Ebbene si, abbiamo comprato un’ auto usata online da Bushlore, uno dei più grossi noleggiatori di Johannesburg che sta cambiando il suo parco auto, ma, ovviamente non l’avevamo mai vista prima di oggi.

Che emozione! Finalmente!

Arriviamo nel parcheggio e la nostra macchina, una Toyota Hilux cabinata con un canopy realizzato da Alu Cab, è lì in mezzo al piazzale con diverse persone intorno che la stanno pulendo e sistemando per noi; l’abbiamo riconosciuta dalla targa, una delle poche cose che avevamo visto prima d’ora, insieme a qualche fotografia.

Dieter, il manager con cui abbiamo trattato l’acquisto, ci offre un bel caffè caldo che, con l’aria frizzantina di stamattina, ci vuole proprio, e ci fa accomodare in ufficio per ritirare tutti i documenti del nostro fuoristrada.

D’ora in poi questa auto sarà la nostra compagna di viaggi e spedizioni, e quindi l’abbiamo chiamata “Dr. Livingstone”, uno dei più famosi esploratori del continente africano.

Nelle 2 ore successive ci fanno vedere tutta la dotazione dell’auto, ci mostrano come aprire e chiudere il tetto dove si trova il nostro letto, come funziona il gas per cucinare, dove si trova il serbatoio dell’acqua e relativo rubinetto, il frigorifero, i vari vani, che sono stati creati dentro e nelle pareti esterne dell’auto, per riporre oggetti e provviste; non meno importanti ci mostrano dove si trovano la pala, le cinghie per il traino, le piastre per uscire dalla sabbia, la corda, un crick gigantesco per sollevare la macchina se ci impantaniamo, il compressore per gonfiare le ruote e altri attrezzi che speriamo di non dover utilizzare mai.

Prendiamo il telefono satellitare che abbiamo noleggiato, visto che per buona parte del viaggio il nostro smartphone sarà solamente una macchina fotografica; la copertura cellulare sarà pressoché inesistente, quindi sia per chiamare casa, e dare cenni di esistenza in vita, sia per aggiornare il blog, il telefono satellitare è un must.

Bene, siamo pronti a partire; certo che il Dr Livingstone non è piccolo, soprattutto per noi che siamo abituati a guidare una Smart in città, in più qui si guida sul lato sinistro della strada, insomma per i primi 100 o 200 metri siamo un po’ tesi; ma poi, tutto sommato, non è certo la prima volta che guidiamo un fuoristrada così grande, anche se, a dire il vero, in savana solitamente c’è un po’ meno traffico di Johannesburg.

Tracks4Africa ci ha abbandonato, non ha le destinazioni di Johannesburg e quindi, per trovare il nostro hotel, che si trova vicino all’aeroporto, andiamo un po’ per tentativi; fino all’aeroporto è facile, si trovano indicazioni ovunque, ma qui viene il bello.

Chiediamo almeno a una decina di persone, tutte gentilissime, che però ci mandano in direzioni sempre differenti; ma questo è il bello dell’Africa, spesso le persone non sanno cosa ci sia a 500 metri da casa loro, ma ci provano sempre e comunque ad aiutarti.

Alla fine troviamo l’hotel e parcheggiamo il Dr Livingstone, ingombra mezzo parcheggio e, vicino alle altre macchine, ci rendiamo conto di quanto sia gigantesco.

Nel pomeriggio ottimizziamo un po’ gli spazi in macchina, domani andremo a far la spesa e tutto deve essere incastrato alla perfezione.

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