Ci troviamo in Costa d’Avorio, siamo a Korhogo e oggi andiamo a visitare Kong; questa piccola cittadina custodisce due gioielli architettonici: due moschee in stile Sudanese.

Facciamo una colazione abbondante, oggi non sappiamo se e quando mangeremo a pranzo, facciamo check-out e saliamo in macchina.

Attraversiamo la cittadina di Korhogo, che non abbiamo avuto tempo di visitare fino ad ora; quando vi faremo ritorno, nei prossimi giorni, potremo visitare il mercato, gli artigiani del legnoe vedremo cos’altro ci riserverà, ma adesso non possiamo fermarci, Kongci aspetta.

La prima parte di strada, quella che collega Korhogo a Ferkessedougou, è asfaltata e mediamente trafficata; incontriamo anche diversi camion carichi di cotone che, come ci era già successo in Benin, viaggiano verso sud. 

In questa zona della Costa d’Avorio, grazie al clima più secco, coltivano il cotone, ma molti camion provengono da lontano, dal Burkina Faso, dal Mali e dal Niger, trasportando il cotone fino al porto di Abidjan.

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Attraversiamo Ferkessedougou, o Ferke come viene comunemente chiamata dagli ivoriani; questa cittadina ha avuto, e ha tutt’ora, un ruolo importante negli scambi commerciali tra la Costa d’Avorio e i paesi limitrofi.

Qui a Ferke si trova un importante mercato del bestiame e un mercato locale ben rifornito di merci; in passato questa città ha avuto un ruolo importante nei commerci poiché da qui passava la ferrovia che collegava la Costa d’Avorio con il Burkina Faso e il Niger, la ferrovia esiste ancora oggi ed è una importante arteria per lo scambio di merci con il Burkina Faso, anche se molti trasporti ora si sono spostati su gomma.

Domani dedicheremo del tempo per esplorare meglio Ferke, adesso dobbiamo proseguire il nostro viaggio verso Kong.

Una volta superata Kong ad un certo punto svoltiamo e imbocchiamo una strada secondaria, è sterrata!

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Questa è l’Africa che amiamo di più: sterrato, polvere, solo vegetazione e qualche villaggio tradizionale Senoufo, bambini che, quasi stupiti, ci guardano passare e ci salutano; molto meglio dell’asfalto e del traffico.

Vediamo anche qualche campo coltivato a cotone, in questo periodo dell’anno lo stanno raccogliendo, infatti, in alcuni punti, vediamo i cumuli di bambagia di cotone, che sono stati raccolti e sono pronti per essere messi su un camion e portati a sud.

La maggior parte della vegetazione però è selvaggia.

Ci sono diversi villaggi Senoufo, alcuni sono più moderni, altri invece sono molto belli e tradizionali; adesso meglio proseguire con il nostro itinerario, ma al ritorno vogliamo fermarci a visitarli.

Non ci sono indicazioni stradali e, da quanto abbiamo capito, parlando con la nostra guida, c’è più di una strada che porta a Kong; la difficoltà sta proprio nell’imboccare la strada giusta. 

Alcune volte può capitare, infatti, che una delle strade sia interrotta perchè le piogge l’hanno distrutta o perchè si è ribaltato un camion che trasporta il cotone; solo la gente del posto, e non tutti, sanno dare informazioni precise sullo stato delle strade; è quindi molto importante avere un driver e una guida che sanno dove reperire le informazioni corrette.

Arriviamo a Kong che è quasi mezzogiorno, la strada sterrata ci ha un po’ rallentato, poiché erano presenti molte buche e avvallamenti; ma siamo comunque in orario con il nostro programma di oggi.

Parcheggiamo, scendiamo dalla macchina e visitiamo Kong.