La Riserva del Kalahari Centrale (Central Kalahari Game Reserve), o CKGR, è uno dei pochi posti in Africa, e del mondo, che è rimasto incontaminato e selvaggio; inoltre è una delle riserve naturali più grandi del continente africano, con una superficie di 52.800 kmq.

Il CKGR fa parte del bacino del Kalahari, come si deduce dal suo nome, e si trova nella parte centrale del Botswana; è una riserva molto amata da quei viaggiatori che sono alla ricerca di un contatto autentico con la natura e che non amano i luoghi affollati.

La maggior parte dei visitatori si reca nella parte settentrionale della riserva, dove le strade sono un po’ più semplici da percorrere e dove sono presenti più animali.

Pochi invece si avventurano nella parte meridionale, dove è fondamentale essere molto esperti di guida sulla sabbia e bisogna essere preparati a risolvere gli imprevisti che possono capitare alla propria auto; qui è sempre consigliato viaggiare in più macchine, in modo da poter far fronte ad ogni eventualità.

Il periodo consigliato per visitare il CKGR è durante la stagione secca, mentre, durante la stagione delle piogge, le piste diventano impraticabili e, oltre ad essere davvero esperti di guida sul fango, si deve metter in conto il fatto che si può procedere molto lentamente e spesso ci si deve fermare ed armarsi di pala, per liberare il veicolo dal fango.

Durante la stagione secca invece, nei mesi da giugno ad ottobre, le strade sono generalmente in buone condizioni, le piste sono solitamente asciutte; serve comunque un po’ di abilità di guida sulla sabbia, anche se, sgonfiando i pneumatici, solitamente non si hanno molti problemi, soprattutto nella parte nord della riserva.

Nella riserva sono presenti diversi animali, in particolare quelli che non sono strettamente dipendenti dall’acqua, come ad esempio gli orici, ma si possono avvistare anche gnu, antilopi saltanti (springbok), giraffe, raficeri campestri (steenbok), leoni, iene maculate, licaoni, sciacalli dalla gualdrappa (black-backed jackal) e qualche raro esemplare di elefante; sono inoltre presenti alcuni mammiferi notturni come l’otocione (bat-eared fox), il protele (aardwolf), l’oritteropo (aardvark) e la iena bruna (brown hyena).

Nel CKGR sono presenti anche diverse specie di uccelli tra cui gli astori canori (chanting goshawk), diverse specie di aquile, le otarde, i francolini, gli storni (starling), le ghiandaie marine (roller) e tanti altri.

Per noi è la prima volta che ci avventuriamo in questa riserva e non vediamo l’ora di percorrere le sue piste.

Arriviamo a Rakops verso le 11,00, stamattina siamo partiti dal Planet Baobab, vicino a Gweta, proprio mentre il sole sorgeva; la strada che ci ha condotto fino a Rakops è asfaltata e, soprattutto la seconda parte, da Motopi in poi, è in buone condizioni; bisogna solamente prestare attenzione agli animali che si trovano a bordo strada: cavalli, mucche, pecore, capre e qualche cane.

Ci siamo fermati a fare la spesa e rifornimento di carburante a Rakops, questo è l’ultimo posto dove è possibile trovare il necessario per fare campeggio all’interno del Central Kalahari; da qui abbandoniamo la strada asfaltata ed imbocchiamo una strada sterrata, lunga 40 km, che ci conduce ad uno degli ingressi del CKGR.

In totale gli ingressi alla riserva sono quattro: Matswere Gate, che si trova nella parte nord est della riserva, questo è l’ingresso più utilizzato, ed è quello da cui entriamo, ed usciremo, anche noi; il Southern Gate a sud, il Xade Gate che si trova ad ovest verso la Namibia e vicino Ghanzi e il nuovo Tsau Gate a nord ovest, che è collegato alla strada che da Ghanzi conduce a Maun, quest’ultimo viene utilizzato sia da chi, uscendo, si dirige in Namibia sia da chi è diretto a Maun e proviene dalla parte più occidentale del CKGR.

