il Monte Meru, uno dei vulcani attivi più alti della Tanzania.

Iniziamo il nostro safari dalla foresta che ricopre la Caldera di Ngurdoto alla ricerca dei colobi bianchi e neri, la foresta pluviale è fitta, gli alberi sono maestosi e ricoperti di un muschio incredibilmente verde; scrutiamo la cima degli alberi nella speranza di scorgere un movimento che tradisca la presenza dei colobi.

Arriviamo sulla cresta del Cratere di Ngurdoto, è spettacolare, più piccolo del più famoso Ngorongoro, la caldera ospita al suo interno una palude, una foresta e un ampio tratto di savana, è un luogo incredibile al cui interno gli animali trovano l’habitat ideale.

La prima parte del nostro safari alla scoperta del Parco Nazionale di Arusha ci ha regalato degli avvistamenti molto interessanti come il turaco di Hartlaub (Hartlaub’s turaco) ed il bucero guance argentate (silvery cheeked hornbill) un uccello incredibile, dal becco spropositatamente grande, che rende il suo volo non particolarmente aggraziato.

Osserviamo anche i colobi bianchi e neri, erano il nostro obiettivo principale e la missione può essere considerata compiuta, li vediamo balzare da un ramo all’altro, il lungo pelo bianco si apre come un mantello di un supereroe dei fumetti e i loro movimenti aggraziati e naturali fanno sembrare i lunghi balzi, ad altezze vertiginose da un ramo all’altro, come semplici e facili spostamenti.

Proseguiamo il nostro viaggio, all’esplorazione delle altre zone del parco, in particolare il Serengeti Ndogo e i Laghi Momela.

La zona del Serengeti Ndogo significa “Piccolo Serengeti”, sembra che ogni parco della Tanzania abbia una zona chiamata Piccolo Serengeti; in quest’area ovviamente si trovano spazi aperti e savana che rendono gli avvistamenti molto più semplici.

Le antilopi d’acqua e le giraffe sono praticamente ovunque, i bufali, radunati in mandrie imponenti, si spostano lenti, mentre le zebre ci osservano mentre passiamo non lontani da loro

Nel parco sono presenti anche i predatori, ma sono limitati a leopardi e iene; mentre i leoni sono assenti.

Anche qualche elefante fa la sua presenza mentre ci spostiamo lungo le sponde dei Laghi Momela.

Questi laghi, uno con l’acqua più dolce, l’altro caratterizzato da una elevata salinità, sono l’habitat ideale per numerose specie di uccelli acquatici, primi fra tutti i fenicotteri che prediligono le acque salate ed alcaline; qui se ne trovano tantissimi, le sponde del lago sembrano essere bordate di un pizzo rosa, sono i fenicotteri che si radunano sulle spiagge e nelle acque basse alla ricerca di cibo.

Proseguiamo il game drive e avvistiamo il principe dei felini, il leopardo, il maestro degli agguati, che sonnecchia sornione sul ramo di un grosso baobab, un avvistamento fortunato.

La foschia non ci consente di vedere il Kilimanjaro ma il monte Meru domina il parco con i suoi oltre 4.500 metri.

Usciamo dal parco e torniamo verso Arusha, il sole sta iniziando a tramontare e il cielo si infuoca, la perfetta conclusione di una giornata intensa.

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On the road - Photo Credits: Silvano Greco

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Serengeti National Park: Hyena - Photo Credits: Romina Facchi

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Tarangire National Park: elephants - Photo Credits: Romina Facchi

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Tanzania on the road - Photo Credits: Romina Facchi

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Datoga People - Photo Credits: Romina Facchi

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Hadzabe people - Photo Credits: Romina Facchi

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Ngorongoro Crater: Rhino and calf - Photo Credits: Romina Facchi

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Serengeti National Park: Lions at Ndutu area - Photo Credits: Romina Facchi

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Lake Manyara National Park - Photo Credits: Romina Facchi

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Maasai people - Photo Credits: Stefania Maggioni