Nel nord est della Costa d’Avorio si trova una sonnolenta cittadina che un tempo fu la capitale di un potente regno, si tratta della città di Kong.

Kong divenne famosa in passato, quando era un importante crocevia dei commerci, a quel tempo infatti i mercanti dell'Impero del Mali iniziarono a commerciare nel territorio del popolo Senufo. 

Questa piccola città era un importante punto dove le carovane potevano sostare e rifocillarsi, lungo la via commerciale che dal Mali arrivava fino al Golfo di Guinea; proprio per questo alcuni commercianti, appartenenti ai gruppi etnici Mandé, conosciuti come Dioula-Juula, migrarono qui dal bacino del Niger nel XII secolo. 

I commercianti Juula portarono con sé le loro abilità e le loro relazioni commerciali e trasformarono Kong in un mercato internazionale per lo scambio di merci provenienti dal deserto del nord, come il sale e i tessuti, e delle produzioni delle foreste meridionali, come le noci di cola, l'oro e gli schiavi.

Man mano che Kong cresceva prosperando, i suoi primi governanti, appartenenti al clan Taraweré, combinarono le tradizioni Juula e Senufo ed estesero la loro autorità sulla regione circostante.

La città venne conquistata nel 1710 da Seku Ouattara, un guerriero di Dioula, che invase l'area e conquistò la città di Kong, grazie alla sua potente cavalleria. 

Kong divenne, sotto il suo dominio, la capitale del grande impero Kong, che ha dominato gran parte della regione per oltre 150 anni.

Nel diciannovesimo secolo la città passò sotto l’autorità di Samory Toure e, in seguito, cadde sotto il controllo coloniale francese, nel 1898.

Dei fasti del passato è rimasto ben poco nell’odierna Kong ma due edifici incredibilmente affascinanti sono sopravvissuti e testimoniano il prezioso e ricco passato della città.

Gli edifici sono due moschee costruite in stile architettonico sudanese, realizzate in argilla color ocra: la piccola moschea di Barrola e la grande moschea di Kong o Missiriba.

Il caldo in questa zona della Costa d’Avorio è intenso e ci si sorprende di come l’interno delle moschee invece faccia relativamente fresco.

La Kong Mosque o Grand Mosque of Kong, chiamata Missiriba, è stata realizzata in stile neo-sudanese, utilizzando fango e tronchi; è il simbolo più antico dell'islamizzazione dei popoli della Costa d'Avorio settentrionale ed ha mantenuto fino ad oggi la sua funzione di luogo di preghiera e di riunione.

L’anno esatto di fondazione non è noto ma alcuni testi rivelano che già nel 1741 Kong possedeva diverse moschee tra cui la Grande Moschea.

Le moschee sudanesi sono composte principalmente da una sala di preghiera, che costituisce il principale spazio centrale, a cui si aggiunge il mihrab situato nella torre del minareto e rivolto verso la Mecca.

La sala della preghiera è, nella maggior parte dei casi, rettangolare o quadrata; gli uomini pregano ad est mentre le donne a ovest; le donne hanno anche un ingresso riservato e diverso da quello degli uomini. 

Le moschee sono state costruite con mattoni di fango, realizzati impastando la terra con dei piccoli ciottoli; le facciate delle moschee, per lo più cieche, sono caratterizzate dalla presenza di contrafforti e dei minareti, dalle pareti spuntano i legni di sostegno che formano una sorta di curiosa decorazione.

La Grande Moschea venne distrutta da Samory Touré intorno al 1897 per non farla cadere nelle mani dei francesi; la moschea divenne l’emblema della sua resistenza alla colonizzazione e, in seguito, venne ricostruita.

Quattro basse aperture consentono l'accesso all'interno che, come dicevamo in precedenza, è incredibilmente fresco se paragonato alla calura che si trova al’esterno; il pavimento è coperto di sabbia fine e da tappeti per la preghiera.

Il soffitto è la casa di una colonia di piccoli pipistrelli che ciondolano assonnati aggrappati al legni di sostegno; una scala ripida e stretta porta invece sul tetto dell’edificio, da dove si possono ammirare da vicino le decorazioni realizzate con uova di struzzo.

La piccola moschea di Barrola è molto carina, di dimensioni modeste; anch’essa presenta una tradizionale architettura sudanese, fatta di torri di argilla attraversate da travi in ​​legno. 

Colpita dal sole, il suo colore caldo è particolarmente bello; alle sua spalle sorge il piccolo cimitero degli Imam, mentre nel cortile antistante sono presenti diversi mattoni crudi di fango e ciottoli che vengono utilizzati per la manutenzione della moschea.

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Ivory Coast: Senufo Village - Photo Credits: Romina Facchi

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Ivory Coast: Dan Mask - Photo Credits: Romina Facchi

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Baulè People: Goly Dance - Photo Credits: Romina Facchi

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Ferkè Market - Photo Credits: Romina Facchi

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Senoufo dance - Photo Credits: Romina Facchi

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Senufo people - Photo Credits: Romina Facchi

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Fulani people - Photo Credits: Romina Facchi

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Dozo warrior - Photo Credits: Romina Facchi

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Yacuba Mask - Photo Credits: Romina Facchi

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Guerè Mask - Photo Credits: Romina Facchi

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Cocoa fruit - Photo Credits: Romina Facchi

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Yamousoukro - Photo Credits: Romina Facchi