Stamattina ci siamo svegliati che c’era ancora buio, ci troviamo nel Parco Nazionale Kruger in Sudafrica e siamo qui per fare 12 giorni di safari immersi nella natura che tanto amiamo.

Vogliamo partire prima dell’alba per avere più tempo possibile in safari, inoltre al mattino presto gli animali sono più attivi perché fa più fresco; quando eravamo nel nord del Parco Nazionale Kruger non era un grande problema ma, man mano che scendiamo, fa sempre più caldo e, nelle ore centrali della giornata, gli animali tendono a nascondersi all’ombra.

Imbocchiamo per un breve tratto la H 8 e ci godiamo un’alba spettacolare, i coloro dell’alba e del tramonto in Africa non deludono mai, impossibile non innamorarsene!

Avvistiamo anche alcuni kudu maggiori (grater kudu) tra i cespugli, forse si stanno godendo anche loro lo spettacolo dell’alba; su un ramo di un albero morto invece avvistiamo due falchi giocolieri (bateleur), sono bellissimi illuminati dal sole con i loro becchi e zampe arancioni, sono i primi che vediamo qui nel Kruger.

Proseguiamo il nostro viaggio e prendiamo la S 92 che inizia con un ponte basso sul fiume Olifants, lo abbiamo percorso anche ieri sera al tramonto e abbiamo deciso di fare il bis oggi all’alba: la luce calda del sole si riflette negli specchi d’acqua, creando un paesaggio meraviglioso; guardiamo se per caso c’è anche qualche animale che è andato a bere, ma non c’è nessuno.

Da qui prendiamo la S 89, qui troviamo il primo branco di elefanti di oggi, ci sono anche tre cuccioli, sono troppo carini; vediamo anche le prime zebre e impala, oggi ne avvisteremo davvero tante.

Vediamo anche un nyala, sarà l’ultimo? In teoria dovrebbero essere solo al nord, da qui in poi la vegetazione cambierà, ci lasceremo presto il mopane alle spalle; chissà se i nyala li troveremo anche più a sud.

La S 89 termina all’incrocio con la strada principale, proseguendo dritto diventa la S 39, procediamo lungo questa strada che corre lungo il fiume; sulla carta è una strada perfetta per avvistare i felini, ma poi si sa che la teoria è una cosa e la pratica è un’altra.

Avvistiamo un altro falco giocoliere, ma sono tutti concentrati il questa zona? 

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Facciamo tutti i loop lungo il fiume per aver maggiori possibilità di avvistare animali, uno in particolare ci piace molto, decidiamo di scendere dalla macchina, anche se non si potrebbe, ma prima abbiamo controllato molto bene tutti i dintorni; è arrivato il momento di farci un altro caffè, la sveglia delle 5:00 inizia a farsi sentire.

Arriviamo alla pozza di Roodewal, come sempre controlliamo bene tutta la zona intorno, spesso i predatori si mettono in agguato in attesa di cacciare e infatti avvistiamo 3 iene sdraiate, sembrano dormire ma, al minimo rumore, sollevano la testa per controllare cosa succede.

Le iene non sono solo animali saprofagi come spesso si pensa, a volte cacciano e qui nel Kruger cacciano più frequentemente rispetto alle iene di altri parchi africani.

Ci sono anche diversi turachi che in inglese si chiamano go-away bird perché il loro verso assomiglia tantissimo a “go away”, che significa “vai via”.

Proseguiamo il nostro percorso lungo il fiume, continuiamo ad avvistare zebre, gnu, giraffe, impala, diversi uccelli; ad ogni curva c’è qualcosa da vedere.

Il fiume è quasi completamente in secca ma, qua e là, si trova qualche pozza d’acqua; ad un certo punto ne vediamo una verdissima, sembra quasi colorata artificialmente da tanto è intenso il colore.

Vediamo anche diversi branchi di elefanti, alcuni più piccoli, altri più numerosi, incontriamo anche qualche maschio solitario che è impegnato a mangiare.

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Ad un certo punto vediamo un branco di elefanti in marcia, sono tutti in fila e procedono ad un passo abbastanza sostenuto, ci fermiamo a osservarli, non solo perché sono bellissimi, ma anche per capire in quale direzione si stanno muovendo; sono diretti verso il fiume questo è chiaro, ma vogliamo capire da che parte passeranno poiché noi ci troviamo sulla strada che si trova tra dove si trovano loro e dove stanno andando.

Ci attraversano la strada poco più avanti, uno alla volta, alcuni esemplari sono più spavaldi, altri sono un po’ più timorosi, ma passano tutti e noi ci godiamo lo spettacolo.

In questa zona il fiume ha ancora l’acqua poiché qui si trova una piccola diga, la Piet Grobler Dam, costruita proprio per preservare l’acqua nei momenti di siccità; gli elefanti lo sanno e sono diretti qui a bere.

E’ davvero una strada spettacolare, sia dal punto di vista paesaggistico sia dalla quantità di animali che vi si trovano.

Ci fermiamo all’area pic-nic di Timbavati, ha una bellissima vista sul fiume, peccato che in questo tratto non ci sia acqua perché il panorama sarebbe ancora più bello.

