Il Parco Transfrontaliero di Kgalagadi si trova tra il Sudafrica e il Botswana, al confine sud orientale della Namibia e fa parte del Bacino del Kalahari, un’area desertica che ha un estensione di 1.630.000 kmq, compresa tra l’Equatore e il corso del fiume Orange in Sudafrica.

E’ nato dalla volontà del dipartimento dei parchi e delle riserve naturali di Sudafrica e Botswana nel 1999, per proteggere uno degli ecosistemi più incontaminati del continente africano e del mondo.

Il 7 aprile 1999 venne stabilito di unificare il Parco Nazionale di Kalahari Gemsbok in Sudafrica e il Parco Nazionale di Boswana’s Gemsbok in Botswana e il 12 maggio del 2000 il Parco Transfrontaliero di Kgalagadi venne aperto ufficialmente; da allora viene amministrato come un unico parco.

Il Kgalagadi fu il primo parco transfrontaliero del continente africano, esempio che venne seguito anche da altri parchi e nazioni; copre una superficie complessiva di circa 38.000 kmq, la maggior parte dei quali, 28.400, si trovano sul territorio del Botswana.

Il Parco Transfrontaliero di Kgalagadi ha cinque ingressi, da tre nazioni differenti: Mata-Mata dalla Namibia, Twee Rivieren dal Sudafrica e Two Rivers, Kaa e Mabuasehube dal Botswana.

Dal punto di vista del territorio, il parco racchiude al suo interno due dei tre terreni tipici del bacino del Kalahari: il duneveld, nella parte sud occidentale, si tratta di dune sabbiose che non si muovono più al soffiare del vento, ma sono oramai fisse, sulle quali è cresciuta una vegetazione semidesertica; il plain thornveld nella parte nord orientale, una pianura arbustiva; inoltre, in alcuni punti del parco sono presenti alcune depressioni salate (pan).

Nel parco sono presenti due fiumi, il fiume Auob e il fiume Nossob, quest’ultimo segna il confine naturale tra Botswana e Sudafrica.

Entrambi i fiumi sono effimeri, per la maggior parte dell’anno il loro letto è asciutto, mentre raccolgono l’acqua durante la stagione delle piogge; raramente però si trasformano in veri e propri fiumi con acqua corrente, il fiume Auob scorre circa ogni 11 anni, mentre il fiume Nossob ogni 50 anni.

Anche durante la stagione delle piogge le precipitazioni sono scarse, spesso si tratta di temporali molto scenografici con forti venti, che possono dar vita a tempeste di sabbia; nella parte sud occidentale del parco le precipitazioni sono più scarse rispetto alla parte che si estende sul territorio del Botswana.

Durante la stagione delle piogge, da novembre ad aprile, le temperature possono essere elevate, mentre durante la stagione secca, in inverno, c’è una forte escursione termica, le giornate sono calde e soleggiate, mentre, durante la notte, la temperatura può precipitare anche sotto lo zero.

Nel parco sono presenti diverse pozze artificiali, molte delle quali vennero costruite dagli allevatori che, un tempo, avevano il bestiame proprio in queste terre; le pozze si trovano quasi esclusivamente lungo il corso dei fiumi Auob e Nossob e forniscono l’acqua agli animali che vivono qui.

Le pozze sono solitamente sono in corrispondenza di pozzi che pescano l’acqua dal sottosuolo e che vengono azionati con l’energia eolica, oppure con i pannelli solari.

Questi sono i luoghi migliori per avvistare gli animali, soprattutto durante la stagione secca, poiché costituiscono le uniche fonti di acqua disponibili e quindi gli animali vi si recano con una certa regolarità o sostano nelle loro vicinanze.

Noi trascorriamo 2 notti all’interno del Parco Transfrontaliero di Kgalagadi, per noi era la prima volta che lo visitiamo; abbiamo scelto di trascorrerle nel campeggio di Twee Rivieren.

Noi proveniamo dalla Namibia e quindi entriamo dall’ingresso di Mata-Mata, dove effettuiamo anche la pratiche di uscita dal paese, ma non facciamo l’ingresso in Sudafrica e il motivo è semplice, il parco è transfrontaliero tra il Sudafrica e il Botswana e quindi, in base al gate di uscita si fa l’immigrazione nel rispettivo paese.

Qualora fossimo entrati ed usciti dallo stesso paese (Sudafrica o Botswana) non sarebbe stato necessario fare nuovamente l’immigrazione; questo è da tenere in mente per una prossima visita.

Nel Kgaladadi, nonostante sia una zona arida e semi-arida, crescono oltre 100 tipi di piante, arbusti ed erbacee, alcuni dei quali endemiche della zona.