Arriviamo al Matswere Gate, scendiamo dall’auto ed entriamo nell’ufficio dei ranger.

E’ importante sapere che non si può entrare nella riserva se non si ha una prenotazione per un campeggio o per uno dei pochi lodge presenti; noi abbiamo prenotato per due notti al Motopi campsite e abbiamo già pagato in anticipo anche il fee di ingresso, quest’ultimo può essere pagato anche direttamente al gate.

Firmiamo il registro e chiediamo ai ranger informazioni sulla condizione delle strade, siamo in stagione secca e solitamente le strade sono tutte in buone condizioni, ma è sempre bene chiedere, poiché la situazione può cambiare da un anno con l’altro in base a diversi fattori.

Ci dicono che le strade della parte nord del parco sono tutte in buone condizioni, ci indicano su una mappa le pozze dove c’è ancora acqua, nonostante le piogge sia terminate da un po’ di mesi; è importante sapere dove c’è l’acqua poiché qui è più probabile avvistare gli animali che si recano a bere.

La strada per raggiungere il Motopi Campsite è lunga, inoltre nella riserva non si possono superare i 40 km/h, velocità che non si riuscirebbe a superare nemmeno volendo.

Percorriamo i primi 40km, che ci conducono dall’ingresso fino a dove si trova l’incrocio con altre tre strade: la strada a sinistra conduce nella Deception Valley, la strada a destra conduce al Leopard Pan e, successivamente, alla Passarge Valley, mentre la strada centrale taglia in linea retta quest’area della riserva e conduce alla pozza di Passarge.

Facciamo due conti dei chilometri e della velocità di percorrenza e decidiamo di percorrere quest’ultima strada; non è molto panoramica, ma in compenso ci consente di risparmiare un bel po’ di tempo, il nostro timore è di arrivare con il buio al campsite.

Infatti dopo le 18,30, orario che coincide con il tramonto, non si può più circolare all’interno della riserva, questo per motivi innanzitutto di sicurezza, poiché con il buio è difficile avvistare gli animali, che potrebbero attraversare improvvisamente la strada; inoltre solitamente in tutti i parchi nazionali e riserve del Botswana e di altri paesi africani è vietato circolare con il buio per evitare che i bracconieri approfittino dell’oscurità per uccidere gli animali.

La maggior parte di questa pista corre tra alti cespugli spinosi di acacia e il nostro fuoristrada ci passa a fatica, questo però non ci impedisce di avvistare alcune antilopi e diversi uccelli che si trovano a terra come i francolini (francolin) e le otarde (bustard) o i rapaci (prey bird) che sono appollaiati sui rami degli alberi e dei cespugli.

Ci mettiamo qualche ora per arrivare alla pozza di Passarge e quando arriviamo il sole sta già scendendo verso l’orizzonte, da qui mancano ancora circa 50 km al nostro campsite; ci godiamo un meraviglioso tramonto mentre seguiamo le indicazioni di Tracks4Africa che ci conduce alla nostra piazzuola del Motopi Campsite, dove arriviamo poco dopo le 18,30.

Noi siamo al Motopi Campsite 1 e dovremmo essere da soli, ma quando arriviamo troviamo un fuoristrada con il trailer; sono sudafricani di Pretoria, loro hanno prenotato al Motopi 3 ma sostengono di non aver trovato la strada per andarci e quindi si sono posizionati qui.

C’è spazio sufficiente per tutti e ci fa piacere avere compagnia; loro sono super attrezzati e hanno costruito una sorta di fortino con l’auto, il trailer e una recinzione che hanno eretto tutto intorno; sembra una fortezza inespugnabile.

Hanno già acceso il fuoco, quindi prendiamo le nostre sedie e ci mettiamo lì al caldo, e chiacchieriamo un po’ con loro.

Ci dicono che loro vengono sempre in Botswana perché la sua natura è più selvaggia ed autentica rispetto a quella del Sudafrica e c’è meno gente; io, nel mentre, mi chiedo cosa penserebbero se venissero da noi in Europa, rivaluterebbero sicuramente il Sudafrica sotto tanti punti di vista.

