Stamattina siamo partiti dal Satara Rest Camp, ci troviamo nel Parco Nazionale Kruger in Sudafrica; come prima cosa oggi abbiamo fatto un safari nella zona intorno al campo, in particolare per andare a vedere i nostri leoni per l’ultima volta.

Il branco che si trova nei pressi della S 100 non lo abbiamo trovato subito, ma ad un certo punto hanno fatto ritorno alla loro pozza e li abbiamo visti e fotografati per l’ultima volta; mentre alla pozza dei leoni sulla S 41 abbiamo trovato una scena unica: iene e avvoltoi che si contendevano i resti della giraffa catturata giorni fa proprio dai leoni, un momento macabro ed affascinante allo stesso tempo.

Torniamo sulla H 1-3, porzione della H 1, la strada principale, che attraversa tutto in Parco Nazionale Kruger da sud a nord; svoltiamo a sinistra e procediamo verso sud, in questo tratto di strada non facciamo grandi avvistamenti, qui solitamente ci sono pochi animali.

Proseguiamo lungo la H 1-3 finché non raggiungiamo la deviazione, imbocchiamo la S 125 e procediamo; questa strada corre lungo il corso di un fiume che, in questo periodo dell’anno, è in secca.

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Percorriamo solo la prima parte della S 125 e avvistiamo diverse giraffe ed elefanti nel greto del fiume, evidentemente è rimasta qualche pozza di acqua dove si abbeverano, inoltre gli elefanti sono in grado di capire se c’è acqua nel sottosuolo e scavano delle buche per poterla raggiungere.

Facciamo ritorno sulla H 1-3 e svoltiamo a destra, poco dopo troviamo un grande baobab, si chiama Southernmost Baobab Tree perché si pensa che sia il baobab cresciuto più a sud del continente africano; è maestoso anche se i Baobab di Baines che ci sono in Botswana sono molto più grandi.

Ci fermiamo all’area pic-nic di Tshokwane per pranzo, scegliamo un tavolo al sole e ci sistemiamo; ieri sera abbiamo preparato diverse cose da mangiare, quindi Bon Appetite!

Quest’area pic-nic è molto curata e grande, si vede che ci stiamo avvicinando alla zona più frequentata del parco, siamo passati da luoghi deserti e più spartani a luoghi più frequentati e più curati e con più servizi.

Facciamo un breve giro per scattare qualche fotografia ma poi ripartiamo, il safari ci attende.

Continuiamo il nostro viaggio verso sud e arriviamo alla S 32, che conduce alla Orpen Dam, dove avvistiamo diversi ippopotami, i coccodrilli del Nilo e diverse mandrie di bufali.

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Imbocchiamo la H 1-2 che ci conduce verso sud ovest, lungo questo tratto di strada si trova il Kruger Tablets, un memoriale dedicato a Paul Kruger, il presidente boero del Transvaal da cui prese il nome il parco, e l’Orpen Rocks, dove si trova il memoriale dedicato a Eileen Orpen, che donò al Parco Nazionale Kruger 7 ettari di terreno.

Ci fermiamo a scattare qualche fotografia e poi proseguiamo.

Ad un certo punto, all’improvviso, ci attraversa la strada un serpente; è velocissimo, lo vediamo a malapena, ma sono riuscita a scattare un paio di fotografie, così magari riusciamo a identificare a quale specie appartiene.

Facciamo una sosta alla Olifantsdrinkgat, che significa “abbeveratoio degli elefanti” ed infatti troviamo un elefante maschio solitario, oltre a qualche impala.

Svoltiamo sulla H 12, una breve strada principale che ci conduce alla H 4-1, poco prima dell’incrocio la strada passa sopra al fiume Sabie; questo è uno dei grandi fiumi perenni del Parco Nazionale Kruger, qui si concentra una elevata presenza di animali selvatici e gli avvistamenti sono frequenti.

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Dal ponte della H 12 però avvistiamo solamente molti uccelli acquatici bellissimi, ma siamo solo all’inizio della perlustrazione di questa zona e abbiamo elevate aspettative.

Stasera dormiamo al Skukuza Rest Camp, dove rimarremo per 2 notti, e per raggiungerlo dovremmo svoltare a destra, ma è ancora presto, quindi decidiamo di svoltare a sinistra per perlustrare meglio la zona.

In questa parte del Kruger è più semplice fare avvistamenti poiché ci sono più auto, sia da safari con guide professionali, sia di privati, e quindi a volte basta vedere dove ci sono auto ferme, anche se l’emozione di trovare gli animali da soli è impagabile.

Dopo qualche centinaio di metri vediamo due auto da safari ferme vicino al fiume, non è difficile intuire che c’è qualcosa di interessante ed infatti, quando ci avviciniamo, vediamo un branco di leoni sul lungo fiume; non sono particolarmente attivi, la maggior parte di loro sta ancora dormendo beatamente, è ancora presto per vederli svegli.

Proseguiamo la nostra ricerca e, ad un certo punto, facciamo inversione e percorriamo la H 4-1 in direzione di Skukuza; questa è una delle strade più scenografiche di tutto il parco poiché costeggia il corso del fiume Sabie.

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Mentre proseguiamo verso ovest vediamo diversi branchi di elefanti giù al fiume, alcuni esemplari stanno mangiano, altri bevono, altri ancora fanno il bagno; ci sono anche diversi cuccioli che giocano con l’acqua e si rotolano nella sabbia e nel fango, sono troppo divertenti.

Ci sono moltissimi elefanti, praticamente li vediamo lungo tutta la H 4-1; sono animali meravigliosi, da un senso di pace guardarli!

Avvistiamo anche diversi ippopotami immersi nell’acqua o sulle sponde sabbiose del fiume, molti impala, alcuni kudu maggiori (greater kudu), le giraffe che camminano lungo il fiume e, talvolta, si fermano a bere, infine diversi clan di babbuini e famiglie di cercopitechi verdi.

Ad un certo punto, su un isolotto sabbioso del fiume, avvistiamo un leone sdraiato che dorme beatamente, prendiamo il binocolo e ne avvistiamo altri nascosti tra la vegetazione alta; ad un certo punto una leonessa si alza e fa qualche passo, giusto il tempo di vederla uscire dall’erba alta per andare a sdraiarsi accanto alla prima leonessa, che bella vita che fanno questi felini!

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Arriviamo a Skukuza, ma è ancora presto per andare al campo, quindi decidiamo di andare fino al Paul Kruger Gate; questa strada, la H 11, non è particolarmente nota per gli avvistamenti ma offre l’opportunità di vedere un tramonto meraviglioso ed inoltre conduce a uno dei tre ingressi occidentali del Parco Nazionale Kruger.

In prossimità dell’ingresso si trova un busto di granito dedicato a Paul Kruger, colui che, in passato, era ritenuto uno dei fondatori del parco nazionale.

Il busto in passato si trovava all’interno dell’ingresso del Kruger ma, nel 2003, venne stato spostato fuori dal cancello, quando venne appurato che Paul Kruger non ebbe alcun ruolo nella costituzione del omonimo parco.

Scattiamo qualche foto al busto e al gate e poi torniamo; nel mentre il sole ha iniziato a scendere verso l’orizzonte e ci regala anche oggi un tramonto spettacolare; arriviamo a Skukuza, facciamo check-in e arriviamo al campo giusto in tempo per celebrare il tramonto e la conclusione di questa meravigliosa giornata con un bicchiere di Riesling di Casa Montini, la nostra cantina preferita dell’Oltreepò Pavese che ci sta accompagnando in questo nostro viaggio sudafricano.

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