Durante il nostro viaggio in Tanzania abbiamo incontrato diverse popolazioni caratterizzate da stili di vita e tradizioni molto differenti tra loro.

Tra le popolazioni più tradizionali e conservatrici ci sono i Masai.

Questo popolo, famoso per il suo abbigliamento e per la fama di fieri guerrieri, abita le zone della Conservation Area di Ngorongoro, le steppe Masai e le terre attorno al villaggio di Mto Wa Mbu, tra il Parco Nazionale di Tarangire ed il Parco Nazionale del Lago Manyara.

I Masai vivono ancora in villaggi tradizionali costituiti da capanne, che vengono realizzate con la stessa tecnica da migliaia di anni, utilizzando solamente rami, fango e sterco, e protetti da un recinto realizzato con rami spinosi di acacia.

E’ possibile visitare un villaggio Masai ma è bene fare attenzione a quale si decide di visitare, alcuni villaggi vivono solo in funzione del turismo, tralasciando le loro attività tradizionali; solitamente si viene accolti dalla danza dei Moran, i guerrieri Masai, ma viene eseguita solamente a scopo turistico, c’è poco di genuino.

Si trovano ancora però alcuni villaggi veri dove la vita scorre lenta come nel passato, magari si trovano in zone un po’ più remote, ma meritano una deviazione dal proprio percorso; meglio recarsi in questi villaggi la mattina presto o la sera, per poter vedere uscire le mandrie dal villaggio o assistere al loro ritorno e vedere e cimentarsi nella mungitura.

Per i Masai il bestiame rappresenta la loro ricchezza ed esprime il loro status sociale, un numero elevato di capi di bestiame permette ad un uomo di avere più mogli, oltre che a una maggiore disponibilità di latte.

Il latte rappresenta l’alimento fondamentale nella alimentazione dei Masai, i bovini vengono macellati molto raramente; solitamente durante la celebrazione di rituali e cerimonie ancestrali.

Il bestiame viene tenuto al riparo durante la notte in un recinto al centro del villaggio, per evitare che gli animali selvatici li attacchino o che vengano rubati da altre popolazioni.

La visita a un villaggio Masai è anche un modo per entrare in contatto con un popolo che, fino ad oggi, ha quasi del tutto rifiutato il progresso, si può assistere al lavoro delle donne, prime responsabili della manutenzione delle capanne e della preparazione dei pasti.

Oltre al latte, sempre presente nell’alimentazione dei masai, le donne preparano una semplice polenta di mais bianco che si chiama ugali, è bello vederle accanto al fuoco che girano il composto con una specie di cucchiaio di legno.

Avendone la possibilità è interessante entrare in una capanna, la sensazione è un po’ claustrofobica per l’assenza di finestre, a volte le donne cucinano all’interno delle capanne e il fumo si dirada molto lentamente da un piccolo foro presente nel tetto della capanna, e questo fa si che l’aria all’interno sia quasi irrespirabile e ci si chiede come facciano a resistere.

Ci spiegano poi che il fumo e il buio sono ottimi repellenti per mosche e moscerini ma onestamente l’aria risulta un po’ troppo pesante per chi non è abituato.

Lungo le strade abbiamo visto alcuni ragazzini che cercano di attirare l’attenzione dei viaggiatori: anche se ispirano simpatia sarebbe bene non fermarsi e soprattutto non dare loro regali o soldi, altrimenti, anziché andare a scuola e, successivamente, a lavorare, si abituano a chiedere l’elemosina.

Durante il nostro viaggio abbiamo notato dei ragazzi completamente vestiti di nero e con dei disegni bianchi sul volto, sono i ragazzi che hanno passato un rito di iniziazione importante come la circoncisione.

Abbiamo anche avuto la fortuna di poter trascorrere del tempo in un mercato Masai, che si tiene sulla strada che collega Arusha alla Conservation Area del Ngorongoro prima della deviazione che conduce al Parco Nazionae di Tarangire.

Il mercato Masai qui si tiene una volta sola la settimana, ossia la domenica.

Il mercato è un tripudio di colori e profumi, è diviso in aree, ognuna dedicata alla vendita di un prodotto, ad esempio le donne vendono e comprano i frutti del raccolto, come cipolle, banane, pomodori e altri prodotti, nell’area più estesa del mercato; in una parte più isolata si trovano gli uomini che sono impegnati nella preparazione della carne, che viene abbrustolita sulle braci, contenute in un grosso barile di ferro.

Nella parte centrale del mercato si trova una zona dove vengono venduti diversi prodotti, dalle collanine di perline che i Masai indossano in gran numero, alle shuka, i tipici teli, solitamente rossi, caratteristici dell’abbigliamento dei Masai; si trovano anche prodotti per l’igiene e la cura del corpo e altri oggetti come tecnologia obsoleta e utensili, oltre ai tipici sandali dei Masai, realizzati con i copertoni usati delle auto.

E’ sempre interessante visitare un mercato, poiché consente di cogliere alcuni aspetti della vita quotidiana, è curioso ad esempio notare come i Masai arrivino al mercato a bordo di vecchi Land Rover, stracarichi di persone e prodotti, tanto che alcuni trovano posto solo appesi dietro al veicolo.

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On the road - Photo Credits: Silvano Greco

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Serengeti National Park: Hyena - Photo Credits: Romina Facchi

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Arusha National Park: Flamingos - Photo Credits: Romina Facchi

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Tarangire National Park: elephants - Photo Credits: Romina Facchi

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Tanzania on the road - Photo Credits: Romina Facchi

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Datoga People - Photo Credits: Romina Facchi

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Hadzabe people - Photo Credits: Romina Facchi

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Ngorongoro Crater: Rhino and calf - Photo Credits: Romina Facchi

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Serengeti National Park: Lions at Ndutu area - Photo Credits: Romina Facchi

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Lake Manyara National Park - Photo Credits: Romina Facchi