Oggi ci troviamo nella terra dei Dorze, in Etiopia, oggi è un giorno speciale, in Etiopia si festeggia il Meskel, una delle festività cristiane ortodosse etiopi e eritree più importanti dell’anno che commemora la scoperta della Sacra Croce nel IV secolo.

Questa festività viene celebrata ad Addis Abeba in Piazza Meskel, ma in ogni cittadina o villaggio viene replicata questa cerimonia e molti etiopi fanno ritorno al paese di origine per festeggiare con i propri parenti.

Appena siamo arrivati abbiamo visitato il compound di una famiglia Dorze per scoprire la loro cultura; sono stati molto ospitali e come sempre è stata una esperienza interessante.

Dopo la visita siamo usciti dal loro compound e siamo andati su un grande prato dove stanno celebrando la messa per il Meskel, in realtà più che una messa è un raduno religioso.

Inizialmente facciamo fatica a capire cosa stia succedendo ma poi la nostra guida ci spiega che stanno mettendo all’asta una pecora che è stata donata alla chiesa, tutte le famiglie ci tengono ad aggiudicarsela e fanno a gara per fare la donazione più alta; alla fine la pecora viene venduta a 8000 Birr contro un prezzo di mercato di 3500 Birr.

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Ci sediamo sul prato per osservare tutto quello che succede e veniamo assediati dai bambini incuriositi dalla nostra presenza, ma che vogliono che scattiamo loro fotografie per vedersi immortalati sul nostro smartphone; nel mentre alle nostre spalle continuano ad arrivare persone suddivise in gruppi, alcuni indossano abiti da cerimonia importanti, ballano e cantano e raggiungono tutti il prato dove ci troviamo.

Restiamo qui finché questa celebrazione non termina e tutta la gente, che si trovava sul prato, inizia a dirigersi lungo una stretta via che conduce alla chiesa del paese; li seguiamo e scattiamo qualche fotografia, inizialmente siamo un po’ titubanti perché non vorremmo infastidirli, ma loro invece sembrano felici, sorridono, ci chiedono di essere fotografati, si mettono in posa e ci ringraziano per le foto e quindi ci scateniamo.

Vediamo anche alcuni preti che portano la riproduzione delle tavole della legge di Mosè; compiono questo gesto solamente in corrispondenza di due feste religiose: il Meskele l’Epifania.

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Non arriviamo fino alla chiesa, siamo troppo impegnati a fare fotografie e a scherzare con le persone; in realtà ora che tutto il corteo è arrivato alla chiesa i primi stanno già tornando, non ci è molto chiaro il movimento che hanno fatto.

Torniamo verso il prato ma, lungo il percorso, una signora ci chiede da dove arriviamo e quando le rispondiamo “Italia” ci trascina letteralmente nel cortile di casa sua e ci vuole ospitare per pranzo; lì con lei ci sono tutti i suoi parenti che si sono riuniti qui per celebrare il Meskel e tutti vogliono vederci e toccarci, per un attimo ci sentiamo delle celebrità!

Purtroppo dobbiamo declinare l’invito perché la “nostra” famiglia Dorze ci aspetta per pranzo e per la cerimonia del caffè.

Entriamo nel cancello del compound dei nostri amici Dorze e, dopo tanta gente e tanta confusione, ci godiamo il silenzio e la tranquillità che c’è del loro compound.

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Dopo pranzo e dopo il caffè, stiamo qui un po’ in relax, in realtà ci aspettavamo un clima più freddo, anche perché spesso a questa altitudine, 2700 mt, c’è anche la nebbia, oggi invece c’è il sole e fa caldo, molto meglio così; trascorriamo qualche ora qui e verso le 16,30 usciamo nuovamente.

La maggior parte delle persone si sono radunate su un altro prato: si sono formati una serie di gruppetti, alcuni chiacchierano, altri ridono e scherzano e altri ancora festeggiano; alcune donne si sono sedute sul prato e osservano tutto quello che succede, decidiamo di metterci lì anche noi in questo punto di avvistamento privilegiato.

Ogni tanto arriva qualcuno e abbraccia una a una le donne urlando “yooooo!”, è un saluto molto particolare e la cosa che ci stupisce di più è che salutano così anche noi; è tipo un saluto di buon auspicio e di festa ma è troppo divertente vederlo fare dalle donne anziane che sembrano essersi trasformate per un attimo in rapper del Bronx.

Trascorriamo qui un po’ di tempo e intanto continua ad arrivare gente; il prato è molto grande e in un angolo vediamo una catasta di legni molto alta; verrà utilizzata per concludere la celebrazione del Meskel stasera.

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Facciamo amicizia con alcuni ragazzi che ci si avvicinano curiosi per sapere chi siamo e cosa facciamo lì; sono carini e vogliono fare le foto con noi, in un attimo arrivano diverse persone che ci vogliono nelle loro foto, è sempre una situazione divertente.

Ad un certo punto arrivano alcuni preti e si posizionano davanti alla pira che è ricoperta con alcuni drappi e su cui sono stati appoggiati alcuni quadri raffiguranti figure sacre.

Molte persone si avvicinano al covone e ai preti e anche noi andiamo lì; i preti intonano canti e le donne li seguono, cantano una specie di litania che sembra non finire mai.

Dopo un po’ i preti, che sono vestiti con abiti da cerimonia e ricchi di drappi e decorazioni, iniziano a girare intorno al covone di legni portando una croce e suonando alcuni strumenti musicali tradizionali; nel mentre i fedeli pregano assorti, è davvero una situazione molto mistica e spirituale.

Quando tramonta il sole il cielo si tinge di un rosso infuocato che crea una atmosfera che è il preludio di quello che sta per succedere: i preti si posizionano nuovamente davanti al covone, spostano gli strumenti musicali, i quadri e i drappi che avvolgono i legni e danno fuoco al covone.

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In cima alla pira, che si chiama Demera, c’è un rametto verde, questo dovrà cadere il più tardi possibile poiché più tardi cade e più l’anno a venire sarà prospero; il fuoco inizia ad avvolgere i legni e tutti hanno lo sguardo fisso sul rametto verde.

Alla fine il rametto cade ma ci ha impiegato davvero tanto tempo, quindi sono tutti felici.

Quando il covone infuocato crolla alcuni ragazzi iniziano a saltare da un lato all’altro attraversando il fuoco; in realtà alcuni di loro sembrano ubriachi e anche la nostra guida ci dice che è meglio andare, a questo punto della festa qualcuno inizia ad esagerare, infatti poco dopo iniziano a tirarsi dietro i legni infuocati.

Torniamo alla nostra auto e mentre scendiamo verso Arbaminch commentiamo che è stata davvero una bella cerimonia e ci ha fatto molto piacere parteciparvi, inoltre ci ha fatto molto piacere conoscere la “nostra” famiglia Dorze e visitare la loro casa.

Anche oggi è stata una giornata intensa e siamo felici perché l’Etiopiaci sta regalando momenti indimenticabili.

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Data di inserimento: 
Venerdì, Settembre 27, 2019