Sono presenti anche 164 specie di uccelli, alcuni dei quali residenti qui tutto l’anno, altri invece migrano qui in una determinata stagione; tra quelli residenti ci sono l’otarda di Kori (Kori bustard), il serpentario (secretary bird), il drongo dalla coda biforcuta (fork tailed drongo), il bucero becco giallo (yellow-billed hornbill), il falco giocoliere (bateleur), i tessitori sociali (sociable weaver), l’astore canoro pallido meridionale (southern pale chanting goshawk), il lanario (lanner falcon), diverse specie di avvoltoi, l’aquila marziale (martial eagle), l’aquila rapace (tawny eagle), il gufo latteo o gufo di Verreaux (Verreaux eagle owl or Giant eagle owl), le onnipresenti averle petto cremisi (crimson-breasted shrike) e gli struzzi.

Sono presenti anche molti mammiferi, sia carnivori sia erbivori, tra questi si possono avvistare i suricati (suricate or merkaat), gli scoiattoli (ground squirrel), diverse specie di manguste, gli eland, le antilopi saltanti (springbok), gli orici (gemsbok), gli alcelafi rossi (red harteebeest), i raficeri campestri (steenbok), gli gnu (blue wildebeest), le giraffe, gli sciacalli, i proteli (aardwolf), le iene brune (brown hyena) e le iene maculate (spotted hyena), i babbuini del capo (chacma baboon or Cape baboon), i leoni, i leopardi, i ghepardi, i caracal, le volpi del capo (Cape fox), gli otocioni (bat-eared fox) e il gatto selvatico africano (African wild cat).

Non mancano i rettili, tra cui diverse specie di serpenti, le testuggini e le tartarughe di acqua dolce, le lucertole e i gechi.

Trascorriamo il nostro primo giorno di safari nel Parco Transfrontaliero di Kgalagadi esplorando la zona tra Mata-Mata e Twee Rivieren, seguendo il corso del fiume Auob, che in questo periodo dell’anno, è in secca.

Siamo molto fortunati perché, a circa una ventina di km dal gate, avvistiamo una famiglia di leoni con una preda; gli esemplari più adulti dormono dopo aver mangiato, mentre i cuccioli sono svegli e si guardano in giro curiosi, mentre un esemplare subadulto ci ciba di quello che resta della preda.

Mentre scendiamo verso Twee Rivieren avvistiamo diversi animali tra cui diversi orici, l’animale simbolo del parco, e non potrebbe essere altrimenti visto che qui ce ne sono tantissimi, vediamo anche delle bellissime giraffe che bevono ad una pozza; avvistiamo anche molti uccelli e scattiamo diverse fotografie.

Il letto del fiume Auob si trova tra due dune ricoperte dalla vegetazione, i panorami sono molto belli e ci sono un paio di punti di osservazioni posizionati in cima alle dune; saliamo e ci godiamo il panorama.

Arriviamo a Twee Rivieren nel tardo pomeriggio, il camping e tutti i servizi si trovano fuori da un cancello che non consente agli animali selvatici di oltrepassare la recinzione e venire da questa parte; questo però non impedisce a scoiattoli, suricati e manguste di fare incursioni alla ricerca di cibo, sono troppo divertenti.

Trascorriamo la giornata successiva esplorando la parte di parco che si trova lungo il corso del fiume Nossob, questa è una valle più ampia, anche qui sono presenti molte pozze (waterhole) ma, inizialmente avvistiamo meno animali, solo un lanario che cacciava alcuni uccelli più piccoli è degno di nota.

Successivamente abbiamo avvistato centinaia di orici, qualche gnu e diversi rapaci, tra cui un meraviglioso immaturo di aquila marziale; vediamo anche qualche sciacallo che si aggira furtivo intorno ad una pozza, sono sempre alla ricerca di una buona occasione per cibarsi e le pozze sono il loro luogo prediletto per questo scopo.

In una radura, di erba ingiallita dalla siccità, vediamo due uccelli serpentari a caccia, con il loro occhi attenti da rapaci scrutano il terreno e con le loro possenti zampe pestano forte al suolo quando avvistano qualcosa di appetibile; hanno l’aspetto di due killer impietosi.

La pista è in perfette condizioni e noi guidiamo verso nord, la velocità massima consentita è di 50 km/h, è bene essere prudenti, non è inusuale infatti trovare  animali sulla strada.

Il sole è caldo e i paesaggi sono spettacolari, ci godiamo la giornata cercando di avvistare gli animali; ad un certo punto, in prossimità dell’area pic-nic che si trova vicino alla pozza di Dikbaardskolk, vediamo una sagoma slanciata che cammina nel letto del fiume asciutto: è un ghepardo!

Ma ci accorgiamo subito che non è da solo, con lui ci sono altri quattro esemplari, sono sicuramente una famiglia, da quella distanza non riusciamo a capire se sono cinque fratelli oppure quattro fratelli e la mamma.

