I Batammariba sono un popolo dell’Africa Occidentale, il loro numero è stimato in circa 176.000 persone, di queste 140.000 vivono in Benin e mentre la parte restante vive in Togo.

Il gruppo che vive in Benin viene identificato con il nome di Somba, mentre il gruppo tongolese è conosciuto come Tamberma; i due gruppi in origine facevano parte della medesima popolazione e quindi presentano caratteristiche molto simili tra loro, differiscono solo per una particolarità.

I Somba, a differenza dei Tamberma, presentano delle scarificazioni su tutto il viso, molto leggere ed eleganti; gli stessi motivi geometrici delle scarificazioni sono riportati sull’intonacatura delle case.

Batammariba significa “quelli che sanno costruire”, e infatti questo popolo è famoso per le case tradizionali che costruiscono e che assomigliano a dei castelli medievali europei in miniatura; in realtà sono delle vere e proprie case fortificate con torri e spessi muri.

I Batammariba giunsero nei territori che occupano attualmente a seguito di migrazioni dal nord, dall’attuale Burkina Faso, e nelle nuove terre dovettero fare i conti con i guerrieri a cavallo Bariba.

Per ragioni di difesa si rifugiarono sulla catena montuosa dell’Atakora, un territorio di difficile accesso e qui costruirono i loro castelli d’argilla.

Le loro case fortezze hanno permesso ai Batammariba di resistere anche agli assalti delle popolazioni limitrofe e soprattutto alle incursioni degli schiavisti del potente regno di Dahomey che cercavano di far prigionieri da poter vendere agli europei; infine protessero i Batammariba anche colonialisti tedeschi.

Anche grazie alle loro costruzioni fortificate i Batammariba non subirono influenze dall’esterno, né da altri popoli africani né dagli europei, e questo ha consentito loro di conservare le proprie tradizioni fino ai giorni nostri.

Solo i francesi riuscirono a modificare in parte le loro usanze, prima del loro arrivo, i Batammariba non indossavano alcun tipo di abito, gli uomini portavano solamente un astuccio penico, per proteggere i genitali, ricavato da una zucca; mentre i francesi imposero loro di indossare degli indumenti di fattura europea.

I Batammariba sono un popolo di coltivatori e allevatori, la ricchezza di una famiglia si misura in base alla dimensione della mandria che possiede.

Il bestiame è importante non solo dal punto di vista più strettamente economico ma anche  altri scopi come ad esempio per funerali e per le doti, ma anche per i sacrifici.

I Batammariba coltivano diversi cereali che sono alla base della loro dieta, come il sorgo, il miglio ed il mais; sono inoltre abili cacciatori e i pipistrelli sono considerati una vera prelibatezza.

I Batammariba sono un popolo animista, credono in una divinità solare chiamata Kuiye e in una dea della terra e del sottosuolo che si chiama Butan; costruiscono santuari ancestrali per proteggere le loro case e disseminano il villaggio, le case e i campi di feticci e amuleti.

Altro elemento fondamentale nella cultura Batammariba sono gli elaborati riti funebri e le cerimonie di iniziazione.

L’organizzazione sociale è piuttosto semplice ed è basata sui clan e su una gerarchia dettata dalla classe di età, gli anziani vengono rispettati ed ascoltati, rifiutano qualsiasi forma di potere centralizzato e non riconoscono l’ereditarietà delle cariche.