Stamattina, dopo colazione, siamo partiti da Arusha, in Tanzania, e percorriamo un tratto della A23, la stessa strada che conduce all’aeroporto internazionale di Kilimanjaro; ad un certo punto però, circa a metà strada tra la città di Arusha e l’aeroporto, svoltiamo a sinistra e proseguiamo sulla strada che ci porta al Parco Nazionale di Arusha e al suo ingresso principale: il Ngongongare Gate.

Paghiamo il fee di ingresso e facciamo un giro per vedere i pannelli illustrativi che spiegano molto bene la geologia, la fauna e la flora del parco; sono molto interessanti e meritano di essere visti.

Saliamo in macchina, apriamo il tetto e partiamo per il nostro safari; questo parco è diverso da tutti gli alti parchi della Tanzania Settentrionale, non ha una grande superficie, ma offre avvistamenti unici.

Come prima cosa imbocchiamo la Park Road e ci arrampichiamo lungo le pendici della Caldera di Ngurdoto, in questa zona si trova una splendida foresta pluviale, all’interno della quale vivono molte specie di uccelli di foresta, i leopardi e alcune specie di antilopi che prediligono le aree boschive; inoltre sono presenti anche molti babbuini e diverse specie di scimmie, tra cui i colobi bianchi e neri dell’Angola, che qui possono essere avvistati più facilmente che altrove.

Mentre saliamo avvistiamo molti babbuini, alcuni si trovano proprio in mezzo alla strada e dobbiamo aspettare che si spostino prima di poter passare, vediamo anche i cercopitechi verdi (vervet monkey) e i cercopitechi gola bianca (blue monkey o Sykes’s monkey), non riusciamo a trovare invece i colobi bianchi e neri dell’Angola (Angola black and white colobus).

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Avvistiamo invece molte manguste striate (banded mangoose) e molti uccelli, tra cui un bellissimo bucero guance argentate (silvery cheeked hornbill), un meraviglioso turaco di Hartlaub (Hartlaub’s turaco) e un’aquila dalla lunga cresta (long crested eagle).

Arriviamo sul bordo del Cratere di Ngurdoto, è molto più piccolo del Cratere di Ngorongoro, ma è molto simile come conformazione, qui però sul fondo è presente una prateria, una palude e una foresta, mentre sul fondo di Ngorongoro è presente soprattutto savana aperta.

Vediamo alcuni bufali e qualche elefante che si trovano sul fondo del cratere, proviamo a scattare qualche fotografia e li ammiriamo con i nostri binocoli; il paesaggio è lussureggiante e l’odore umido della foresta misto a quello della terra ci piace molto.

Risaliamo in macchina e scendiamo lungo la stessa strada con cui siamo saliti, finalmente riusciamo ad avvistare un colobo, ma solo di sfuggita e non riusciamo a scattare fotografie, pazienza, l’importante è averlo visto; poco dopo invece vediamo un gruppo numeroso appollaiato sui rami degli alberi, c’è anche una luce perfetta per scattare fotografie.

I colobi sono bellissimi, hanno il corpo nero e, lungo le zampe, hanno un pelo lungo e bianco; quando saltano da un ramo all’altro sono meravigliosi, proprio grazie al pelo bianco, che si distende come un mantello.

Alla fine ne vediamo tantissimi, la nostra pazienza è stata premiata!

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Scendiamo dalle pendici di Ngurdoto e ci dirigiamo verso il Serengeti Ndogo o Piccolo Serengeti (Small Serengeti), questa zona del Parco Nazionale di Arusha è chiamata così perché è una porzione di savana aperta con qualche boschetto di acacia; in questa zona avvistiamo molte giraffe, ce ne sono tantissime e sono molto belle ed eleganti; ad un certo punto siamo circondati dalle giraffe, che meraviglia, loro ci guardano incuriosite mentre noi ammiriamo la loro bellezza.

Vediamo anche alcune antilopi d’acqua (waterbuck), gli immancabili facoceri, i tragelafi striati (bushbuck), le zebre e altre antilopi.

Da qui proseguiamo e ci dirigiamo verso i Laghi Momela, la particolarità di questi due laghi è che uno ha l’acqua più dolce e l’altro ha l’acqua più salata, quindi ognuno ospita specie di animali, soprattutto uccelli, diverse rispetto all’altro lago.

Prima di proseguire la nostra visita al Parco Nazionale di Arusha ci fermiamo al Momela Viewpoint & Picnic, una scala ci porta a un punto sopraelevato, dove si trovano dei tavoli da pic-nic e da dove si gode una vista spettacolare sui laghi e sui dintorni; pranziamo in questo luogo spettacolare e ci godiamo il panorama.

Dopo pranzo torniamo alla nostra auto e proseguiamo il nostro safari, percorriamo la strada che si trova sul bordo dei Laghi Momela, le sponde del lago salato sono letteralmente rosa dalla elevata concentrazione di fenicotteri rosa maggiori e fenicotteri rosa minori che si trovano qui.

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Abbiamo percorso le piste intorno ai laghi, alla ricerca di scorci e panorami da immortalare; ad un certo punto, un po’ da lontano, riusciamo a scorgere un leopardo sul ramo di un albero, non è facile avvistare i leopardi in questo parco, siamo stati molto fortunati.

Il Parco Nazionale di Arusha offre anche delle vedute scenografiche sul Monte Meru, quando questo non è avvolto dalle nuvole.

Il Monte Meru fa anch’esso parte dell’area del parco nazionale ed è possibile scalarlo a piedi, scortati da un ranger; si trova nella parte occidentale del parco, oltre il Momela Gate.

La scalata non fa per noi e quindi proseguiamo il nostro percorso con Sir Stanley Speke all’interno del Parco Nazionale di Arusha.

In questo periodo dell’anno, oltre agli uccelli residenti, sono presenti anche gli uccelli migratori, che giungono qui dall’Europa; sono circa 400 le specie presenti in questo piccolo parco.

Verso le 16:00 usciamo dal parco e torniamo ad Arusha; il Parco Nazionale di Arusha, che spesso viene ingiustamente trascurato da molti visitatori, ci ha regalato molte emozioni e bellissimi avvistamenti, è sempre un piacere tornarci!