Stiamo lì un po’ intorno al fuoco e ci raccontiamo esperienze di viaggio, questo è uno dei momenti più belli di quando ci si trova in questi luoghi: il tepore del fuoco, il cielo stellato, un drink e le storie di viaggio della natura; non mi viene in mente nulla di meglio.

Il mattino seguente ci siamo svegliati presto, prima dell’alba; ci prepariamo velocemente e poi ci beviamo un caffè bollente mentre il cielo inizia a schiarirsi.

Partiamo mentre sorge il sole, il cielo si dipinge di colori caldi che sembrano accendere l’erba, secca e ingiallita a causa dell’assenza di piogge; questa luce è spettacolare.

Dopo poche centinaia di metri dalla nostra piazzuola avvistiamo dei leoni, vediamo prima un maschio e una femmina che si stanno accoppiando proprio a bordo pista; ci fermiamo immediatamente, spegniamo il motore e rimaniamo lì in silenzio a guardarli.

Poco dopo, dalla parte opposta della strada vediamo un movimento tra l’erba alta e vediamo due cuccioli che stanno giocando sotto lo sguardo vigile di una leonessa adulta che, ad un certo punto si alza ed inizia a camminare e si infila tra i cespugli, seguita immediatamente dai due cuccioli e da un’altra leonessa.

Non è semplice fare avvistamenti nel Central Kalahari, spesso la vegetazione è fitta, anche durante la stagione secca, siamo stati molto fortunati.

Inevitabilmente pensiamo che questi leoni si trovavano non lontano dalla nostra piazzuola del campeggio e che sono gli stessi che abbiamo sentito ruggire nella notte; è sempre bene ricordare che la prudenza non è mai troppa quando ci si trova in luoghi selvaggi come il CKGR.

Proseguiamo la nostra esplorazione della riserva e ci dirigiamo verso la pozza di Passarge (Passarge waterhole); questo un buon punto di osservazione e quindi ci mettiamo lì in un angolo ad aspettare che qualche animale si rechi alla pozza d’acqua.

Vediamo qualche orice (gemsbok) che cammina poco lontano, questi animali sono presenti un po’ ovunque nella riserva, non sono strettamente dipendenti dall’acqua e riescono a sopportare elevate temperature, quindi sono in grado di sopravvivere in luoghi aridi e desertici.

Sul bordo della pozza ci sono alcune faraone dall’elmetto (helmeted guineafowl), alcune grandule (sandgrouse) e le pavoncelle coronate (crowned lapwing).

Poco lontano avvistiamo alcuni scoiattoli che fanno capolino dalla loro tana, devono prestare molta attenzione poiché nella riserva sono presenti molti rapaci; a testimonianza di ciò poco dopo arriva alla pozza un astore canoro scuro (dark chanting goshawk) che si appoggia prima sul bordo della pozza e, successivamente, entra in acqua, per poi volare via, scattiamo diverse fotografie con una luce bellissima.

Avvistiamo anche qualche gruppetto di antilopi saltanti (springbok) e una mandria di gnu (wildebeest).

Quando arriviamo all’intersezione delle due strade, quella che proviene da Motopi e quella che conduce nella Passarge Valley, troviamo due veicoli fermi proprio in prossimità dell’incrocio; inizialmente pensiamo che possano aver bisogno di aiuto, invece sono lì che se la chiacchierano e ridono e, appena ci vedono ci chiedono da dove arriviamo.

Scambiamo due parole e poi ci dicono “volete un caffè?”, ci siamo detti “perché no”; scendiamo dall’auto, prestando attenzione che non ci fossero animali potenzialmente pericolosi nelle vicinanze.

Loro nel mentre prendono la bombola del gas e mettono a bollire l’acqua per fare il caffè, noi prendiamo un pacchetto di biscotti da condividere mentre loro iniziano ad aprire dei sacchetti ed iniziano a tirare fuori diversi tipi di biltong, facendo quasi a gara ad offrircelo.

