Ci troviamo a Boundiali in Costa d’Avorio, oggi partiamo e andiamo verso ovest fino a Odienne.

La strada che dobbiamo percorrere non è molto lunga, sono circa 180 km, ma ci sono diversi lavori, in pratica la stanno rifacendo nuova ed elevata rispetto al terreno, con sotto i canali di scolo; questo è un chiaro segnale che indica quanto piove da queste parti durante la stagione delle piogge.

Praticamente, per quasi la totalità del viaggio, percorriamo la strada sterrata che si trova accanto alla strada principale e questo ci obbliga a viaggiare a una velocità compresa tra i 30 e i 50 km/h.

Quando siamo circa a metà percorso ci fermiamo al villaggio di N’dapi, un po’ per sgranchirci le gambe ma anche per incontrare l’imam della moschea di questo villaggio Senoufo.

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Le persone che vivono in questo villaggio sono in maggioranza mussulmani, ma ci sono anche animisti e cristiani; nonostante le apparenti diversità riescono a vivere tutti serenamente senza problemi o conflitti, un esempio di tolleranza e civiltà.

Prima facciamo un giro per il villaggio e, quando scattiamo la prima foto con l’iphone, veniamo assaltati dai bambini: tutti vogliono la foto per poi vedersi dello schermo del telefono; sono troppo carini, la cosa che ci lascia sempre stupiti è che alcuni non si riconoscono, probabilmente non si sono mai visti prima di adesso, sono gli altri che dicono loro “ehi guarda che sei tu!”.

La cosa che ci ha colpito di più è che sono arrivate anche alcune donne e anche loro vogliono le fotografie, quando poi gliele mostriamo loro ridono e si vergognano; ci fanno impazzire quando fanno così, troppo divertente.

Quando arriva l’imam entriamo nella moschea, togliamo le scarpe e ci sediamo sui tappeti; l’imam si mette a nostra disposizione e risponde alle nostre domande.

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Ci ha detto che chiunque può entrare in moschea e che lui aiuta tutti, perché siamo tutti fratelli e crediamo nello stesso Dio; in effetti è così, anche se lo chiamiamo e lo preghiamo in modi differenti.

Successivamente ci da una sorta di benedizione e ci augura tanto amore, serenità e salute e ci augura anche buon viaggio.

Mentre siamo lì seduti con l’imam nella moschea, alle nostre spalle sono entrate diverse donne e si sono sedute a terra; sono lì perché sono incuriosite da noi e vogliono stringerci la mano.

Quando finiamo di parlare con l’imam e andiamo a salutarle sono tutte contente; come è semplice a volte la felicità.

Fa abbastanza caldo e abbiamo sete quindi andiamo in un negozietto, che non è altro che 2 metri cubi con dentro un frigorifero, compriamo qualcosa di fresco da bere, anche se non è freschissimo, cercando qualcosa di conosciuto e di sigillato. 

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Dobbiamo ripartire quindi saliamo in macchina e, mentre partiamo, tutto il villaggio è venuto lì per salutarci, che bello!

Questa visita ci è piaciuta molto perché abbiamo trovato persone solari e semplici che ci hanno accolto a casa loro a braccia aperte.

Quando arriviamo a Odienne è l’ora di pranzo, la nostra guida ci dice che preferisce non pranzare in hotel perché sono molto lenti e quindi ci porta in una patisserie (pasticceria) che è anche una pizzeria; peccato che non abbiamo la pasta per la pizza, sono troppo artistici!

Mangiamo 2 fagottini, che sembrano un po’ i panzerotti di Luini, ma sono ripieni di carne macinata e speziata e il pain svizzero, che è un dolce al cioccolato, in pratica il cugino del pain au chocolat ma è più piatto.

Da bere, oltre alle solite bibite, hanno anche una birra senza alcool alla fragola, in pratica una bevanda alla fragola gassata; ovviamente la proviamo, è particolare ma buona.

Dopo pranzo andiamo a fare check-in in hotel, che si trova poco distante, e ci riposiamo un’oretta prima di ripartire per le visite del pomeriggio.

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