Stamattina siamo partiti dal nostro camping, in prossimità del Parco Nazionale di Etosha, alle 7,30 e ci dirigiamo verso la cittadina di Otijo; lungo la strada abbiamo la sensazione che il bullbar vibri più del solito quindi, quando ci fermiamo a Otijo per fare benzina, chiediamo se possono dargli una controllata.

Il ragazzo del benzinaio ci fa notare che si è dissaldato; siamo allibiti, sia noi sia lui, anche perché è nuovo e non ha preso nessun colpo, solo le vibrazioni delle strade sterrate.

Oggi in città è festa e quindi è tutto chiuso, ma il ragazzo del benzinaio ci fa “non c’è problema, chiamo io un mio amico” e, dopo dieci minuti, arriva un tizio che è il proprietario del negozio di pezzi di ricambio, guarda il bullbar e ci dice “vado a prendere la saldatrice in officina, poi torno e andiamo a casa mia”.

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Noi lo aspettiamo e dopo altri dieci minuti arriva e ci dice di seguirlo in auto.

Arriviamo a casa sua, entriamo in cortile e veniamo accolti da tre simpatici cani che vogliono giocare e ci saltano addosso scodinzolando; intanto il tipo si è messo a saldare il bullbar.

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Poco dopo finisce il lavoro, lo paghiamo, ci chiede 30€, praticamente nulla, e poi ci disegna per terra la strada che dobbiamo fare da casa sua per andare a prendere la C39, la strada che ci porterà verso la Skeleton Coast.

In quale altro posto, in un giorno di festa e in una cittadina di 5.000 persone, tutti si sarebbero prodigati per aiutarci? Solo in Africa.

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