Soweto si trova in prossimità di Johannesburg; molto probabilmente è la township più conosciuta del Sudafrica e sicuramente è uno dei luoghi che hanno avuto un ruolo fondamentale nella lotta all’apartheid nel secolo scorso.

Oggi Soweto è un’area suburbana molto estesa che si trova nella zona sudoccidentale di Johannesburg; non vi è però un dato certo di quanti siano i suoi abitanti, alcune stime dicono 2 milioni altre dicono 4 milioni, è difficile saperlo.

Il 98% degli abitanti di Soweto sono neri, il restante 2% è costituito da bianchi, indiani e asiatici.

Le strade principali di Soweto sono in buone condizioni e sono asfaltate, questo aiuta la circolazione delle persone e consente a molti di recarsi al lavoro in tempi accettabili; pochissime persone però possiedono un’auto, la maggior parte utilizza i mezzi pubblici.

I bus collettivi sono il mezzo più comodo perché consente di andare ovunque si desideri ma è anche il mezzo più costoso, mentre il treno e i bus invece costano meno; coloro che non possono permettersi i mezzi pubblici o che preferiscono risparmiare vanno a piedi, percorrendo anche diversi chilometri al giorno.

Soweto è una realtà disomogenea: qui convivono i quartieri benestanti con le baraccopoli, i musei e alcune aree commerciali con le zone più povere, dove la criminalità purtroppo è una realtà quotidiana.

Nei quartieri benestanti ci sono case unifamiliari che hanno diverse stanze da letto, un soggiorno, una cucina, un bagno con la doccia, l’energia elettrica, l’acqua corrente e la fognatura; qui vivono alcune star della musica o del cinema e anche coloro che sono riusciti a migliorare la propria condizione economica ma che non hanno voluto abbandonare Soweto rimanendo a vivere qui.

Le case che si trovano nei quartieri della classe media hanno dimensioni più piccole, a volte sono unifamiliari altre plurifamiliari, tutte hanno una camera da letto o due, un soggiorno, una cucina e un bagno con la doccia e l’acqua corrente, non tutti coloro che vivono qui però possono permettersi l’elettricità quindi molti si attaccano illegalmente alla rete elettrica.

Le case del ceto più basso sono le case che vengono costruite gratuitamente dal governo per coloro che prima vivevano nelle baracche di lamiera oppure le case che erano state costruite per coloro che lavoravano nelle miniere e nelle fabbriche durante l’apartheid, all’epoca queste case ospitavano solamente gli uomini a cui veniva vietato di avere con sé la famiglia, mentre oggi queste case sono state riconvertite in case per famiglie.

Queste case non sono molto grandi, solitamente hanno due vani, una camera da letto e una cucina, e solo alcuni hanno l’acqua corrente e l’energia elettrica; molti di coloro che abitano qui devono ingegnarsi per riuscire ad accedere alle risorse di cui necessitano.

Infine ci sono le aree che vengono denominate insediamenti irregolari, queste sono le zone più povere, quelle che la maggior parte delle persone identifica come township; qui non ci sono infrastrutture, ovunque si vedono cavi elettrici che dalla rete elettrica portano la corrente nelle case abusivamente.

In questi insediamenti irregolari non c’è nemmeno l’acqua corrente, in alcuni spiazzi si trovano delle pompe manuali per estrarre l’acqua dal sottosuolo, quest’acqua viene utilizzata per tutto: per cucinare, per lavarsi e per lavare gli indumenti.

Nel quartiere ci sono solamente alcuni bagni chimici o delle latrine a fossa, questi bagni sono pubblici e a disposizione per tutte le persone che vivono qui, ma sono decisamente troppo pochi se rapportati al numero degli abitanti; questi bagnivengono puliti una volta al mese e, anche se la gente fa tutto quello che può, l’igiene a volte non è proprio il massimo.

Le case sono semplici baracche di lamiera o di legno, all’interno c’è una unica stanza che funge da camera da letto, cucina e soggiorno per tutta la famiglia; non ci sono strade ma sentieri di terra battuta che si avventurano tra le baracche.

Vivere in queste condizioni è molto difficile ma spesso le persone si aiutano tra loro per sopperire a una serie di problematiche, gestiscono il tutto come se fossero una grande famiglia e per il bene collettivo.

Coloro che vivono nelle baracche sono in lista di attesa per ricevere una casa statale ma molti di loro stanno aspettando oramai da diversi anni.

E’ difficile identificare i confini tra un quartiere di Soweto e un altro, così come è difficile definire quante township ci siano a Soweto: alcuni dicono 87, altri 34 e altri ancora 29.

Questa confusione dipende dal fatto che i confini di quella che viene chiamata Greater Soweto non sono delineati e quindi si prestano ad essere interpretati, perciò alcuni includono o escludono quartieri, township e territori, oppure accorpano o dividono alcune zone; tutto questo fa si che non vi sia una versione univoca.

Superato il periodo buio degli anni dell’apartheid, negli ultimi anni a Soweto ci sono stati segnali di ripresa economica e la presenza di turisti ha fatto incrementare lo sviluppo del microbusiness; questo fa ben sperare per il futuro prossimo.

A Soweto ci sono molti luoghi interessanti per i visitatori, sia sudafricani sia internazionali, quindi è una delle zone dove recarsi assolutamente durante la visita e la permanenza a Johannesburg.

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Soweto - Photo Credits: Romina Facchi

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Soweto - Photo Credits: Romina Facchi

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Soweto: Mandela House - Photo Credits: Romina Facchi