Il popolo Tsemay abita il territorio della Valle dell’Omo in Etiopia, che si estende lungo la riva occidentale del fiume Weito, che in lingua Tsemay si chiama Dulaika, una regione arida caratterizzata da un clima torrido.

Tra i gruppi etnici presenti nella Valle dell’Omo gli Tsemay sono uno dei più piccoli, la popolazione Tsemay infatti non supera le 5.000 persone; parlano una lingua omotica con influenze provenienti dalla lingua cushitica orientale, che è strettamente correlata a quella parlata dai Konso.

Gli Tsemay, conosciute anche come Tsamai, sono principalmente allevatori ed il bestiame è la principale fonte di sostentamento; ma praticano anche l’agricoltura sfruttando le periodiche alluvioni del fiume, gli Tsemay coltivano principalmente sorgo e mais e, a volte, il cotone sulle sponde del fiume Weito che, durante la stagione delle piogge, esonda depositando uno strato di fertile limo.

Così come i Banna anche gli Tsemay sono abili raccoglitori di miele, sia selvatico sia utilizzando alveari che vengono posti in prossimità dei villaggi.

A differenza di qualsiasi altra popolazione etiope, per gli Tsemay la libertà sessuale prima del matrimonio è accettata e i matrimoni vengono organizzati dai genitori della sposa, costoro decidono chi dovrà sposare, con o senza il consenso della ragazza.

La verginità femminile persa prima del matrimonio non è un tabù, una ragazza Tsemay, se lo desidera, può avere un partner sessuale con cui può intrattenere relazioni prematrimoniali, mentre è assolutamente vietato avere dei figli dalle relazioni al di fuori del matrimonio.

I ragazzi, prima di potersi sposare, devono superare il rituale di passaggio all’età adulta, il Salto del Toro, lo stesso rituale che viene praticato anche dagli Hamer, dai Kara e dai Banna; questo rituale prevede che l’iniziando salti più volte correndo sulla schiena di alcuni tori posizionati uno accanto all’altro senza mai cadere.

Una volta che viene superato il rituale del Salto del Toro all’iniziato viene donata una fascia di pelle decorata con piume, questo testimonia il suo nuovo status e che è pronto per costruire la sua nuova famiglia.

Il ragazzo che desidera sposarsi deve procurarsi i beni per pagare la sua futura moglie alla sua famiglia di origine; il pagamento consiste in bovini, miele, grano e chicchi di caffè; tuttavia non è così semplice per un ragazzo mettere insieme i beni da portare alla famiglia della sposa.

Solitamente la famiglia del futuro sposo aiuta il ragazzo a pagare la somma dovuta; il prezzo della sposa andrà a beneficio unicamente della famiglia della ragazza a titolo di rimborso per il futuro mancato lavoro della ragazza.

Se i genitori della sposa accettano i beni e danno la loro approvazione, i genitori dello sposo diventano i responsabili della preparazione della festa nuziale. 

Durante la cerimonia del matrimonio, la sposa e lo sposo si radono e si cospargono la testa con del burro, terminata la cerimonia la nuova coppia è ufficialmente sposata e per i futuri sei mesi non è tenuta a lavorare; in questo periodo i due sposi possono mangiare insieme, mentre per il resto della loro vita coniugale questo non è più consentito.

La società Tsemay è poligama e segue la linea paterna, sono vietati i matrimoni tra persone strettamente legate da vincoli di parentela mentre è consentito il matrimonio con gli Hamer e i Banna, in quest’ultimo caso è la donna Tsemay che sposa un uomo Banna, mai il contrario.

Inoltre la società Tsemay è strutturata in base ad un sistema di classi di età; esistono quattro gruppi di età, e il passaggio alla fascia di età successiva avviene ogni 10 anni, in corrispondenza di quando una nuova generazione di ragazzi, di età compresa tra i 11 e 22 anni, pratica il salto del Toro e passa alla prima fase adulta della loro vita.

Per gli Tsemay i monili sono molto importanti: gli uomini indossano bracciali, collane e fasce sul capo, realizzati con perline colorate; anche le donne indossano numerosi accessori, inoltre il loro abbigliamento è riccamente decorato con perline e conchiglie.

L’abbigliamento delle donne Tsemay identifica il loro stato sociale: le ragazze che non sono ancora sposate indossano una gonna corta di pelle con una sorta di grembiule a forma di V, sempre di pelle, nella parte posteriore che arriva fino a terra, inoltre indossano un largo collare realizzato in pelle e decorato con perline e conchiglie di ciprea; mentre le donne sposate indossano una lunga gonna di pelle che copre le gambe davanti e dietro.

Anche l’acconciatura delle donne identifica il loro status sociale: le ragazze non sposate hanno i capelli corti, spesso colorati in rosso e piegati sopra le orecchie; mentre le donne sposate hanno i capelli lunghi acconciati in trecce impastate con il burro e la terra rossa e coprono il collo appoggiandosi sulle spalle.

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