Stiamo lì un po’ con loro a chiacchierare, sono troppo simpatici e si prendono in giro a vicenda; loro arrivano dal Sudafrica, dal Lesotho e dal Botswana e sono incuriositi da noi e dal nostro viaggio.

Quando risaliamo in auto imbocchiamo la pista che percorre la Passarge Valley; il panorama qui è spettacolare, gli spazi sono un po’ più aperti e si avvistano più facilmente gli animali; vediamo diverse otarde di Kori (Kori bustard), l’uccello in grado di volare più pesante al mondo, solitamente lo si vede camminare nell’erba alla ricerca di cibo.

Avvistiamo anche alcuni serpentari (secretary bird) che camminano con il loro passo marziale alla ricerca di prede, oltre a diverse specie di antilopi che, viste le elevate temperature delle ore centrali della giornata, stanno rintanate sotto i rami dei cespugli di acacia alla ricerca di un po’ di ombra.

Ad un certo punto, con nostra grande sorpresa, vediamo un otocione (bat-eared fox), siamo sorpresi poiché questo è un animale crepuscolare e notturno, quindi non è comune vederlo in giro di giorno; poco dopo infatti si infila nella sua tana che si trova sotto un cespuglio, è bellissimo, è uno dei miei animali preferiti.

Avvistiamo anche diverse specie di uccelli, nonostante la stagione secca non sia il periodo migliore per il bird watching; solitamente la stagione migliore è quella delle piogge dove sono presenti anche gli uccelli che migrano qui dall’emisfero nord, in fuga dal freddo.

Arriviamo fino al Leopard Pan, qui spesso si avvistano grandi branchi di orici, da qui prendiamo la pista che porta alla pozza di Sunday, al gate ci hanno detto che c’è ancora acqua e quindi potenzialmente è un buon luogo per gli avvistamenti.

Arriviamo ma non ci sono animali, aspettiamo un po’ ma non arriva nessuno; non si può prevedere se e quando gli animali arriveranno.

Il sole inizia a scendere verso l’orizzonte e il cielo inizia a tingersi di colori caldi; che spettacolo.

In teoria noi abbiamo la prenotazione al Motopi campsite anche stasera, ma le distanze sono troppo lunghe e non avremmo potuto visitare così bene questa parte della riserva e fare ritorno per tempo, quindi abbiamo deciso di trovare un campsite in questa parte del CKGR; chiacchierando con i sudafricani che abbiamo incontrato ci hanno detto che molti viaggiatori fanno così, si fermano dove preferiscono, nonostante abbiamo una prenotazione differente.

Esploriamo i dintorni e troviamo un campsite in una posizione meravigliosa: ha una vista sulla Deception Valley e da qui si vede il sole che scende all’orizzonte; decidiamo di fermarci qui.

E’ indescrivibile la bellezza di questo luogo ed è tutto per noi.

Accendiamo il fuoco e posizioniamo il tavolo con le sedie e, mentre il sole tramonta noi ci beviamo uno spritz: che meraviglia.

In lontananza vediamo dei leprotti che ci guardano incuriositi, forse stanno cercando di capire se siamo un pericolo per loro o, semplicemente, sono solo curiosi.

Quando scende l’oscurità decidiamo di non rimanere fuori a cenare, ma preferiamo entrare all’interno della nostra auto; se solleviamo il letto in pratica abbiamo una sorta di salottino e decidiamo di cenare lì, il motivo è semplice, è vero che abbiamo le torce per vedere se qualche animale si avvicina, ma perché rischiare brutte sorprese? Tanto sta iniziando a fare freddo e quindi meglio stare all’interno.

C’è una stellata incredibile, l’unica luce è quella della luna, che ha da poco superato il primo quarto; dalle finestre della nostra tenda guardiamo il cielo e le costellazioni, che sembrano così vicine da poterle toccare.

