Una ingegnosa soluzione per evitare il conflitto uomo-elefanti è stata implementata lungo il confine sud dello Tsavo National Park, una “barriera” di alveari lunga oltre tre chilometri.

Negli ultimi due anni grazie, al lavoro della David Sheldrick Wildlife Trust, sono stati installati 156 alveari, che funzionano come deterrente per gli elefanti a oltrepassare i confini del parco per poi andare a banchettare con i raccolti dei contadini che abitano appena fuori il parco.

Nei momenti di siccità infatti le colture sono uno spuntino facile e delizioso per gli elefanti, ma questo li porta ad entrare in conflitto con la popolazione che vive di una agricoltura di sussistenza.

Gli alveari sono collegati tra di loro da un cavo, quando l’elefante cerca di passare, urta il cavo mettendo in allarme le api che infastidiscono il grosso invasore, costringendolo a retrocedere e tornare all’interno del parco.

La soluzione, oltre a difendere le colture, è anche fonte di ulteriore guadagno per i contadini, che possono raccogliere e vendere il miele; inoltre le api contribuiscono all’impollinazione delle colture, rendendole migliori.

Ovviamente chi ne beneficia sono anche gli elefanti che, non uscendo dal parco, non vengono in contatto con la popolazione che non avevano un rapporto pacifico con questi meravigliosi animali

In queste zone in passato sono successi casi di ferimenti volontari, con lance e altri oggetti contundenti, da parte dei contadini; l’eventuale puntura di un ape è molto meno dannosa per un elefante.

Chi ha cercato di rovinare i piani, in buona fede, sono stati i tassi del miele che, inizialmente, accattavano tutti gli alveari per gustare il prezioso miele; ora gli alveari sono stati rinforzati e costruiti in modo da essere inespugnabili anche dai tassi più golosi.

Grazie api e soprattutto grazie alla David Sheldrick Wildlife Trust.