Durante il nostro viaggio in Sudafrica abbiamo cercato di conoscere meglio le popolazioni locali e scoprire le tradizioni che ancora oggi vengono tramandate.

Il passato burrascoso del Sudafrica, con gli anni bui del colonialismo e dell’apartheid, ha cancellato gran parte delle tradizioni e delle celebrazioni dei popoli ancestrali ma, nonostante questo e nonostante l’avvento delle religioni occidentali e mediorientali, alcuni popoli hanno mantenuto in vita le loro antiche tradizioni.

Tra le popolazioni che abbiamo incontrato ci sono gli Xhosa, il secondo maggior gruppo etnico in Sudafrica dopo gli Zulu.

Gli Xhosa appartengono al ceppo Bantù, originario dell’Africa Centrale; da quest’area, in epoca passata, sono emigrati verso sud, alla ricerca di terre fertili e nuovi pascoli.

Il popolo Xhosa, chiamato il popolo rosso per via degli abiti rossi che solitamente indossano, è il gruppo etnico a cui appartiene il più famoso personaggio sudafricano: Nelson Mandela.

Durante la nostra permanenza al Lesedi Cultural Village abbiamo avuto la possibilità di parlare con alcuni Xhosa che ci hanno raccontato alcune storie e abitudini del loro popolo.

Un aspetto affascinante di questo gruppo etnico è la loro lingua, parlano infatti una lingua Bantu ma, nel corso dei secoli, hanno acquisito i “click” tipici della lingua parlata dai Sane da Khoi; si è venuta così a creare una lingua differente e unica.

Gli Xhosa utilizzano solamente tre tipi differenti di click che ricordano le lettere c, q e x ed è incredibile come riescano a parlare velocissimi inserendo quei suoni per noi quasi impossibili da riprodurre.

L’abbigliamento degli Xhosa ha un codice abbastanza complesso, il rosso e l’arancione sono i colori principali che vengono utilizzati per l’abbigliamento, che cambia in base alla posizione sociale di una persona ed in base alla fase della sua vita.

Gli abiti vengono arricchiti e decorati da preziose lavorazioni realizzate con perline colorate, perle di vetro, semi e gusci e altri materiali che rendono gli indumenti dei veri capolavori, così come le lunghe ed elaborate collane di perline e bracciali.

Le donne sposate indossano un accessorio caratteristico, un copricapo che è una specie di turbante intrecciato colorato, anche questo ha stili differenti in base a chi lo indossa e al suo status, ad esempio il copricapo di una ragazza appena sposata sarà differente da quello di una che ha appena dato alla luce il primo figlio.

Tra gli accessori realizzati dagli Xhosa, e arricchiti dalle perline colorate, c’è la pipa tradizionale che uomini e donne fumano quotidianamente, la pipa viene realizzata in legno ed è ricoperta da coloratissime decorazioni in perline.

La pipa utilizzata dalle donne è notevolmente più lunga di quella utilizzata dagli uomini questo per un semplice motivo, portando i bambini sulla schiena il fumo andrebbe in faccia ai piccoli, una pipa lunga evita questo inconveniente allontanando il fumo.

La religione tradizionale degli Xhosa è animista, credono nella presenza di spiriti malevoli e benevoli e in un dio creatore, il ruolo degli antenati, come connessione con il mondo spirituale, è ritenuto molto importante e vengono celebrati e rispettati.

L’arrivo dei missionari europei e del cristianesimo ha in parte modificato la visione religiosa degli Xhosa e oggi la maggioranza degli Xhosa pratica il sincretismo, ossia una fusione di pratica del cristianesimo e credenze tribali tradizionali.

Nonostante le influenze esterne di altre religioni, gli Xhosa credono anche nell'importanza spirituale dei sogni, della magia e della stregoneria malevola e benevola (magic, sorcery and witchcraft).

Sono così presenti figure come le streghe e gli stregoni, che hanno il potere della divinazione, i guaritori spirituali, che liberano i posseduti dagli spiriti malevoli, e gli erboristi, che praticano la medicina tradizionale, conoscendo le proprietà delle differenti erbe.

Le case tradizionali Xhosa sono semplici di solito fatte di fango, erba, pali di legno e altri materiali naturali. 

Le capanne di fango sono di forma circolare, una famiglia può avere una o più di queste strutture nel proprio appezzamento di terreno, poiché strutture diverse possono avere destinazioni differenti: abitazioni per gli anziani o per i figli sposati o possono essere adibite a cucina.

Attualmente, tuttavia, queste case di fango vengono sostituite da moderni sistemi abitativi, realizzati del governo per lo sviluppo dei villaggi Xhosa.

Tra le tradizioni che vengono mantenute dagli Xhosa ci sono sicuramente il canto e le danze.

La danza Xhosa è un modo di comunicare tra le generazioni, il mondo dei vivi entra in contatto con gli antenati, credono infatti che gli spiriti dei defunti siano dietro ogni angolo pronti a dare i propri consigli a coloro che sono ancora nel mondo dei vivi, e la danza è il modo per tessere le lodi degli antenati.

Altri rituali sono legati alle fasi della vita, la nascita, il matrimonio e la morte.

Anche in questi casi alcune tradizioni sono andate perse nel tempo, in passato ad esempio la futura sposa veniva rapita dal suo corteggiatore e in seguito veniva definita la quota che quest’ultimo doveva pagare alla famiglia della sposa.

Ora il rapimento non viene più praticato, se non in qualche angolo remoto delle campagne, ed il fidanzato incontra la famiglia della sposa per decidere il “prezzo” da pagare.

In seguito viene celebrato il matrimonio, la festa dura tre giorni durante i quali viene offerta una capra in sacrificio agli antenati e si conclude con l’ingresso della sposa nella casa del marito.

Una volta che la ragazza è ufficialmente sposata, si tinge il viso con argilla bianca e indossa il turbante tradizionale.

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Kruger National Park: Lions - Photo Credits: Romina Facchi

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Our car! - Photo Credits: Romina Facchi

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Ndebele - Photo Credits: Romina Facchi

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Basotho - Photo Credits: Romina Facchi

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Pedi village - Photo Credits: Romina Facchi

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Mapungubwe National Park - Photo Credits: Romina Facchi

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Kruger National Park: Lion - Photo Credits: Romina Facchi

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Swazi people - Photo Credits: Romina Facchi

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Hlane Royal National Park: Rhinos - Photo Credits: Romina Facchi

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Mkhaya Game Reserve - Photo Credits: Romina Facchi

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iSimangaliso Wetland Park: uMkhuze Game Reserve - Photo Credits: Romina Facchi

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Hluhluwe-iMfolozi: Wild dogs - Photo Credits: Romina Facchi