Guardiamo anche con la torcia tra la boscaglia, quasi speriamo di vedere qualche animale che si avvicina alla nostra auto, ma non c’è nessuno, anche i leprotti se ne sono andati con l’oscurità e quindi decidiamo di dormire.

Il mattino seguente ci alziamo mentre il sole sta sorgendo; quando usciamo dalla nostra auto vediamo diverse impronte impresse nella sabbia, ieri sera non c’erano; nella notte, mentre noi dormivamo, abbiamo avuto visite!

Stamattina facciamo colazione godendoci la vista spettacolare sulla Deception Valley illuminata dalla luce del sole che sorge e poi partiamo; scendiamo ed andiamo a vedere se alla pozza di Sunday (Sunday waterhole) stamattina c’è qualcuno, ma anche oggi, a parte qualche uccello, non c’è nessuno.

Da qui torniamo al Leopard Pan dove invece avvistiamo molti erbivori, per lo più orici, ci sono alcuni branchi molto numerosi anche se sono un po’ lontani da noi.

Da qui proseguiamo la nostra esplorazione verso sud e verso la Deception Valley e vediamo diverse giraffe che camminano con la loro grazia e leggiadria, alcune sono impegnate a cibarsi, non le avevamo ancora viste qui nel CKGR e siamo contenti; qui gli spazi sono aperti e le si può avvistare anche in lontananza.

Arriviamo fino all’incrocio principale e imbocchiamo la strada che conduce al Gate Matswere, fosse per noi rimarremmo ancora un po’ nella riserva, ma purtroppo dobbiamo uscire dal gate entro le 11,00, questo è quello che prevede il regolamento della riserva, a prescindere dell’orario in cui si è entrati.

Ci vogliono quasi due ore da qui per arrivare al gate e non vogliamo arrivare tardi, non vorremmo pendere qualche multa.

Arriviamo al Matswere Gate puntuali alle 11,00, entriamo nell’ufficio dei ranger, firmiamo il registro di uscita e posizioniamo il pin sulla lavagna degli avvistamenti in corrispondenza di Motopi, dove ieri abbiamo visto i leoni; qualcuno oggi ha visto i licaoni non lontano da questo gate, caspita, vorremmo tornare indietro a cercarli, ma non possiamo, dobbiamo uscire.

Oggi siamo diretti a Maun, abbiamo un bel po’ di strada da percorrere; quindi partiamo, lasciandoci la Riserva del Kalahari Centrale alle nostre spalle.

Torneremo sicuramente, i paesaggi e il senso di libertà ci hanno proprio conquistato, inoltre il fatto che sia più difficile trovare gli animali rende ancora più emozionante gli avvistamenti; la prossima volta ci avventureremo anche un po’ più a sud per scoprire nuovi luoghi e scenari.

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Etosha National Park: Etosha Pan - Photo Credits: Romina Facchi

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Our car! - Photo Credits: Romina Facchi

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Soweto: Orlando Power Station Towers - Photo Credits: Romina Facchi

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Khama Rhino Sanctuary: Black Rhino - Photo Credits: Romina Facchi

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Kubu Island - Photo Credits: Romina Facchi

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Nxai Pan: Baines Baobab - Photo Credits: Romina Facchi

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Moremi Game Reserve: Leopard - Photo Credits: Romina Facchi

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San people - Photo Credits: Living Culture Foundation 

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Namibia: Mahango National Park - Photo Credits: Romina Facchi

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Etosha National Park: elephants - Photo Credits: Romina Facchi

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Swakopmund - Photo Credits: Romina Facchi

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Skeleton Coast: Ugab Gate - Photo Credits: Romina Facchi

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Windhoek - Photo Credit: Jbdobane

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Kgalagadi: Cheetah - Photo Credits: Romina Facchi

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West Coast National Park: Mountain Cape Zebra - Photo Credits: Romina Facchi

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South Africa: Hermanus - Photo Credits: Romina Facchi

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Cape Town: Waterfront - Photo Credits: Romina Facchi

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Karoo National Park - Photo Credits: Romina Facchi

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Our expedition - Photo Credits: Romina Facchi