Tra le popolazioni e gruppi etnici, che abbiamo avuto la fortuna di incontrare nel nostro viaggio in Sudafrica, gli Ndebele sono tra i più artistici in assoluto.

Gli Ndebele, un gruppo etnico africano che vive in Sudafrica e in Zimbabwe, è infatti noto per il suo talento artistico, specialmente per quanto riguarda le case dipinte e le decorazioni colorate.

In particolare gli Ndebele del Sudafrica hanno perfezionato, nel corso del tempo, una forma d’arte tribale che, unitamente allo sviluppo dei materiali usati, è diventata la caratteristica più riconoscibile dell’intero popolo.

Il motivo che spinse gli Ndebele a dipingere le proprie capanne con motivi geometrici sembra fosse legato alla necessità di comunicare segretamente, senza essere compresi dai boeri, eterni nemici nelle guerre per il territorio.

Una sorta di codice che permettesse di trasmettere informazioni e che non venissero comprese dai boeri, che ritenevano i disegni geometrici un mero decoro.

Altre teorie vogliono che i simboli e gli schemi astratti della pittura fossero un modo per esprimere il dolore delle persone provocato dalla guerra e dalle costrizioni imposte dai vincitori.

Questi dipinti sono diventati così espressione della resistenza culturale, mentre i contadini boeri, non avendone compreso il significato e considerando quest'arte culturale come decorativa e innocua, permisero agli Ndebele di continuare a dipingere le proprie capanne.

Inizialmente i disegni venivano realizzati utilizzando pigmenti naturali, motivo per cui la gamma di colori era piuttosto limitata; oltre alla poca scelta di colori c’era un ulteriore problema: durante la stagione delle piogge i pigmenti naturali venivano cancellati dall’acqua, quindi, ad ogni stagione, era necessario ridipingere le case.

Con lo sviluppo delle tecniche di costruzione e l’introduzione dei pigmenti acrilici, più resistenti alle intemperie e con una gamma di colori più ampia, questa particolare forma d’arte ebbe uno sviluppo enorme e ben presto venne riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo.

Ai tempi delle guerre con i boeri le capanne cilindriche degli Ndebele venivano costruite in fango e venivano decorate utilizzando le dita per dipingere; la gamma dei colori andava dal nero, al grigio al marrone, erano principalmente i comunque ai colori della terra.

Erano, e sono tutt’oggi, le donne le deputate a compiere questo lavoro anche perché, tradizionalmente sono le donne che si occupano della manutenzione e della cura della casa.

I dipinti murali, realizzati dalle donne, riprendevano i motivi delle decorazioni in perline che gli Ndebele utilizzavano sui loro splendidi indumenti e, oltre ad essere un codice segreto, comunicavano le emozioni, i valori e le cerimonie della famiglia come ad esempio un matrimonio.

I simboli che venivano dipinti avevano, quindi, numerosi significati, ma non sono mai stati utilizzati per rappresentare rituali ancestrali o religiosi.

La pittura inizialmente veniva effettuata solamente sulle pareti esterne, ora, con l’utilizzo di materiali più resistenti, gli Ndebele dipingono anche le pareti interne delle proprie abitazioni; le madri tramandano questa forma d’arte alle figlie e la bellezza delle opere è considerata un’indicazione della bontà di una donna e di una moglie.

Le donne lavorano a lungo e duramente per dipingere le mura delle loro abitazioni, questo è un modo per esternare il loro talento ed espressione.

Il design delle pareti Ndebele si è evoluto nel corso degli anni, mostrando una crescente influenza esterna; oggi sulle pareti vengono rappresentati anche i loghi di note aziende.

In alcune aree della Northern Province del Sudafrica si possono ancora vedere le tradizionali linee di fuliggine nere, calce calcarea bianca e rosso scuro, a cui ora si sono aggiunti i colori azzurro, blu scuro, giallo-oro, verde e rosa.

Uno dei posti migliori per vedere questa forma d'arte è al Lesedi Cultural Village ma anche a Mapoch, entrambi non lontani da Pretoria e da Johannesburg

I motivi geometrici e i vari disegni vengono disegnati partendo con la definizione del contorno, dipinto di nero, successivamente i disegni vengono riempiti con il colore, il colore bianco viene sempre utilizzato come sfondo dei disegni perché fa risaltare maggiormente i dipinti.

Questa tradizione è ancora viva e le nuove generazioni portano avanti questa forma d’arte, con i cambiamenti dovuti all’evoluzione dei materiali utilizzati e tenendo conto dei cambiamenti nella società.

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Kruger National Park: Lions - Photo Credits: Romina Facchi

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Our car! - Photo Credits: Romina Facchi

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Xhosa - Photo Credits: Romina Facchi

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Basotho - Photo Credits: Romina Facchi

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Pedi village - Photo Credits: Romina Facchi

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Mapungubwe National Park - Photo Credits: Romina Facchi

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Kruger National Park: Lion - Photo Credits: Romina Facchi

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Swazi people - Photo Credits: Romina Facchi

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Hlane Royal National Park: Rhinos - Photo Credits: Romina Facchi

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Mkhaya Game Reserve - Photo Credits: Romina Facchi

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iSimangaliso Wetland Park: uMkhuze Game Reserve - Photo Credits: Romina Facchi

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Hluhluwe-iMfolozi: Wild dogs - Photo Credits: Romina Facchi