Il popolo Mursi vive in Etiopia, nella Valle dell’Omo; fino a qualche anno fa i Mursi, i cui territori si trovano in zone remote, vivevano in una situazione di isolamento culturale e, solo recentemente, sono venuti a contatto con persone di altre tribù e culture, questa situazione ha fatto si che i Mursi siano riusciti a preservare le cerimonie, i rituali tradizionali e i riti di passaggio che, ancora oggi, vengono praticati e tramandati di generazione in generazione.

I riti di passaggio nella cultura tribale sanciscono la transizione da una condizione sociale o spirituale ad un’altra diversa dalla precedente; esempi di questi passaggi per un individuo sono i battesimi, il passaggio a un’altra età della propria vita, i matrimoni e i funerali.

I riti di passaggio più importanti per i Mursi:

  • Il rituale Donga: rito di passaggio maschile dalla adolescenza all’età adulta
  • Il piattello labiale: rito di passaggio femminile dalla adolescenza all’età adulta 
  • Il matrimonio: rito di passaggio a un nuovo status sociale

Il rituale Donga: rito di passaggio maschile dalla adolescenza all’età adulta

Il rituale Donga è il rito di passaggio che i ragazzi Mursi devono affrontare per essere considerati adulti.

Questo rituale consiste in un combattimento tra due giovani che si sfidano e combattono utilizzando un lungo bastone che si chiama Donga, come il rituale; la lotta è cruenta quindi gli sfidanti indossano delle protezioni.

Fin da bambini i Mursi si allenano per combattere in questo duello che mette alla prova l’abilità e la forza dei due sfidanti.

Prima di iniziare il duello i due sfidanti intonano canti di guerra e saltano lungo il perimetro del campo di battaglia, questo contribuisce a farli entrare in una sorta di trance agonistica.

Le regole del duello sono poche e semplici: si può colpire l’avversario ovunque, l’unico divieto è quello di colpire il rivale con la punta del bastone; vince chi riesce ad atterrare l’avversario o a metterlo in fuga.

Gli anziani del villaggio assistono al duello, fungono da arbitri e controllano che il regolamento venga rispettato.

Il rituale Donga è un rituale molto importante poiché i ragazzi, dimostrano le proprie doti, dimostrano anche di essere diventati uomini e di potersi prendere cura della propria famiglia e di svolgere il loro compiti nella società.

Il piattello labiale: rito di passaggio femminile dalla adolescenza all’età adulta

Il piattello labiale è un elemento distintivo ed iconico che viene indossato ancora oggi dalla maggior parte delle donne Mursi.

Una ragazza, quando raggiunge l’età di 15 o 16 anni, viene sottoposta all’incisione nel labbro inferiore per inserire il piattello labiale, solitamente è la madre della ragazza che pratica l’incisione; nei mesi a seguire la ragazza inserirà piattelli labiali sempre più grandi fino al raggiungimento della dimensione desiderata.

Non c’è un obbligo per le ragazze di sottoporsi all’incisione, possono anche decidere di non indossare il piattello labiale, ma indossarlo esprime il loro senso di appartenenza alla tribù dei Mursi.

Il momento in cui una ragazza subisce l’incisione per il piattello labiale coincide con il momento di passaggio dalla adolescenza all’età adulta, da questo momento in poi la ragazza può sposarsi.

Il piattello labiale è un simbolo di bellezza e di femminilità; una donna sposata lo indossa anche come segno di rispetto nei confronti del marito e se una donna resta vedova toglierà il piattello in segno di lutto.

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Il matrimonio: rito di passaggio a un nuovo status sociale

Tra i riti di passaggio e le celebrazioni che segnano le fasi della vita per un individuo della tribù dei Mursi un ruolo importante è rivestito dal matrimonio; alla celebrazione del rituale del matrimonio partecipa tutta la comunità.

In realtà il rito del matrimonio, o gama, prevede che vengano compiuti alcuni rituali tradizionali che precedono il matrimonio vero e proprio.

Il primo rituale è la compensazione matrimoniale: il futuro sposo deve corrispondere al padre della sposa una sorta di indennizzo per la sposa, questo rituale prevede una serie di regole che devono essere seguite e rispettate.

Lo sposo dovrà consegnare al padre della sposa alcuni capi di bestiame e un fucile AK-47, i parenti dello sposo potranno aiutarlo dandogli i capi di bestiame necessari; il padre della sposa dovrà invece dividere con i membri della sua famiglia, secondo uno schema prestabilito, il bestiame ricevuto dallo sposo.

Il secondo rituale è la cerimonia del kidong ko duri: in pratica una festa che dura una intera giornata in cui i partecipanti danzano accompagnati dai tamburi e dai canti; durante la cerimonia viene servita della carne a tutti i partecipanti.

Ad un certo punto i partecipanti si siedono in cerchio e viene servito loro del caffè, subito dopo un parente dello sposo e una donna iniziano a parlare al centro del cerchio; questa è una specie di rappresentazione teatrale che narra il matrimonio.

Kidong ko duri è una cerimonia che riguarda il futuro sposo e celebra la vita di coppia che i due sposi avranno dopo il matrimonio; lo sposo, dal momento del matrimonio, avrà una serie di compiti e doveri che dovrà adempiere per la sua nuova famiglia.

Il terzo rituale è la cerimonia della tugha: la sposa riceve la benedizione dal padre che, con questo gesto, da il suo consenso al matrimonio; questo è l’ultimo rituale prima del matrimonio vero e proprio.

Questo rituale rappresenta un rito di passaggio per la sposa, da figlia diventa moglie e si assumerà una serie di doveri e responsabilità nuovi nei confronti della sua nuova famiglia.

Nello stesso giorno della cerimonia della tugha il padre della sposa dividerà il bestiame ricevuto come compensazione con i membri della sua famiglia.

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Mursi people - Photo Credits: Romina Facchi

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