Il Togo è un affascinante paese dell’Africa Occidentale, ricco di tradizioni e di cultura; è un mondo tribale, ancora oggi guidato dagli spiriti degli antenati.

Lungo la costa, dove il vudù è una religione molto seguita, si possono osservare i sacerdoti che praticano culto, si può assistere alle danze, che culminano nella trance dei partecipanti; si può essere testimoni della grande influenza che gli spiriti vudù esercitano sui loro adepti.

Il vudù è la religione tradizionale del sud del Togo ed è la più radicata nella cultura locale e la presenza ovunque di templi, altari e feticci ne è la prova.

Nei villaggi gli adepti usano riunirsi in particolari occasioni e, dopo lodi collettive e sacrifici propiziatori sugli altari delle divinità, si lanciano in danze sfrenate.

I feticheur, i sacerdoti, sono seduti al fianco dei feticci; i canti delle donne accompagnano il ritmo dei tamburi, che diviene sempre più frenetico, mentre alcuni dei partecipanti cadono in un profondo stato di trance, segnato a livello fisico da una forma di catatonia, con forte rigidità muscolare e insensibilità al dolore.

Si pensa che durante lo stato di trance, in un particolare stato alterato di coscienza, i partecipanti entrino in contatto con gli spiriti degli antenati.

Lomé, la capitale del Togo, si estende di fronte al mare per una decina di chilometri, non lontano dalla frontiera con il Ghana; nella città vecchia, che si trova in centro, presenta numerosi edifici in stile coloniale e ampi viali.

È una città interessante, in cui è piacevole passeggiare tra le case basse, attorniati dalla folla variopinta dei mezzi di trasporto e dai mercanti ambulanti; è interessante fermarsi davanti alle piccole botteghe o ai laboratori degli artigiani del legno o del ferro.

La visita della costruzione a tre piani situata nel centro del Grand Marché si traduce sempre in animate e divertenti discussioni con le mami togolesi, dinamiche e simpatiche.

La sera, accarezzati da una gradevole brezza, si può tranquillamente passeggiare sul lungo mare, accompagnati dal fruscio delle palme da cocco.

I più grandi parchi del paese sono la Riserva Faunistica di Alédjo, importante per la conservazione della diversità biologica, il Parco Nazionale di Fazao-Malfacassa che tutela aree di savana fitta semi-umida collinare e il Parco Nazionale di Oti Keran, che tutela ampie aree di savana e che recentemente è stato unito al Parco Nazionale di Oti Mandouri, costituendo così il Parco Nazionale di Oti-Keran-Mandouri (OKM)

Il Parco Nazionale di Oti-Keran-Mandouri a sua volta è stato annesso al Parco Trasfrontaliero di WAP, che ora si chiama WAPO; quest’area, molto importante per la conservazione della natura in questa parte di Africa, comprende anche il Parco Nazionale di Penjari, in Benin, il Parco Transfrontaliero di W, in Benin e in Niger, e il Parco di Arly, in Burkina Faso.

Nella Riserva Faunistica di Alédjo, in una sezione dei Monti Togo, una zona naturale di 7,65 kmq, si trova la Faille di Aledjo, una spaccatura nella roccia che testimonia la fatica dell'uomo: i tedeschi, durante il periodo coloniale, scavarono la roccia per far passare una strada motorizzata attraverso la roccia naturale.

Nel Togo vivono numerose specie animali, tra cui diversi mammiferi come gli ippopotami, le giraffe, le antilopi d’acqua (waterbuck), i bufali, le iene, i facoceri, inoltre sono presenti numerosi primati e anche qualche esemplare di elefanti e di leoni.

Tra le popolazioni presenti in Togo, i Tamberma, popolazione che ha trovato rifugio da molti secoli ai piedi dei Monti dell’Atakora, sono tra i più affascinanti e interessanti.

Il luogo, che questa popolazione ha scelto per vivere, è di difficile accesso e ha permesso loro di proteggersi dalla tratta negriera; ancora oggi grandi feticci, dalla forma fallica, proteggono gli ingressi delle loro case, la cui architettura viene considerata una delle più belle d’Africa; le loro case fortificate infatti sono veri castelli di argilla costruiti su tre livelli.

Nella valle di Kara, il cuore della regione dei Kabye, si può entrare in contatto con questa popolazione, che vive in villaggi con case costruite in fango e pietra, disseminate nei campi, fra grandi alberi di kapok, manghi, tek, palme e baobab.

Per coltivare la poca terra lasciata disponibile dalle rocce, i Kabye, instancabili lavoratori, hanno adottato il sistema agricolo a terrazze.

Il Togo gode anche di una meritata ottima reputazione per la cucina, che è ritenuta la migliore dell’Africa Occidentale: il segreto del loro successo risiede nelle salse meno grasse e ricche di verdure; i piatti tipici sono diversi a secondo della regione, in ogni caso il piatto nazionale dell’Africa Occidentale è il Fufu, che in Togo viene preparato con igname bianco pestato, ridotto ad una consistenza pastosa e accompagnato da salse differenti, spesso molto piccanti.

Lo troverete in numerosi ristoranti delle città ma anche sulle bancarelle che si trovano lungo le strade.

Le banane vengono servite in diverse modi: grigliate, cotte, fritte o anche ridotte a purè mentre manghi, papaye, agrumi, avocado e ananas vengono venduti ovunque e hanno un sapore incredibile.

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