La stagione delle piogge è terminata ed inizia la lunga stagione secca, solitamente a metà maggio, che terminerà soltanto con le piogge di novembre; questo è un lungo periodo in cui gli gnu e le zebre, se vogliono sopravvivere, sono costretti a mettersi in marcia, affrontare un lungo cammino con molti ostacoli e migrare verso nord, alla ricerca di pascoli verdi e acqua per abbeverarsi.
 
Le mandrie si mettono in marcia, si lasciano alle spalle il Serengeti centrale e si dirigono verso nord-ovest, ossia verso il Western Corridor; si formano file interminabili di gnu e zebre in cammino lungo 2 direttrici principali: la prima si dirige a ovest seguendo il corso del fiume Mbalageti finchè raggiunge Kirawira; la seconda si dirige a nord di Seronera e segue il corso del fiume Grumeti.
 
Maggio è il mese degli accoppiamenti, sono frequenti i combattimenti tra maschi dominanti per conquistare il diritto sulle femmine, quasi sempre però non si tratta di lotte violente e raramente gli animali subiscono ferite o lesioni, anche perché sono poi le femmine a decidere con quali esemplari accoppiarsi.
 
Quando tutta la migrazione raggiunge Kirawira, gli gnu e le zebre si ammassano sulla sponda sud del fiume Grumeti; quando inizia a non esserci più spazio, inevitabilmente inizia l’attraversamento.
 
In questo periodo, solitamente nel mese di giugno, il fiume Grumeti è poco più che un rigagnolo, quindi il crossing non è difficoltoso, ma questo non vuol dire che non sia pericoloso: nel fiume vivono infatti i feroci coccodrilli del Nilo, che aspettano le mandrie da tempo e non vedono l’ora di banchettare.
 
Gli gnu attraversano spinti del sovraffollamento presente sulla sponda sud e anche perché spinti dall’istinto di proseguire il viaggio verso nord; una volta giunti sulla sponda opposta si trovano nelle pianure di Ruwana; questa è solo una zona di passaggio nel loro viaggio.
 
Le ultime mandrie che raggiungono la sponda sud del Grumeti spesso non affrontano il crossing e decidono di fermarsi nelle pianure di Mbalageti e di Ndabaka per il resto dell’anno.
 
Il viaggio della maggior parte delle mandrie invece prosegue, e si divide nuovamente lungo due direttrici: la prima transita di nuovo da Seronera e poi si dirige verso nord; l’altra invece passa a nord di Seronera e si dirige direttamente a nord.
 
Le mandrie giungono così fino all’area più settentrionale del Serengeti: il Serengeti Mara, qui i pascoli sono ancora verdi, grazie alla presenza del fiume Mara.
 
Il fiume Mara è molto diverso dal Grumeti: è un fiume perenne con una portata d’acqua decisamente superiore che causa una corrente pericolosa in alcuni tratti; inoltre le sponde sono alte e sabbiose e quindi non sono facilmente superabili.
Per gli gnu è molto importante scegliere il punto giusto dove effettuare il crossing perché, qualora il punto scelto non sia ottimale, il rischio è di non riuscire a sopravvivere.
 
Anche altri elementi sono importanti da valutare, oltre alla corrente dell’acqua e all’altezza e alla ripidità delle sponde, ad esempio è meglio scegliere un punto dove le sponde del fiume sono libere dalla vegetazione, oltre ad agevolare il movimento delle mandrie fa si che non ci siano nascosti felini in agguato, pronti ad approfittare della situazione.
 
Infine il fiume Mara, proprio come il Grumeti, è infestato dai coccodrilli del Nilo, sempre in agguato in attesa di un pasto.
 
Le mandrie si ammassano sulla sponda del fiume Mara anche per giorni, studiando la situazione e aspettando il momento giusto per attraversare; spesso capita di vedere decine di migliaia di gnu indecisi sul da farsi; ma se qualche esemplare inizia l’attraversamento, gli altri li seguono fiduciosi e incuranti dei pericoli che tanto li spaventavano.
 
Si formano così colonne di erbivori che compiono lunghi balzi in acqua, cercando evitare i grossi massi e di vincere la corrente; l’obiettivo, ovviamente, è di raggiungere incolumi la sponda opposta.
 
Nella loro permanenza qui, tra il Serengeti Mara e in Masai Mara in Kenya, gli gnu e le zebre si troveranno costretti a dover attraversare il Mara più volte e il motivo è semplice: le mandrie continuano a muoversi, seguendo sporadici temporali e ricercando sempre nuovi pascoli; durante questo continuo movimento troveranno sul loro percorso diverse volte il fiume Mara, che, oltre a fare da confine tra il Kenya e la Tanzania, compie diverse anse lungo il suo percorso, trovandosi spesso sul cammino di gnu e zebre.
 
Le mandrie resteranno in questa zona dell’Ecosistema del Serengeti per tutta la stagione secca poichè qui sono certi di trovare l’acqua da cui sono dipendenti e i pascoli; anche se le erbe di queste praterie non sono le loro preferite, questa è l’unica zona dove possono trovare cibo durante questo periodo di siccità, il resto del Serengeti è secco e l’acqua scarseggia o è inesistente.
 
Qui invece c’è cibo e acqua in abbondanza, i cuccioli potranno crescere e le femmine porteranno avanti le nuove gravidanze.
 
Solo con l’inizio della stagione delle piccole piogge la migrazione si metterà nuovamente in marcia.

Dove è possibile avvistare le mandrie della Grande Migrazione durante la lunga stagione secca

Fiume Grumeti: la migrazione attraversa il fiume solitamente nel mese di giugno, durante il quale è possibile assistere a crossing di massa molto scenografici, prima che le mandrie si dirigano a nord; è difficile prevedere il momento esatto interessato dal crossing, poiché dipende dal meteo, inoltre il tutto svolge nel giro di 2 o 3 settimane.
 
Lobo: si trova nella parte nord orientale del Serengeti ed è una zona molto scenica, caratterizzata dalla presenza di diversi kopjes, molto amati dai leoni come punti di avvistamento per individuare le prede.
Molte mandrie sosteranno in questa zona durante la stagione secca, altre transitano da queste parti nel loro cammino da e verso il Serengeti Mara e il Masai Mara.
Qui vivono anche elefanti, bufali e leopardi.
 
Serengeti Mara e triangolo di Lamai: si trova nell’estremo nord del parco del Serengeti, è una zona molto remota dove solo pochi viaggiatori hanno la fortuna di arrivare.
Qui ci sono verdi pianure leggermente ondulate con la presenza di alberi e arbusti; in questa zona vivono leopardi, leoni, ghepardi, iene maculate, giraffe, diverse specie di antilopi ed elefanti, anche se in un numero esiguo rispetto ad altre zone del parco.
Il fiume Mara è abitato da ippopotami e coccodrilli del Nilo.
 
Masai Mara: si trova in Kenya ed è la naturale continuazione del Serengeti Mara, quindi anche qui troviamo verdi pascoli e savana arbustiva e arborea.
Qui vivono molti animali tra cui leoni, leopardi, elefanti, giraffe, iene maculate, diverse specie di antilopi e gazzelle, oltre agli ippopotami e ai coccodrilli del Nilo che vivono nel fiume.
 

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L'alternanza delle stagioni nel Parco Nazionale di Serengeti e l'influenza sulla Grande Migrazione

  • Stagione secca breve da gennaio a marzo
  • Stagione delle grandi piogge da aprile a maggio
  • Stagione secca lunga da giugno a ottobre
  • Stagione delle piccole piogge da novembre a metà dicembre

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