Le montagne dell’Atakora oggi sono la patria del popolo Taneka o Tangba, ma i primi abitanti, di cui si hanno notizie, che occuparono queste terre di montagna furono persone di origine Kabye, nel corso del IX secolo d.C.

In seguito si verificarono numerose migrazioni in queste terre, da parte di altre popolazioni costrette a migrare dalle loro zone di origine.

Il primo gruppo ad unirsi ai Kabye, il popolo autoctono della zona, furono i Bariba, che giunsero qui, spinti da guerre con l’esercito marocchino e da epidemie che infestarono i loro territori di origine.

Giunsero poi i Gourmantchè ed in seguito altre ondate di Bariba, che trovarono rifugio proprio sulle montagne dall’Atakora, questi monti costituivano infatti il terreno ideale per una guerra di difesa contro i razziatori provenienti dal Niger.

Queste montagne divennero anche la roccaforte contro gli Ashanti che giungevano in queste zone per rapire uomini e donne destinati al florido mercato degli schiavi.

Queste diverse popolazioni si trovarono, in questi luoghi, costrette ad una convivenza altrimenti impensata, inoltre avevano un obiettivo comune: difendersi dai nemici.

Insieme hanno costruito i primi villaggi, ma al loro interno ogni gruppo ha conservato le sue culture ed i suoi riti iniziatici e le sue credenze religiose, però, nello stesso tempo, gli abitanti hanno creato istituzioni politiche comuni, dando vita a quello che oggi è conosciuto come il popolo Taneka.

Il popolo Taneka è unito anche dall’uso di una sola lingua, la yom.

Il nome Taneka ha due significati diversi ma che bene rispecchiano il popolo: significa “guerrieri” ed è assolutamente calzante, considerata la dura resistenza contro gli invasori; il secondo significato deriva dalla parola “tena”, pietra, che fa dei Taneka il “popolo delle pietre” a sottolineare le caratteristiche del loro territorio.

Il legame con le montagne è forte, ad esempio la Grotta di Varun, incavata nella roccia, è considerata un luogo mistico perché ha accolto centinaia di persone sfuggite ai mercanti di schiavi e, ancora oggi, qui si svolgono diverse cerimonie animiste.

Il melting pot di culture ed etnie differenti è un esempio riuscito di come le popolazioni possano convivere pacificamente e dar vita ad un popolo “nuovo” e fiero a cui le persone sentono di appartenere.