Ieri sera non ci siamo preparati nulla per pranzo, quindi dobbiamo improvvisare, ma noi siamo sempre pronti a tutto e quindi noleggiamo il fornelletto a gas per mezz’ora, così non dobbiamo smontare la nostra bombola, e decidiamo di farci i pop-corn; il tizio che noleggia i fornelli ci guarda stupito ed era un po’ dubbioso in merito alla riuscita, ma lo abbiamo smentito, i pop-corn sono venuti proprio bene.

Qui ci sono anche altri visitatori che forse si sono fatti prendere un po’ troppo la mano, stanno cucinando di tutto: uova, pancetta, salamelle, salsicce, formaggio fuso, bistecche e altre cose; ma sono venuti qui per fare safari o per cucinare e fare il brunch? 

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In effetti molti sudafricani vivono i parchi nazionali un po’ come luoghi dove fare campeggio e pic-nic e non solo come luoghi per fare safari.

Ci sono diversi uccelli che sono pronti a raccogliere qualunque cosa cada dai tavoli, tra questi ci sono i buceri becco giallo (southern yellow-billed hornbill), gli storni splendente alirosse (Cape glossy starling), gli storni splendidi blu maggiori (greater blue-eared starling) i francolini e le quaglie, inoltre ad un certo punto arriva anche un bushbuck; è incredibile, quando li vedi in safari scappano al minimo rumore, poi invece si aggirano tranquilli nei lodge e nelle aree pic-nic come se niente fosse, incuranti della presenza umana.

Quando ripartiamo proseguiamo lungo la S 39; nella parte di strada a sud dell’area pic-nic di Timbavati la vegetazione cambia nuovamente, qui si trova il bushveld; è un po’ più difficile fare avvistamenti ma il paesaggio è spettacolare.

Anche qui avvistiamo molti kudu, zebre, giraffe, impala ed elefanti, questi ultimi li vediamo proprio ovunque, alcuni mentre mangiano, altri mentre ci attraversano la strada, altri ancora mentre bevono o si spruzzano l’acqua per rinfrescarsi; vediamo anche un’altra iena, oggi è la giornata delle iene!

La S 39 termina sulla H 7, questa strada collega Satara a Orpen, visto che è presto decidiamo di percorrerne un pezzo verso Satara per vedere se c’è qualcosa di interessante.

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Qui il paesaggio è cambiato nuovamente, siamo in una prateria, solo qua e là si trova qualche albero; potenzialmente è territorio di ghepardi ma anche di leoni e di iene.

Arriviamo fino a una grande pozza d’acqua dove però vediamo solamente due zebre, ci sono anche le guide safari dei campi che stanno cercando i leoni, ma di loro nessuna traccia; dall’altra parte della strada invece c’è un fossato sul cui fondo è rimasta un po’ di umidità dell’acqua che lo riempiva, quindi è tutto verde, qui ci sono moltissimi impala e babbuini.

Riusciamo anche a fotografare il bucero grigio (African grey hornbill), in questi giorni ci era sempre sfuggito.

Decidiamo di tornare indietro e di dirigerci verso Orpen, dove dobbiamo fare check-in per il Tamboti, il nostro campo tendato.

Proseguiamo il nostro safari e andiamo a un lookout in un punto sopraelevato sul fiume, da qui la vista è spettacolare; si può scendere dall’auto e ne approfittiamo subito.

Anche se manca ancora un po’ al tramonto decidiamo di bere un bicchiere di vino per celebrare questo luogo spettacolare e cosa c’è di meglio di un riesling di Casa Montini, la nostra cantina preferita dell’Oltrepò Pavese, ebbene si ci siamo portati il nostro vino preferito anche in Sudafrica!

Lo abbiamo in frigo e quindi è bello fresco, non c’è niente di meglio di un bicchiere di vino bianco aspettando il tramonto africano.           

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In lontananza alcune giraffe ci fanno compagnia, ci godiamo questo momento, con il sole ancora alto ma che inizia ad avere una luce calda.

Torniamo sulla strada principale e proseguiamo il nostro safari; vediamo alcuni elefanti che hanno preso d’assalto un grande serbatoio di acqua in cemento (reservoir), si sollevano finché possono e poi con le proboscidi pescano l’acqua per bere e per bagnarsi; un altro elefante si trova invece presso una pozza artificiale, sta bevendo l’acqua con una calma quasi snervante, ma poi notiamo che con la proboscide spruzza l’acqua in giro, inizialmente non capiamo bene cosa stia facendo, ma poi, osservandolo meglio, vediamo che tira l’acqua agli uccelli quando gli si avvicinano troppo, fa troppo ridere!

Dai movimenti delle auto delle guide safari abbiamo capito subito che c’è un avvistamento importante quindi li osserviamo per capire cosa hanno visto.

Ci sono tre rinoceronti praticamente al nostro campo di stasera! Beh andiamo a vederli!

Quando arriviamo scopriamo che sono rinoceronti bianchi, che belli; uno è in piedi mentre gli altri due sono sdraiati, ma, dopo un po’ si alzano e si spostano; non è che facciano tanta strada, ma si mettono più a  favore di luce per le fotografie.

La lunga giornata di oggi si è conclusa con un avvistamento super, siamo proprio contenti; adesso possiamo anche andare a fare check-in al campo.

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