In Etiopia il caffè è una bevanda che ha forti tradizioni, radicate nella vita della popolazione, e i Dassanech non fanno eccezione: consumano il caffè ogni giorno e questa bevanda svolge un ruolo sociale molto importante.

Il caffè è stato introdotto nel mercato di Omorate, la capitale del territorio Dassanech, da alcuni mercanti provenienti dal nord del paese, e da quel momento è stato un elemento fondamentale nella vita di questa popolazione di confine.

I Dassanech non usano i semi del caffè, poiché non sono facilmente reperibili, e comunque sarebbero troppo costosi, ma le bucce del pregiato frutto.

Sono le donne che si occupano di comprare, custodire e preparare il caffè nei villaggi.

Per comprare il caffè le donne Dassanech si recano al mercato e vengono i loro prodotti, soprattutto ortaggi, latte o burro, e con il ricavato della vendita acquistano il caffè; in alternativa le donne sposate possono ricevere il denaro guadagnato dal marito vendendo il bestiame.

Ci sono due tipi di gusci, o bucce, di caffè, il primo, chiamato bun dabana, è marrone, saporito e ha un buon aroma, mentre l'altro, il bun dedewa, è bianco, non molto gustoso e non ha un buon aroma; il prezzo bun dabana è di 1 birr, circa 0,03€, per circa 900 gr di prodotto, e il bun dedewa costa è di 1 birr per circa 1100 gr.

Le donne usano circa 200 g di bucce per preparare il caffè e riutilizzano le bucce più volte, fino a nove o dieci volte. 

Le donne sposate di solito visitano Omorate da sole o con le altre mogli del villaggio per comprare il caffè, mentre coloro che vivono lontano dalla città vengono accompagnate da alcuni uomini che le proteggono dai ladri lungo la strada.

Il caffè viene conservato nelle capanne Dassanech in appositi sacchi realizzati in pelle, e solo la moglie sa quanto caffè è a disposizione della famiglia.

Le capanne sono rotonde e pur non avendo una divisione fisica dello spazio, l’uomo occupa il lato sinistro, dove conserva gli attrezzi da lavoro e le armi, mentre la donna detiene il lato destro dove stiva cibo, latte, padelle, legna da ardere, alcuni contenitori di ceramica e ovviamente il caffè.

Il caffè viene scambiato tra le donne del villaggio, a volte finiscono le scorte prima che riescano ad avere i soldi per andare al mercato oppure devono preparare caffè per ospiti imprevisti.

Si creano delle relazioni personali amichevoli basate sullo scambio del caffè tra le donne del villaggio che si aiutano vicendevolmente prestando il caffè ed evitando così di far sfigurare una donna davanti al marito e agli ospiti.

Il caffè viene consumato quotidianamente nei villaggi Dassanech, di conseguenza il commercio di questo prodotto è aumentato notevolmente, soprattutto considerando l’aumento della popolazione, e anche che altre tribù hanno iniziato a consumarlo, come ad esempio gli Hamer.

Tutti i Dassanech si recano solo al mercato di Omorate per acquistare il caffè, gli altri mercati tribali, come quello di Key Afar e di Dimeka, sono troppo lontani per essere raggiunti agevolmente.

Questa situazione viene stata sfruttata da alcune donne che vivono nei villaggi più vicini ad Omorate; costoro comprano il caffè e lo rivendono ai villaggi più lontani duplicandone il prezzo.

Solitamente la moglie accende un fuoco, per preparare il caffè, verso le sei del mattino, i Dassanech bevono il caffè tre volte al giorno, al mattino prima di portare il bestiame a pascolare, a mezzogiorno e alla sera quando il bestiame ritorna dal pascolo quando, dopo aver lavorato sotto il sole cocente, il caffè, grazie alla caffeina, li aiuta a riprendersi dalla fatica.

La preparazione del caffè avviene in maniera piuttosto semplice: le bucce del caffè vengono immerse nell’acqua che bolle sul fuoco, a volte le donne Dassanech aggiungono anche cipolle, zenzero, sale, zucchero o un po’ di latte.

Se la scorta di caffè è scarsa la moglie può decidere di preparare il caffè solo una volta al giorno.

Dato che sono le mogli a gestire le scorte e a preparare il caffè, possono anche decidere di non preparare il caffè al marito; il rifiuto può essere utilizzato per protestare contro alcuni atteggiamenti del marito non graditi e punire il suo abuso di alcol o il fatto di frequentare solo la casa della moglie più giovane.

Se la moglie dovesse decidere di non preparare il caffè in presenza di ospiti coprirebbe di vergogna e disonore il marito.

Da questo comportamento di protesta delle donne Dassanech deriva un modo singolare di descrivere la condizione di un uomo considerato degno di rispetto: "Quello è l'uomo la cui moglie fa il caffè ogni volta che visitiamo la sua casa"; significa che non solo l'uomo è ricco e ospitale, ma anche un uomo di buon carattere che mantiene un buon rapporto con sua moglie.

ethiopia dassanech omo valley