Uno alla volta si alzano e si incamminano lungo il corso del fiume, per poi andare a posizionarsi all’ombra di un cespuglio più grande; è stato un avvistamento spettacolare e noi siamo rimasti ad ammirarli nel silenzio, l’unico rumore era quello del vento che soffia giù dalla duna.

Visto che siamo lì, decidiamo di fermarci per pranzo e poi facciamo ritorno verso Twee Rivieren, abbiamo percorso molti km e dobbiamo essere certi di fare ritorno al campo prima del tramonto, inoltre abbiamo prenotato un safari notturno con i ranger per stasera, questo è l’unico modo per cercare di avvistare qualche animale notturno.

Lungo la strada avvistiamo le immancabili orici e le antilopi saltanti (springbok) e altri rapaci, inoltre ci fermiamo ad ammirare alcuni nidi giganteschi dei tessitori sociali (sociable weaver), sono delle vere opere di architettura che, in alcuni casi, ricoprono buona parte dell’albero che li ospita.

Quando mancano pochi km al cancello di Twee Rivieren, a pochi metri dalla strada, avvistiamo due splendidi ghepardi, sembrano due fratelli e sono splendidi.

Ad un certo punto ci attraversano la strada e proseguono in senso contrario rispetto al nostro, facciamo inversione e li seguiamo, tenendoci però a debita distanza per non disturbali; poco dopo attraversano nuovamente e poi proseguono il loro cammino parallelamente alla strada.

Li seguiamo ancora un po’ e poi decidiamo di lasciarli andare e riprendere il nostro percorso e fare ritorno al campeggio.

Parcheggiamo la nostra auto, prendiamo i nostri pile e andiamo a conoscere il ranger con cui usciremo in safari da li a poco.

Partiamo prima del tramonto e, a pochi metri dal cancello ci mostra un meraviglioso gufo latteo o gufo di Verreaux nel suo nido; i gufi sono spettacolari e si mimetizzano perfettamente con i tronchi e i rami degli alberi, non è semplice vederli.

Ci racconta molte cose interessanti sul parco e su i suoi animali, è molto preparato ed è anche simpatico.

Il sole tramonta rapidamente dietro le dune e noi iniziamo ad utilizzare lo spotlight per riuscire ad avvistare gli animali; avvistiamo diversi otocioni che si aggirano furtivi, alcune volpi del Capo e un gatto selvatico africano; speravamo di vedere anche un tasso del miele (honey badger) o un oritteropo (aardvark), ma non siamo stati sufficientemente fortunati.

E’ pazzesco come tutti gli animali, anche i più grandi come gli orici e gli eland, spariscano al calare delle tenebre, è impossibile avvistarli, chissà dove si sono rifugiati per superare la notte, evitando i possibili attacchi dei felini.

Quando facciamo inversione per tornare al campo, avvistiamo i due ghepardi che abbiamo visto nel pomeriggio, sono rimasti in zona e stanno camminando ancora non lontano dalla strada; li illuminiamo con lo spotlight e li vediamo addentrarsi tra i cespugli.

Un po’ infreddoliti torniamo al campeggio di Twee Rivieren; è stata una giornata lunga che è iniziata prima dell’alba e si è conclusa ben oltre il tramonto, ma siamo contenti.

Queste due giornate trascorse nel Parco Transfrontaliero di Kgalagadi sono state solo un assaggio; torneremo e lo esploreremo il modo più approfondito, avventurandoci sicuramente più a nord e nella parte del Botswana.

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Etosha National Park: Etosha Pan - Photo Credits: Romina Facchi

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Our car! - Photo Credits: Romina Facchi

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Soweto: Orlando Power Station Towers - Photo Credits: Romina Facchi

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Khama Rhino Sanctuary: Black Rhino - Photo Credits: Romina Facchi

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Kubu Island - Photo Credits: Romina Facchi

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Nxai Pan: Baines Baobab - Photo Credits: Romina Facchi

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Central Kalahari Game Reserve: Lion - Photo Credits: Romina Facchi

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Moremi Game Reserve: Leopard - Photo Credits: Romina Facchi

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San people - Photo Credits: Living Culture Foundation 

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Namibia: Mahango National Park - Photo Credits: Romina Facchi

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Etosha National Park: elephants - Photo Credits: Romina Facchi

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Swakopmund - Photo Credits: Romina Facchi

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Skeleton Coast: Ugab Gate - Photo Credits: Romina Facchi

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Windhoek - Photo Credit: Jbdobane

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West Coast National Park: Mountain Cape Zebra - Photo Credits: Romina Facchi

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South Africa: Hermanus - Photo Credits: Romina Facchi

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Cape Town: Waterfront - Photo Credits: Romina Facchi

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Karoo National Park - Photo Credits: Romina Facchi

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Our expedition - Photo Credits: Romina Facchi