I Masai sono famosi, e facilmente riconoscibili, per il loro abito tradizionale, lo Shuka; in pratica un drappo dai colori sgargianti, con una netta predominanza del colore rosso, che viene avvolto attorno alle loro esili e snelle corporature.
 
Il rosso simboleggia la cultura masai ed è il colore che i Masai credono possa spaventare i leoni anche a lunga distanza.
 
I monili dei Masai, creati con le perline e il filo di ferro, sono altrettanto famosi: gli uomini indossano cavigliere e polsiere e a volte anche cinture e collane, le donne invece sono un tripudio di colori e di monili: indossano decine di braccialetti e grandi collari piatti ornati di perline colorate e con disegni colori che stanno ad indicare il clan di appartenenza e lo status sociale.
 
Ma non si sono sempre vestiti e adornati così, in passato avevano usanze differenti.
 
In passato gli abiti dei Masai erano ricavati dalle pelli, che venivano tinte con colori vegetali, mentre i gioielli venivano forgiati utilizzando semi e pietre che si trovavano facilmente in natura.
 
Con l’arrivo dei primi colonizzatori, i Masai cominciarono a sostituire le pelli di vitello o di pecora con dei teli di lana o cotone.
 
Si pensa che le tramature dei tessuti a scacchi o a righe derivino dalle coperte che i soldati inglesi e scozzesi usavano per i loro Kilte che i Masai iniziarono a comprare ed a utilizzare,  modificando così il loro modo di vestire.

Per vivere la tua esperienza nella terra dei Masai prenota un hotel al Parco Nazionale di Amboseli

Lo stile dell’abbigliamento di un Masai varia in base all’età e alla posizione sociale, così come variano anche i colori; ad esempio i giovani vestono di nero per i mesi successivi al rito di passaggio della circoncisione, mentre le donne anziane preferiscono il rosso che viene ottenuto tingendo la stoffa con un pigmento naturale come l’ocra.
 
I Masai hanno anche una lunga tradizione nel disegnare e realizzare gli ornamenti e i gioielli che indossano quotidianamente.
 
Prima di entrare in contatto con gli europei i materiali usati derivavano dalle materie prime locali, le perline bianche ad esempio erano realizzate con l’argilla o utilizzando delle conchiglie, avorio o osso; le perle blu e nere erano di ferro, carbone, semi o corno; infine le decorazioni rosse provenivano da semi, legni, zucche, rame o ottone.
 
Dopo l’arrivo dei colonizzatori tutti questi materiali naturali vennero sostituiti con perle fatte di vetro, portare fin qui dall’Europa, con più colori e dall’aspetto più liscio e lucido; questi nuovi materiali permisero di realizzare decorazioni più elaborate.
 
In passato i guerrieri indossavano fasce d’avorio sulle braccia, ora, fortunatamente, indossano dei semplici bracciali di legno.
 
I gioielli svolgono un ruolo importante nel corteggiamento e sia uomini che donne dedicano molto tempo alla cura della propria immagine.
 
Fino a non molto tempo fa i Masai indossavano sandali realizzati utilizzando pelli bovine, oggi questi materiali naturali hanno lasciato spazio a vecchi copertoni di pneumatici e a strisce di plastica.
 
I diversi colori degli abiti e dei monili Masai hanno un significato preciso e fanno riferimento a diversi aspetti della loro cultura:
 
Blu: il colore del cielo che fornisce acqua sotto forma di pioggia, fondamentale per le mandrie.
 
Bianco: la purezza del latte, fonte di sostentamento ed energia.
 
Rosso: il colore più importante per i Masai, rappresenta il sangue ma anche la protezione contro gli animali selvatici, rappresenta anche il coraggio, la forza e l’unità della nazione Masai.
 
Verde: la terra che fornisce cibo e nutrimento per il bestiame.
 
Giallo: rappresenta il sole che sostiene la vita.
 
Arancio: rappresenta l’ospitalità, l’amicizia e la generosità del popolo Masai.