Durante questo viaggio abbiamo avuto modo di conoscere in maniera più approfondita il popolo San, la loro cultura e le loro tradizioni millenarie.

I San vivono ancora seguendo lo stile di vita dei loro antenati, una vita primitiva; questo popolo rappresenta uno degli ultimi esempi al mondo di popolazione di raccoglitori-cacciatori.

I San, conosciuti anche come Boscimani, vivono le aride regioni del bacino del Kalahari, e, in questo ambiente ostile, si sono adattati riuscendo a sopravvivere con quel poco che la natura ha da offrire loro.

Hanno modi ingegnosi di ricavare l’acqua dai tuberi e dai meloni che il deserto regala e, conoscendo alla perfezione le piante che riescono a vivere in queste terre, ne sfruttano le proprietà curative.

I San sono presenti in Botswana, in Namibia e in minima parte anche in Sudafrica.

In Namibia e Botswana cono presenti numerosi villaggi tradizionali San, dove è possibile recarsi in visita, alcuni sono facilmente raggiungibili dalle strade principali, altri invece si trovano in aree più remote ed occorre molto tempo e una buona conoscenza della guida su sabbia per raggiungerli.

Noi abbiamo voluto visitare un villaggio per conoscere meglio queste persone, sono i primi abitanti di questa zona d’Africa e vivono in queste terre dalla preistoria e il loro stile di vita non si è modificato molto negli ultimi millenni.

Quando arriviamo al villaggio osserviamo come accendano il fuoco, utilizzando ancora due bastoncini, dell’erba secca e un po’ di sabbia per aumentare l’attrito.

Le loro abitazioni sono capanne realizzate con materiali semplici e servono più che altro a custodire i pochi averi dei San e per essiccare la carne piuttosto che come riparo per la notte.

Il loro abbigliamento tradizionale è composto da un perizoma di pelle per gli uomini e da una gonnellina per le donne; inoltre sono soliti indossare alcuni ornamenti, soprattutto durante le danze, realizzati utilizzando i bachi secchi di alcuni insetti, questi, quando vengono scossi, creano un suono simile a quello delle maracas brasiliane.

La vita del villaggio ruota attorno al fuoco, in questo luogo infatti viene diviso il cibo procurato durante la giornata, si ascoltano i racconti da parte degli anziani e si da vita alle danze tribali.

La caccia è la prima occupazione degli uomini San, questi, oltre a costruire arco e frecce, preparano una miscela velenosa utilizzando il succo di alcune piante succulente, il veleno dei serpenti e altri ingredienti non ben specificati; questo preparato viene utilizzato per avvelenare le frecce.

Oltre all’arte della caccia, perfezionata nei secoli, i San sono famosi per i numerosi esempi di arte rupestre.

Prima di lasciare il Botswana, e passare il confine con la Namibia, abbiamo voluto visitare un luogo sacro per i San, forse il più sacro in assoluto, un sito archeologico con numerosi esempi di dipinti su roccia, le Tsodilo Hills.

Il sito, Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, è composto da quattro colline dove, secondo le leggende San, l’uomo venne mandato sulla terra dal dio creatore.

Su queste colline si stima che siano stati dipinti i primi disegni circa 60.000 anni fa da parte del popolo San; oggi vengono definite il “Louvre del deserto” per l’elevato numero di disegni, sono infatti oltre 4.000 le opere che si trovano sulle pareti di queste colline.

I disegni raffigurano principalmente gli animali presenti in questa zona, sono rappresentati in particolare il rinoceronte e l’eland, quest’ultima è considerata l’antilope sacra dal popolo San.

Sono incise e dipinte anche scene di caccia e di uomini impegnati nella danza.

Sulle pareti delle colline di Tsodilo si possono osservare sia disegni di colore rosso sia di colore bianco, i primi sono più antichi e vengono attribuiti ai San; mentre i disegni bianchi sono stati realizzati in epoca più recente dalle popolazioni bantù, che si sono trasferite qui dalla regione dei grandi laghi.

A Tsodilo la visita inizia con un breve, ma interessante, giro nel museo che racconta la storia delle colline e dei loro dipinti e mostra oggetti ritrovati in questo luogo; successivamente una guida San illustra quali percorsi è possibile effettuare e, una volta scelto il percorso, si vien accompagnati dalla guida che racconta aneddoti del suo popolo e indica i dipinti principali descrivendoli.

A circa tre chilometri dall’ingresso del Parco delle colline di Tsodilo si trova un villaggio San che è possibile visitare, anche se non è tradizionale come altri villggi ch si trovano in altri luoghi; mentre, appena fuori dal gate, ci sono alcune capanne degli Hambukushu, una popolazione che, come i San, ritiene sacre queste colline.

Un altro sito molto importante per osservare l’arte rupestre dei San si trova nel Damaraland in Namibia ed è il sito, Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, di Twyfelfontein.

Così come Tsodilo Hills, anche il sito archeologico di Twyfelfontein è facilmente raggiungibile e visitabile; entrambi vantano capolavori di arte rupestre San.

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Etosha National Park: Etosha Pan - Photo Credits: Romina Facchi

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Our car! - Photo Credits: Romina Facchi

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Soweto: Orlando Power Station Towers - Photo Credits: Romina Facchi

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Khama Rhino Sanctuary: Black Rhino - Photo Credits: Romina Facchi

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Kubu Island - Photo Credits: Romina Facchi

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Nxai Pan: Baines Baobab - Photo Credits: Romina Facchi

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Central Kalahari Game Reserve: Lion - Photo Credits: Romina Facchi

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Moremi Game Reserve: Leopard - Photo Credits: Romina Facchi

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Namibia: Mahango National Park - Photo Credits: Romina Facchi

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Etosha National Park: elephants - Photo Credits: Romina Facchi

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Swakopmund - Photo Credits: Romina Facchi

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Skeleton Coast: Ugab Gate - Photo Credits: Romina Facchi

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Windhoek - Photo Credit: Jbdobane

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Kgalagadi: Cheetah - Photo Credits: Romina Facchi

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West Coast National Park: Mountain Cape Zebra - Photo Credits: Romina Facchi

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South Africa: Hermanus - Photo Credits: Romina Facchi

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Cape Town: Waterfront - Photo Credits: Romina Facchi

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Karoo National Park - Photo Credits: Romina Facchi

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Our expedition - Photo Credits: Romina Facchi