Siamo nel Parco Nazionale Kruger in Sudafrica, ma questa è stata l’ultima notte che abbiamo trascorso qui, stamattina partiamo, lo Swaziland ci aspetta!

Ci siamo svegliati presto, come tutte le altre mattine, facciamo colazione, chiudiamo il Dr. Livingstone e partiamo; prima di uscire facciamo un breve giro, al mattino presto gli animali sono più attivi quindi potremmo avvistare qualcosa.

Usciti dal campo svoltiamo a destra sulla strada sterrata e andiamo a vedere se c’è qualcuno alla pozza di Matjulu, dista solo 4 km ma la strada sterrata è corrugata, noi non abbiamo problemi con la nostra auto, ma le auto normali devono prestare attenzione se vogliono percorrere questa strada.

Alla pozza non c’è nessuno, decidiamo quindi di tornare indietro, non abbiamo molto tempo, altrimenti avremmo percorso tutta la strada sterrata; decidiamo invece di tornare al campo e imboccare la parte di strada asfaltata che serpeggia tra le colline sassose.

Qua e là vediamo diversi bufali sui pendii delle colline e, ad un certo punto, vediamo anche un elefante solitario, è gigantesco ed è bellissimo.

In poco tempo arriviamo alla strada principale, incrociamo molti fuoristrada da safari che entrano per fare safari giornalieri; proviamo un po’ di fastidio vedere loro entrare e noi invece dobbiamo uscire, ma abbiamo trascorso 12 meravigliosi giorni nel Parco Nazionale Kruger e siamo contenti, inoltre siamo certi che non sia un addio, ma un arrivederci a presto!

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Usciamo dal gate di Malelane, siamo un po’ affezionati a questo gate perché da qui siamo entrati la prima nostra volta nel Kruger, e si sa, la prima volta non si scorda mai!

Dopo 12 giorni di safari uscire dal parco e vedere la gente a bordo strada al posto degli elefanti ci fa un po’ strano.

Seguiamo le indicazioni per il confine di stato, lo Swaziland è davvero vicino e non ci mettiamo molto a raggiungere la frontiera; facciamo l’uscita dal Sudafrica e l’ingresso in Swaziland in pochissimo tempo, tra l’altro il posto di frontiera dello Swaziland è nuovissimo e tecnologico, non ce lo ricordavamo così, devono aver ammodernato tutto.

Partiamo e presto la strada inizia a salire un po’ ripida fino al Pigs Peak per poi buttarsi giù verso Mbabane, la capitale del Regno dello Swaziland, o come ha deciso il re di rinominare il paese, Eswatini.

Gli scenari sono molto belli anche se, a tratti, sembra un po’ di essere sulle nostre Alpi, per fortuna l’allegria dei bambini a bordo strada ci ricorda che siamo in Africa!

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