Stamattina siamo scesi molto presto all’interno del Cratere di Ngorongoro per fare safari.

Il Cratere di Ngorongoro si trova nella Conservation Area di Ngorongoro ed è uno dei luoghi più affascinanti della Tanzania, sia dal punto di vista paesaggistico sia naturalistico; è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO e protegge un ecosistema unico al mondo.

In realtà è una grande caldera, formatasi dopo il crollo di un vulcano, circa 3 milioni di anni fa; ora su quello che resta delle sue pendici cresce una fitta foresta primitiva, mentre sul fondo del cratere si trova una savana aperta, con qualche macchia boschiva; questo è uno dei pochi luoghi in Tanzania dove è possibile avvistare tutti i Big Five: leoni, leopardi, bufali, elefanti e rinoceronti neri.

Le pendici della caldera di Ngorongoro sono spesso avvolte dalla nebbia e dalle nubi, che sono responsabili della foresta che qui cresce rigogliosa e che costituisce l’habitat di alcune specie di animali come gli elefanti, i leopardi e varie antilopi, scimmie e molti uccelli; sul fondo del cratere invece si trova una savana aperta il cui terreno, ricco di sali minerali, rende la vegetazione molto nutriente per gli erbivori che vivono in questa zona.

Fa freddo, come sempre al mattino presto qui nel Ngorongoro, è emozionante scendere lungo la parete interna del cratere e arrivare fino al fondo della caldera, avvistando da lontano già alcuni animali.

Quando arriviamo sul fondo del cratere come prima cosa andiamo a perlustrare una delle poche aree boscose e, in mezzo alle acacie, vediamo un bellissimo maschio di elefante; la nostra guida ci dice che ci sono 2 maschi che solitamente si aggirano in questa zona del cratere, mentre la maggior parte dei branchi di femmine con i cuccioli restano nella foresta, lungo i pendii.

Proseguiamo il nostro safari nel cratere, come sempre avvistiamo molti animali tra cui molti erbivori come zebre, gnu, bufali che sembrano brucare tranquilli.

A Ngorongoro vivono anche diversi branchi di leoni, qui si registra una delle più elevate concentrazioni di leoni di tutto il continente africano, e infatti non tardiamo ad avvistarli; al mattino e nel pomeriggio nel cratere non fa mai eccessivamente caldo, quindi è più probabile che questi felini siamo più attivi, mentre nelle ore centrali è più probabile vederli mentre sonnecchiano in uno dei pochi luoghi ombrosi o accanto ai fuoristrada.

Nel cratere di Ngorongoro è possibile anche avvistare i rinoceronti neri, è uno dei pochi luoghi dove si può vederli abbastanza facilmente, anche se spesso solo da lontano, poiché tendono a rimanere in prossimità del bordo del cratere, solo nel tardo pomeriggio si avventurano maggiormente nella parte centrale.

Si avvistano facilmente anche le iene maculate e gli sciacalli, oltre a diverse specie di uccelli sia acquatici, sia più terrestri, sia rapaci; inoltre, durante i mesi da ottobre a marzo, sono presenti anche alcune specie di uccelli che migrano qui dall’emisfero boreale.

Le varie pozze e laghi sono popolati dai rumorosi e buffi ippopotami, che trascorrono le loro giornate immersi in acqua, per poi uscire, dopo il tramonto, per brucare l’erba.

Durante la stagione verde, nei mesi da novembre a maggio, il fondo del cratere è completamente verde e ovunque si trovano pozze e rigagnoli d’acqua, è davvero spettacolare dal punto di vista del paesaggio, a volte può piovere ma questo non impedisce di visitarlo, bisogna solo prestare maggiore attenzione a guidare sul fango.

Mentre durante la stagione secca, da giugno ad ottobre, l’erba è ingiallita e l’acqua si prosciuga; rimane solamente il Lago Magadi e poche altre pozze, mentre la parte restante del cratere è polverosa e, in apparenza, poco abitata, ma non è affatto così.

Quasi la totalità degli animali non escono mai dalla caldera di Ngorongoro, solo alcuni erbivori, come zebre e gnu, si avventurano all’esterno, per il resto tutte le specie restano qui tutto l’anno e questo fa si che si sia creato un piccolo microcosmo con un delicato equilibrio.

Il cratere, quindi, può essere visitato tutto l’anno e non esiste un periodo migliore, forse l’unico periodo da evitare è la stagione delle grandi piogge, da metà marzo a maggio.

Abbiamo trascorso una mattinata all’interno del cratere di Ngorongoro, abbiamo, come sempre, avvistato molti leoni, i rinoceronti neri con anche un cucciolo, iene, zebre, bufali, gnu, molti uccelli alcuni dei quali davvero bellissimi, un elefante, ippopotami, facoceri, gazzelle e sciacalli; abbiamo scattato fotografie meravigliose e ci siamo goduti la magia di questo posto.

Per pranzo siamo andati sulle sponde del Lago Magadi, questo è uno dei luoghi più conosciuti dove fare un break, il lago è pieno di rumorosi ippopotami, mentre ci sono anche diversi uccelli che sembrano molto interessati al pranzo dei viaggiatori che, come noi, si sono fermati qui.

Non bisogna però dare loro il cibo, altrimenti si abituerebbero a un contatto troppo ravvicinato con l’uomo, mentre è meglio che continuino a vivere come animali selvatici.

Dopo pranzo è giunta per noi l’ora di partire, nella notte è piovuto quindi potremmo trovare le piste fangose e noi dobbiamo andare fino a Ndutu nel Parco Nazionale di Serengeti.

Come sempre Ngorongoro ci ha affascinato con il suo microcosmo e i suoi animali e, come sempre, appena usciamo dalla ripida strada che conduce sul bordo del cratere, non vediamo l’ora di ritornare nuovamente.

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On the road - Photo Credits: Silvano Greco

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Serengeti National Park: Hyena - Photo Credits: Romina Facchi

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Arusha National Park: Flamingos - Photo Credits: Romina Facchi

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Tarangire National Park: elephants - Photo Credits: Romina Facchi

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Tanzania on the road - Photo Credits: Romina Facchi

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Datoga People - Photo Credits: Romina Facchi

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Hadzabe people - Photo Credits: Romina Facchi

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Serengeti National Park: Lions at Ndutu area - Photo Credits: Romina Facchi

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Lake Manyara National Park - Photo Credits: Romina Facchi

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Maasai people - Photo Credits: Stefania Maggioni