Un mito, che i Masai si tramandano da generazioni, racconta le origini del mondo e rivela molto sull’attuale organizzazione sociale e in particolare del rapporto che esiste tra gli uomini e le donne nella società Masai che vede la donna in una posizione inferiorità nei confronti dell’uomo.
 
Si narra infatti che i Masai discendano da due tribù libere e complementari, una composta rigorosamente da femmine e una da soli maschi.
 
Quella femminile, la tribù Moroyok, allevava antilopi tra cui l’eland che i Masai sostengono che sia stata la prima specie addomesticata e divenuta parte del loro bestiame.
 
Al posto quindi di bovini, capre e pecore, le donne avevano grandi branchi di gazzelle e antilopi.
 
Le zebre invece venivano utilizzate per trasportare i beni durante le migrazioni, mentre gli elefanti, amici devoti, abbattevano i rami che poi donavano alle donne affinché potessero costruire case e recinti; gli elefanti erano anche addetti alla pulizia dei recinti dove viveva il bestiame.
 
Mentre la tribù maschile, i Morwak, allevava come bestiame le pecore e le capre.
 
Uomini e donne si incontravano nella foresta e dalle loro unioni nascevano dei bambini che, dopo essere cresciuti dalle madri nella loro tribù, si trasferivano nel villaggio insieme ai loro padri.

Per vivere la tua esperienza nella terra dei Masai prenota un hotel al Parco Nazionale di Amboseli

Il problema nacque quando, a causa dei loro continui litigi e discussioni, le donne persero il loro bestiame che fuggì nella savana; in conseguenza a questo si videro costrette ad andare a vivere con gli uomini nella loro tribù per trovare il sostentamento necessario; ma facendo così rinunciarono alla loro libertà e alla loro parità con gli uomini.
 
Da quel momento in poi le donne divennero dipendenti dagli uomini, dovettero lavorare per loro e divennero soggette all’autorità dei maschi.
 
Questa condizione di subordinazione persiste ancora oggi.
 
masai