Le chiese rupestri di Lalibela sono un capolavoro architettonico, la rappresentazione di una nuova Gerusalemme, voluta da Re Lalibela, che stupisce e incanta ancora oggi.

Il frate portoghese Francisco Alvarez, fu il primo europeo a visitare Lalibela e rimase affascinato e meravigliato dalle costruzioni che aveva osservato.

Un piccolo museo, in corrispondenza della biglietteria che si trova qui nel gruppo nordoccidentale, conserva pezzi interessanti; la guida del museo è cortese e molto disponibile e illustra i vecchi manoscritti o le differenze tra le varie croci scolpite.

Lasciando il museo si accede al gruppo di chiese nordoccidentale che comprende sei chiese: Bet Maryam, Bet Meskel, Bet Danaghel, Bet Mika’el, Bet Golgothae Bet Medhane Alem; il fiume Giordano divide questo gruppo di chiese dal gruppo sudorientale che comprende altre cinque chiese: Bet Amanuel, Bet Merkorios, Bet Abba Libanous, Bet Gabriel-Rufa’el e Bet Lehem. 

Le chiese rupestri di Lalibela, il gruppo nordoccidentale

Una rete di gallerie scavate nella roccia, collega tra loro le diverse chiese. 

La maggior parte delle chiese sono state disposte su un asse est-ovest con l’entrata rivolta a ovest ed il Sancta Santorum ad est; questo orientamento ha un preciso significato: il fedele proviene dalla porta occidentale che rappresenta il buio del peccato e del male e avanza verso la luce della conoscenza e della salvezza.

La prima chiesa che si incontra, entrando nel sito è Bet Medhane Alem; vi si accede percorrendo una ripida scalinata scavata nella roccia che arriva nel cortile che si trova attorno alla chiesa.

Bet Medhane Alem significa la “Casa del Salvatore del Mondo”; questa chiesa è considerata una dei maggiori edifici religiosi monolitici del mondo. 

La chiesa rupestre assomiglia più ad un gigantesco tempio greco, la pianta rettangolare è circondata da un portico sorretto da 36 enormi pilastri rettangolari; i pilastri ai quattro lati sono uniti in un gruppo di 3 e rappresentano la Santissima Trinità.

La chiesa ha dimensioni veramente notevoli, misura 33,50 metri per 23,50 metri ed ha una altezza di 11,50 metri.

L’interno dell’edificio è suddiviso in cinque navate, una navata centrale con volta a botte e quattro navate laterali; le cinque navate sono delimitate da quattro file di otto pilastri rettangolari sormontati da capitelli e collegati fra di loro da archi a tutto sesto.

Nei tesori custoditi nella chiesa si trova anche la preziosissima croce di Lalibela, realizzata con ben 7 kg d’oro; è possibile ammirarla solo la domenica quando il prete la utilizza per benedire i fedeli che si recano qui.

Dal cortile della colossale Bet Medhane Alem, attraverso un tunnel, si passa in un altro cortile dalla forma trapezoidale e dalle pareti verticali; qui si ergono le tre chiese di Bet Maryam, Bet Meskel e Bet Danaghel.

Bet Maryam, che significa la “Casa della Vergine Maria”, considerata la più antica di tutte le chiese ed è anche la più venerata dal clero e dai fedeli; è una chiesa di tipo monolitico ed ha una pianta rettangolare di 15 metri per 11 metri ed è alta oltre 10 metri.

E’ l’unica chiesa ad avere un porticato ed è l’unica di questo gruppo ad avere due piani; in quello superiore, non aperto al pubblico, sono conservati tesori e reliquie religiose. 

All’interno la chiesa è suddivisa in tre navate con due file di pilastri quadrati, la navata principale presenta una volta a botte, mentre le due navate laterali sono lisce; è anche riccamente decorata e affrescata, sopra al portico si trova la raffigurazione di un cavaliere che affronta un drago, un omaggio a San Giorgio, mentre i soffitti sono decorati e dipinti con colori vivaci.

Le finestre sono di diverse fogge, a forma di croce latina, croce greca, croce uncinata, croce di malta, croce di Sant’Andrea e contribuiscono a rendere fantastico questo edificio sacro.

Nel cortile si trovano anche tre vasche scavate nella roccia, i pellegrini si recano qui poiché si crede che abbiamo proprietà taumaturgiche; la più grande di queste vasche è destinata alle donne sterili che vi si immergono nella speranza di ottenere la fecondità desiderata mentre i preti le accompagnano recitando preghiere.

Sul lato nord del cortile si affaccia Bet Meskel o “Casa della Croce” è stata realizzata in una grotta, questo è un edificio di tipo ipogeo; la facciata frontale presenta due belle finestrelle mentre all’interno si trovano quattro colonne che formano due navate. 

Sul lato meridionale si trova un’altra chiesa scavata in una grotta, o di tipo ipogeo, si tratta di Bet Danaghel  o “Casa delle Vergini”; venne realizzata in onore delle cinquanta monache e novizie fatte decapitare per ordine dell’imperatore romano Giuliano l’Apostata.

Una porta che si trova accanto a Bet Danaghel conduce ad una serie di sentieri e scalinate, anch’esse intagliate nella roccia, che conducono alle altre chiese rupestri di Bet Mika’ele Bet Golgotha.

Il cortile su cui si ergono è situato a sei metri sotto il piano del cortile della Bet Maryam e a 10 metri sotto il piano normale della roccia. 

Queste due chiese gemelle presentano pilastri cruciformi, unici esempi in tutta Lalibela.

L’interno di Bet Mika’el, o “Chiesa di San Michele”, è a tre navate ed è ricco di croci scolpite in rilievo; da questa chiesa si apre un passaggio che conduce a Bet Golgotha, uno dei luoghi più sacri dell’intero complesso di Lalibela, l’accesso è vietato alle donne ed è famosa perché conserva la tomba simbolica di Cristo e la tomba di re Lalibela. 

L’interno della “Chiesa del Golgota” è diviso in due navate e conserva alcuni pregevoli esempi di antica arte cristiana etiope, come alcuni bassorilievi e altorilievi raffiguranti diversi santi ed angeli e, soprattutto, le raffigurazioni a grandezza naturale dei dodici apostoli poste nelle nicchie laterali. 

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