La Riserva di Moremi si trova in Botswana e copre un’area di 5.000 kmq, circa un terzo dell’intero Delta dell’Okavango.

La Moremi è l’unica area protetta di tutto l’ecosistema del Delta e ricopre un’enorme importanza dal punto di vista ambientale, poiché racchiude in sé tutti gli ecosistemi presenti nel Delta, da quando i suoi confini sono stati estesi all’area attuale.

Gli habitat presenti sono molti e differenti tra loro: dalle zone paludose ed acquitrinose alle foreste di mopane, alle piane alluvionali e alle praterie.

La riserva è composta da due zone principali: la Mopane Tongue e Chief Island; entrambe hanno un’elevata presenza di animali, una delle più alte concentrazioni di tutto il continente africano, e questo contribuisce a rendere eccezionali i safari nella Moremi.

Noi abbiamo visitato la Mopane Tongue, l’unica area della Riserva di Moremi, raggiungibile in auto 4x4.

Siamo partiti da Maun e per i primi 80 km, cioè fino a Shorobe, abbiamo percorso una strada asfaltata, da lì in poi invece la strada diventa sterrata, ma ha un fondo duro e compatto e quindi è facilmente percorribile con un fuoristrada.

Superiamo la recinzione veterinaria, che divide l’area dove si trova il bestiame da quella in cui si trovano gli animali selvatici, e proseguiamo il nostro viaggio; siamo diretti a Xakanaxa, la parte più a nord ovest della penisola di Mopane Tongue.

Entriamo nella riserva di Moremi da South Gate e procediamo lungo la pista principale, guidando lentamente poiché potremmo incontrare sul nostro percorso qualche animale; ad un centro punto infatti, proprio in mezzo alla strada troviamo un elefante che, tranquillamente, attraversa per poi fermarsi in prossimità di un cespuglio, dove ha iniziato a cibarsi delle sue foglie.

Impieghiamo circa 4 ore da Maun per arrivare a Xakanaxa, entriamo in un secondo gate, solo chi risiede in un campo tendato o nel camping presenti a Xakanaxa può effettuare safari in quest’area; mentre tutte le altre aree della Riserva di Moremi possono essere visitate tranquillamente.

Noi in questi giorni abbiamo deciso di alloggiare al Camp Moremi, è una struttura che conosciamo bene poiché ci siamo già stati in passato; si trova nella parte asciutta della riserva ma si affaccia su un canale d’acqua, dove si trovano le barche per i boat safari.

Per questi due giorni abbiamo deciso di abbandonare il campeggio e farci coccolare un po’.

Arriviamo all’ora di pranzo e veniamo accolti da uno dei manager; mentre pranziamo ci illustra tutte le attività disponibili, ma noi siamo interessati solo ai game drive; qui gli avvistamenti sono solitamente spettacolari ed abbiamo aspettative elevate.

Nel pomeriggio partiamo per il nostro primo safari, per tutta la nostra permanenza qui condividiamo l’auto con una coppia di nord americani del Colorado e una coppia di tedeschi di Colonia; sono tutti simpatici, siamo stati fortunati.

Come prima cosa andiamo non lontano dal campo, la nostra guida, Grass, sa che un leopardo ha una preda su un albero e andiamo a vedere se lo vediamo.

Quando arriviamo troviamo il leopardo, una giovane femmina di tre anni, sul ramo impegnata a cibarsi della preda; che spettacolo, anche la luce è perfetta; durante i nostri safari abbiamo rivisto più volte questo meraviglioso leopardo, sempre nella zona in prossimità del suo albero.

La Riserva di Moremi non delude mai e questo è stato solo l’inizio.

Nei quattro safari a cui partecipiamo abbiamo fatto degli avvistamenti eccezionali, quello che più ci ha emozionato e ci ha reso felici sono stati i licaoni.

Li abbiamo cercati tanto durante i nostri safari in giro per l’Africa, senza averli mai visti, quindi è stata davvero una felicità indescrivibile quando li abbiamo avvistati; inoltre purtroppo i licaoni sono una specie minacciata dall’estinzione, un po’ per la perdita dell’habitat e anche perché solitamente soccombe nel confronto con altri predatori, come ad esempio i leoni.

Quando li abbiamo visti la prima volta stavano andando a caccia, un branco (pack) di 10 licaoni che si muovevano velocemente sul territorio, dandosi il cambio, alla ricerca di una preda; li abbiamo seguiti per un po’, mantenendoci però a debita distanza per non disturbarli nella loro attività.

