I Kopjes sono delle formazioni rocciose molto scenografiche e molto interessanti dal punto di vista geologico; sono costituite da un granito molto antico, “Moru” in lingua maa, la lingua parlata dai Masai, significa proprio “vecchio”, e che, a causa degli agenti atmosferici e biologici, si è eroso nei millenni; quello che vediamo oggi sono una serie di grossi massi rossastri, e il motivo per cui hanno questo tipico colore è a causa dell’ossidazione del ferro in esso contenuto.
 
Si possono visitare tutto l’anno poiché ci sono sempre buone opportunità di avvistamenti interessanti, grazie alla perenne presenza di fonti di acqua che attirano molti animali, sia erbivori sia carnivori, soprattutto durante la stagione secca; inoltre i kopjes sono particolarmente amati dai grandi felini, leoni in particolare, ma anche leopardi e ghepardi, poiché sono ottimi punti di avvistamento per osservare le prede.
 
I Moru Kopjes si trovano nella parte sud occidentale del Serengeti Centrale, dove inizia la Valle del Fiume Mbalageti; qui c’è abbondanza di acqua, di ombra e di erba per gli erbivori.
 
Questo è l’unico punto del Parco Nazionale del Serengeti dove vivono i rinoceronti neri che nei decenni passati sono stati decimati dal bracconaggio; quindi con un po’ di fortuna è possibile avvistarli.
 
Qui si trova anche la sede del Serengeti Rhino Project, si può visitare il loro centro visitatori per imparare molte informazioni interessanti su questi splendidi animali e sui progetti di conservazione per salvarli dall’estinzione.
 
I Kopjes si trovano in un’area di transizione: guardando verso sud e verso est si estendono le praterie di erbe basse, verdi immediatamente dopo la stagione delle piogge e dorate durante la stagione secca; mentre guardando verso nord e verso ovest è possibile vedere l’inizio della zona boscosa del Parco Nazionale del Serengeti.
 
I Moru Kopjes coprono un’area di diversi chilometri e si possono avvistare in lontananza emergere dalla immensa pianura circostante, l’erosione in milioni di anni li ha arrotondati e in parte sgretolati; nelle loro vicinanze crescono molte euforbia candelabro che distendono i loro rami verso il cielo.
 
E’ possibile scendere dal veicolo, prestando molta attenzione che non ci siano animali potenzialmente pericolosi come leoni o ghepardi o serpenti, e salire sui kopjes.
 
Quando la Migrazione è presente in questa zona, lungo il suo viaggio di salita verso il Masai Mara tra aprile e maggio, o durante la discesa verso i fertili pascoli del sud del Serengeti tra novembre e dicembre, da questi kopjes si ha una delle più belle ed emozionanti vedute di tutto il Serengeti: tutto intorno si vedono solo gnu e zebre, in marcia o fermi a brucare.
 
Ovunque echeggiano i muggiti profondi degli gnu o i versi simili a risatine delle zebre; si sente il rumore sordo degli zoccoli che battono sul terreno sollevando la polvere rossa: 2 milioni di animali che compiono un viaggio epico spinti dall’istinto di sopravvivenza.
 
Maggio è anche il mese degli accoppiamenti per gli gnu, in questo periodo è molto comune avvistare i maschi che combattono per il dominio del territorio e per assicurarsi il diritto sulle femmine; i territori vengono mantenuti per poche ore nelle quali i maschi vincenti si accoppiano con più femmine possibili.
 
Gli accoppiamenti avvengono in pochi giorni, 2 o 3 settimane al massimo, quando gli gnu sono concentrati in un territorio piccolo; il fatto che avvengano tutti in contemporanea è la causa dei parti sincronizzati che avvengono a febbraio nel Serengeti del sud e nella Conservation Area del Ngorongoro..
 
Qui ai Moru Kopjes è possibile visitare anche le grotte naturali utilizzare dai Masai fino a 50 anni fa per riparare il bestiame, su queste grotte è possibile vedere i dipinti lasciati dai Masai: uno scudo colorato, un elefante e delle persone sono i dipinti che si possono facilmente vedere.
 
I colori utilizzati sono tutti di origine naturale: il bianco e il giallo sono ottenuti dall’argilla, il nero dalla cenere del cappero selvatico, mentre il rosso viene ottenuto mischiando l’argilla con il succo della belladonna selvatica.
 
Si pensa che gli autori di questi dipinti siano stati dei giovani moran, i guerrieri Masai, nel periodo in cui si allontanano dal villaggio, prima di potersi sposare e di iniziare a condurre il bestiame al pascolo.
 
A poche centinaia di metri di distanza dai dipinti è possibile vedere una grande roccia con un buco circolare; percuotendola con un bastone la roccia emette un suono simile a quello di un gong, da qui il suo nome Gong Rock; probabilmente veniva utilizzata come strumento di comunicazione.
 
In quest’area risiedono molti erbivori: elefanti, giraffe, rinoceronti neri, bufali, impala, antilopi d’acqua, antilopi topi e facoceri; ci sono anche molti carnivori che vivono stabilmente qui: leoni, leopardi, iene.
 
A nord est dei Moru Kopjes di trova il Lago Magadi, si tratta di un lago salato simile al Lago Ndutu; “Magadi” in kiswahili significa “soda”.
 
Questo lago si è formato in una depressione naturale del terreno e le sue acque sono poco profonde e alla fine della stagione secca solitamente è completamente prosciugato, in questo momento è possibile vedere i cristalli di sale che si sono formati, a causa dell’evaporazione dell’acqua, sul letto asciutto brillare al sole.
 
Questo Lago, come anche il Lago Ndutu e il Lago Natron, è uno dei posti preferiti dai fenicotteri, sia maggiori sia minori, che si nutrono delle alghe e dei gamberi che vivono nelle acque salate e alcaline.
 
Sulle sponde di questo lago è possibile avvistare i predatori, i leoni in particolare, che restano immobili nell’attesa del momento giusto per sorprendere e catturare le prede che si recano qui per bere.
 
 

Le aree del Serengeti Centrale

  • La Valle di Seronera
  • Il fiume Seronera
  • La Retina Hippo Pool
  • I Moru Kopjes
  • I Masai Kopjes
  • La Collina di Makoma
  • La sorgente di Turners
  • I Simba Kopjes
  • Le Pianure di Long Grass