I Dassanech sono un popolo semi-nomade che vive prevalentemente prossimità del Delta del Fiume Omo, a ridosso del Lago Turkana, al confine con il Kenya; questa è una zona semi-arida dove le temperature sono tra le più elevate dell’intero continente africano.

Il territorio dei Dassanech è soggetto ad inondazioni stagionali che formano ampie paludi durante la stagione delle piogge, mentre si trasforma in una distesa arida nei mesi secchi.

Le attività di sussistenza sono inevitabilmente dipendenti dal territorio, i Dassanech sono dediti alla pastorizia e all’agricoltura e, di tanto in tanto, sono costretti a spostarsi alla ricerca di terreni più produttivi e di nuovi pascoli.

La pesca e la caccia in passato erano attività praticate solo da coloro che per qualche ragione perdevano il proprio bestiame ed erano costretti, per sopravvivere, a praticare queste attività, oggi la pesca è una buona fonte di guadagno e viene sempre più praticata.

La caccia è un’attività pericolosa, le prede sono i coccodrilli che abitano le acque del Fiume Omo, i Dassanech attendono l’oscurità per uscire a caccia silenziosamente su piccole canoe, scovano i rettili scrutando nel buio il riflesso dei loro occhi che diventano fosforescenti quando vengono illuminati.

La caccia viene praticata con una lunga lancia a cui viene assicurata una corda per il recupero, una sorta di arpione; un coccodrillo anche di piccole dimensioni assicura una quantità di carne sufficiente a sfamare una famiglia per una settimana.

I Dassanech sono un gruppo piuttosto numeroso le stime parlano di circa 30.000 persone, e sono l’unica popolazione della Valle dell’Omo che parla una lingua cuscitica, inoltre sono la tribù che vive nella zona più meridionale.

La società Dassanech è suddivisa in otto clan patrilineari, caratterizzati ognuno da una propria identità e legati a determinate zone del territorio, ai membri dello stesso clan è proibito sposarsi e addirittura ballare tra di loro.

I Dassanech credono che ogni clan possieda specifici poteri, ad esempio alcuni membri di un clan sono in grado di curare i morsi di un serpente velenoso sputando sulla ferita, quelli di un altro clan possono controllare l’acqua e i coccodrilli, i Dassanech di un altro clan hanno la capacità di tenere lontani gli animali pericolosi dal loro bestiame, i componenti di un’altro ancora possono curare le ustioni, c’è anche un clan i cui membri possono prevenire la siccità pregando per le piogge.

Come molti altri popoli della valle dell’Omo anche i Dassanech praticano interessanti ed elaborate cerimonie di iniziazione.

La più importante tra queste cerimonie è la Dime o Dimi, che sancisce il passaggio alla pubertà delle ragazze del villaggio e le prepara al matrimonio.

Il Dime, ossia la benedizione della figlia primogenita affinché sia fertile, dura non meno di sei settimane, durante le quali vengono sacrificati 10 bovini e 30 pecore o capre, non a caso questo rituale si svolge nella stagione secca quando il bestiame non produce molto latte e il pascolo è limitato, macellando di bestiame in questo periodo dell'anno si fornisce carne al villaggio quando altre fonti alimentari sono scarse.

Le famiglie di Dassanech con figlie di età simile, generalmente compresa tra 8 e 10 anni, si riuniscono vicino alle rive del Fiume Omo, durante la stagione secca; ogni clan ha un proprio sito speciale dove celebrare il Dime e dove vengono costruite delle capanne temporanee utilizzate solamente per il periodo della cerimonia.

Durante la celebrazione uomini e donne si vestono con mantelli di pelo di animali per festeggiare e ballare, mentre capi del villaggio anziani benedicono le ragazze.

Contestualmente alla benedizione della figlia e il suo passaggio all’età adulta, il padre diventa un uomo saggio o un anziano del villaggio, uno status che gli permette di partecipare alle decisioni più importanti riguardanti la vita del villaggio e del clan, il dimi diventa così la cerimonia più importante nella vita di un uomo.

Sia ai ragazzi sia alle ragazze viene praticata la circoncisione, questo è un requisito fondamentale per potersi sposare, le ragazze Dassanech vengono circoncise giovani, intorno ai 10 o ai 12 anni.

Le ragazze possono essere circoncise presso la casa della madre o in un altro villaggio, ma sempre insieme ad altre ragazze della stessa età che subiscono lo stesso rituale; la procedura di solito viene effettuata da una donna anziana, aiutata dai parenti della ragazza. 

Viene legato un cinturino di pelle intorno alle caviglie per limitare il movimento della ragazza , questo cinturino dovrà essere indossato fino a quando le ferite non siano guarite e il dolore si sia attenuato.

Quando il rituale è stato completato, alla ragazza viene dato da bere latte acido e le viene consegnata una collana da sua madre, da quel momento in poi le sarà permesso di indossare una gonna di pelle per dimostrare che ora è considerata una donna adulta e che è pronta per il matrimonio, che solitamente ha luogo poco dopo.

Un uomo può sposare tutte le donne che vuole ma deve garantire di poterle mantenere, ogni moglie dovrà avere la propria capanna dove vive con i figli non sposati.

I villaggi Dassanech sono costituiti da capanne circolari realizzate intrecciando rami e coperte con paglia e foglie o con pelli di animali durante la stagione delle piogge, l’ingresso è un’apertura molto bassa che costringe ad entrare carponi, i villaggi sono racchiusi in un recinto di cespugli.

Le capanne, al loro interno, non sono suddivise in differenti zone; l’area destinata al riposo e  quella dove vengono riposti gli oggetti d’uso quotidiano e le scorte di cibo è la stessa.

Sono le donne che si occupano della manutenzione della capanna e sono anche incaricate a smontare e rimontare le capanne quando si decide di spostare il villaggio in una zona migliore.

I Dassanech prestano molta attenzione all’aspetto fisico, sia gli uomini sia le donne indossano numerosi accessori come collane, bracciali e orecchini; inoltre realizzano complicate acconciature che per le donne identificano anche il loro status.

La maggior parte dei Dassanech ha alcune modificazioni corporee come il foro che viene praticato nel labbro inferiore e dove vengono inserite piume o fiori, oppure le scarificazioni che vengono realizzate sulla pelle dell’addome, delle spalle e della schiena.

L’abbigliamento in sé è invece molto semplice e consiste in un gonnellino di tessuto o di pelle.

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