Successivamente li abbiamo trovati mentre si riposavano, seduti o sdraiati nell’erba; sono meravigliosi con il loro manto variegato e le loro grandi orecchie, che si muovono in tutte le direzioni per cogliere anche il più impercettibile rumore.

Li abbiamo rivisti un'altra volta di sfuggita, sempre impegnati nella caccia.

Abbiamo avvistato anche dei bellissimi leoni, un maschio e una femmina che si stavano accoppiando proprio accanto alla pista di atterraggio degli aerei leggeri (airstrip).

Non sono certo mancati gli avvistamenti di erbivori come impala, presenti in grande numero, bufali, kudu maggiore (greater kudu), lichi rossi (red letchwe); abbiamo visto anche le eleganti giraffe e abbiamo assistito alle prove di lotta di un gruppetto di giovani maschi di giraffa, sembravano allenarsi in palestra provando le mosse, è stato davvero un avvistamento eccezionale.

Anche gli avvistamenti degli uccelli non hanno deluso, qui è possibile avvistare sia specie terricole, come i francolini, sia specie acquatiche come le cicogne, le gru, le oche e tanti altri; ovviamente non mancano i rapaci.

Nelle zone paludose e acquitrinose sono presenti diversi coccodrilli del Nilo e tanti ippopotami, che solitamente trascorrono in acqua le loro giornate, per poi uscire durante la notte per brucare; sono presenti un po’ ovunque, motivo per cui, la sera bisogna prestare un po’ attenzione e non muoversi da soli con il buio all’interno del campo tendato, meglio farsi accompagnare dal personale del campo.

Anche i paesaggi della Riserva di Moremi, soprattutto nella zona di Xakanaxa, sono spettacolari: qui il territorio varia molto, dalla foresta di mopane alle isole, che in parte vengono sommerse dalla piena dell’Okavango, alle piane alluvionali, alle paludi e agli acquitrini.

Durante la nostra permanenza abbiamo visitato Veronica Island, Marula Island e Dead Trees Island, quest’ultima è chiamata così poiché qui sono presenti molti alberi di mopane, che sono morti poiché la piena dell’Okavango, che ha in parte cambiato percorso negli ultimi decenni, li ha sommersi d’acqua uccidendoli; un paesaggio nello stesso momento spettrale ed affascinante.

La piena dell’Okavango, alimentata dalle piogge estive, soprattutto nei mesi di gennaio e febbraio, sull’altopiano angolano, giunge nel Delta dell’Okavango nei mesi di giugno e luglio, proprio durante la stagione secca; questo fa si che il delta  diventi una importante e vitale fonte di acqua per gli animali che giungono e si concentrano qui dalle zone circostanti; questo è uno dei motivi per cui la stagione secca, nei mesi da giugno ad ottobre, è il periodo migliore per i safari fotografici.

Dopo aver trascorso due giorni qui nella Riserva di Moremi a Xakanaxa, è giunto il momento di ripartire; da un lato ci fermeremmo ancora per ammirare questa natura spettacolare, dall’altro però abbiamo voglia di prendere la nostra auto e proseguire il nostro viaggio, ci aspettano ancora luoghi meravigliosi da visitare.

Tanto sappiamo che torneremo presto nella Riserva di Moremi, è uno dei luoghi che più amiamo di tutto il continente africano.

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Etosha National Park: Etosha Pan - Photo Credits: Romina Facchi

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Our car! - Photo Credits: Romina Facchi

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Soweto: Orlando Power Station Towers - Photo Credits: Romina Facchi

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Khama Rhino Sanctuary: Black Rhino - Photo Credits: Romina Facchi

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Kubu Island - Photo Credits: Romina Facchi

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Nxai Pan: Baines Baobab - Photo Credits: Romina Facchi

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Central Kalahari Game Reserve: Lion - Photo Credits: Romina Facchi

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San people - Photo Credits: Living Culture Foundation 

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Namibia: Mahango National Park - Photo Credits: Romina Facchi

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Etosha National Park: elephants - Photo Credits: Romina Facchi

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Swakopmund - Photo Credits: Romina Facchi

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Skeleton Coast: Ugab Gate - Photo Credits: Romina Facchi

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Windhoek - Photo Credit: Jbdobane

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Kgalagadi: Cheetah - Photo Credits: Romina Facchi

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West Coast National Park: Mountain Cape Zebra - Photo Credits: Romina Facchi

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South Africa: Hermanus - Photo Credits: Romina Facchi

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Cape Town: Waterfront - Photo Credits: Romina Facchi

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Karoo National Park - Photo Credits: Romina Facchi

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Our expedition - Photo Credits: Romina Facchi