Il popolo Hamar o Hamer abita la regione che si trova all’estremo sud ovest dell’Etiopia, la regione della Bassa Valle dell’Omo, sono una popolazione costituita da circa 25.000 individui che vivono di agricoltura e di allevamento.

Le origini del popolo Hamer non sono conosciute, ma alcune narrazioni tradizionali di questo popolo raccontano che gli Hamer discendono dalla fusione di alcune tribù che provenivano dal nord, dall’est e dall’ovest, tutte queste tribù sono migrate verso sud e si sono stabilite in questi luoghi sulle montagne a nord del Lago Turkana.

I primi europei che sono entrati in contatto con gli Hamer hanno portato malattie che erano sconosciute e dalle quali gli Hamer non erano in grado di difendersi: il vaiolo provocò molte morti tra la popolazione Hamer mentre la peste bovina sterminò le loro mandrie.

In seguito l’esercito etiope, guidato da Menelik II, invase il sud dell’Etiopia scontrandosi con gli Hamer che, se da un lato, non erano disposti a sottostare ai nuovi invasori, dall’altro non erano preparati militarmente per far fronte alla potenza dell’esercito etiope; quindi anche se combatterono strenuamente dalle loro montagne, usate come una fortezza, molti di loro persero la vita o finirono in schiavitù.

Questi catastrofici eventi del passato cambiarono il modo di vivere di questa popolazione che divenne più individualistica e semi-nomade.

Oggi gli Hamer vivono in villaggi di famiglie imparentate tra loro, ogni famiglia possiede la propria capanna e se un uomo ha sposato più donne, ogni moglie ha la propria capanna dove vive con i figli.

Le capanne degli Hamer sono rotonde e sono costruzioni semplici, realizzate con una struttura di pali di legno rivestiti di paglia, nella stagione secca, e di stuoie nella stagione delle piogge.

All’interno del villaggio le capanne sono disposte a cerchio e al cui interno si trova il recinto dove il bestiame viene racchiuso e custodito durante la notte.

Il bestiame costituisce sia una importante fonte per la sopravvivenza sia uno status symbol; un uomo è tanto più ricco quanti più capi di bestiame possiede, inoltre per potersi sposare deve pagare un prezzo ai genitori della sposa quantificato proprio in capi di bestiame.

Il bestiame è il motivo principale degli scontri con le popolazioni confinanti, le razzie di animali spesso finiscono in sanguinosi scontri a fuoco, gli AK47 infatti sono molto diffusi in queste zone e molti uomini li portano sempre con sé.

Gli Hamer coltivano quasi esclusivamente sorgo, che è il cereale che viene sia consumato come cibo sia utilizzato per realizzare una birra locale molto apprezzata dalla popolazione.

Per le loro coltivazioni gli Hamer dipendono dall’abbondanza delle piogge durante la stagione umida che precipitano nel loro territorio.

Gli Hamer prestano molta attenzione e dedicano molto tempo alla cura del loro aspetto fisico, in particolare le acconciature, sia degli uomini sia delle donne, sono molto elaborate e richiedono molto tempo per essere realizzate.

Le donne sposate acconciano i capelli in sottili trecce usando del burro e dell’ocra rossa, il risultato è un caschetto rosso molto riconoscibile e segno di bellezza e salute; gli uomini invece realizzano una sorta di cappuccio, utilizzando il gesso e l’ocra, sul quale inseriscono delle piume o altri oggetti, questa acconciatura particolare dura svariati mesi e simboleggia che l’uomo ha ucciso un nemico o un animale pericoloso.

Come molte altre popolazioni della Valle dell’Omo anche gli Hamer utilizzano la pratica della scarificazione per rendere il proprio corpo più attraente per il sesso opposto.

L’abbigliamento degli Hamer invece è piuttosto minimal, gli uomini indossano una sorta di gonnellino corto e una stola sulle spalle ma portano con sé il loro immancabile AK47; le donne invece indossano gonne di pelle di capra arricchite e decorate con perline colorate e conchiglie ciprea.

Gli Hamer seguono la religione tradizionale, credono che gli oggetti naturali, come le rocce, gli alberi, ecc., abbiamo uno spirito e credono che esistano spiriti capaci di assumere sembianze umane o animali in grado di esercitare un’influenza soprannaturale sulle persone.

Nella società Hamer esistono una serie di rituali e di riti di passaggio che scandiscono la vita delle persone, esistono infatti riti per la nascita e per la morte di una persona, ma il rituale più conosciuto e che si identifica con questa popolazione è il rito di passaggio che i ragazzi affrontano per passare alla fase adulta dei ragazzi: il salto del toro.

Il salto del toro consiste in una prova di forza e abilità che gli iniziandi devono superare per poter entrare nella fase adulta e potersi sposare.

I giovani devono compiere una serie di fasi preparatorie che li porteranno all’evento finale che consiste appunto nel saltare e correre sulle schiene di una fila di tori senza mai cadere.

Devono ripetere il salto e la corsa per un minino di 4 volte, correndo su una fila di minimo otto tori, ma ogni ragazzo può decidere di aggiungere più tori o di ripetere il salto più volte per dimostrare la sua forza e abilità.

Il giorno della cerimonia le donne, imparentate con il giovane che dovrà sostenere la prova, cantano, ballano e suonano delle trombette di ferro raggiungendo una sorta di stato di trance; questo stato di ebrezza serve ad affrontare una prova di lealtà verso la loro famiglia nei confronti dell’iniziando: le ragazze si fanno frustare sulla schiena per dimostrare la loro devozione.

Nel territorio abitato dagli Hamer ci sono diversi mercati tribali settimanali, qui è possibile incontrare le donne che si recano qui per comprare o per vendere alcuni prodotti, oppure, in un luogo ben definito del mercato, è possibile vedere uomini e donne che si divertono bevendo birra di sorgo.

hamer ethiopia omo valley