Sulle morbide colline coperte di erba alta della Great Rift Valley, nel sud dell'Etiopia, si trova il Santuario di Swayne Hartebeest del Senkele.

Il Santuario di Swayne Hartebeest del Senkele è un'area protetta nella regione Oromia in Etiopia ed è dedicata alla protezione dell'Hartebeest di Swayne, una specie di alcelafo che è presente solamente in queste aree dell’Africa; con una superficie di 54 kmq, la riserva si trova vicino alla città di Aje.

Il Santuario di Senkele venne istituito per proteggere la più grande popolazione di Hartebeest di Swayne presente in Etiopia.

Questo mammifero è endemico del paese e in passato ha rischiato l’estinzione il branco originale infatti era costituito da 3000 esemplari ma, soprattutto alla fine degli anni ’80, si è ridotto a poche centinaia a causa del bracconaggio: invece oggi, anche grazie alla tutela garantita dal santuario, la popolazione di questo erbivoro vive un periodo di prosperità.

Questa specie di hartebeest, o alcelafo, prende il nome dal Colonello Harald George Carlos Swayne un naturalista e militare britannico che per primo identificò la specie in Somaliland nel 1891.

Il Santuario di Hartebeest di Swayne del Senkele, o SSHS, venne fondato nel 1971 durante il regno dell'Imperatore etiope Haile Selassie I; l’imperatore venne in seguito destituito, nel 1974, da una giunta militare chiamata Derg. 

Il Derg, durante i 13 anni in cui fu il potere, mantenne uno stretto controllo sulle aree protette, incluso il Santuario di Hartebeest di Swayne del Senkele, vietando la caccia e gli insediamenti umani.

Il govendo del Derg terminò nel 1987 e a questo seguì un periodo di incertezza politica che perdurò fino al 1991; purtroppo in questi anni i parchi e i santuari vennero lasciati incustoditi e divennero vulnerabili, si assistette a una impennata del bracconaggio finalizzato al procacciamento della carne.

Il bracconaggio indiscriminato causò una enorme diminuzione di esemplari, non solo dell’alcelafo di Swayne, ma anche di diverse altre specie, molte delle quali si avvicinarono pericolosamente alla soglia dell’estinzione.

L’alcelafo di Swayne si salvò dal triste destino dell’estinzione grazie l’operato di un leader religioso degli Oromo, un Aba Gada, che costituì un comitato e assunse dei guardiani per proteggere il santuario.

Il Gada è un sistema di governance tradizionale del popolo Oromo in Etiopia, questo è stato tramandato di generazione in generazione per centinaia di anni; nel 2016 venne stato iscritto nell'elenco rappresentativo del Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità dall'UNESCO

Gli Aba Gada, i leader dei Gada, sono coloro che guidano i clan degli Oromo. 

Il Gada prevede che gli animali selvatici e la natura in genere debbano essere rispettati, quindi da quando il leader religioso decise di proteggere il Santuario e l’Alcelafo di Swayne, il bracconaggio si fermò poiché uccidere un alcelafo era grave quanto uccidere un uomo.

Oggi molti abitanti della regione in prossimità del Santuario di Hartebeest di Swayne del Senkele si dichiarano felici dell’esistenza del santuario e del fatto che gli alcelafi di Swayne si siano salvati dall’estinzione.

Il Santuario di Hartebeest di Swayne del Senkele è una delle poche aree naturali protette in Etiopia e, oltre all’attività governativa, a volte poco efficiente, può ancora contare sull’impegno e la tutela da parte degli Aba Gada e della comunità locale, che sempre più comprende la sua l’importanza.

La popolazione svolge spesso un ruolo attivo per la protezione degli alcelafi di Swayne, cercando di salvaguardare questa specie.

E’ capitato infatti che alcuni esemplari di alcelafo si siano allontanati dal santuario e si siano recati in alcuni villaggi vicini dove vennero trovati mentre pascolavano; la popolazione ha prontamente avvisato le autorità e ha anche aiutato i ranger a riportare gli esemplari di alcelafo all’interno del confine del santuario.

Purtroppo gli alcelafi di Swayne non sono totalmente fuori pericolo: a volte si verificano episodi di predazione o sono minacciati dal pascolo illegale del bestiame all’interno del santuario.

Le pattuglie di ranger sono attive 24 ore su 24 all’interno del santuario per proteggere gli alcelafi e i loro cuccioli dai predatori come le iene e i lupi.

Oggi nel Santuario di Hartebeest di Swayne del Senkele si trovano 850 alcelafi e la popolazione è in salute e questo è dimostrato anche dal numero di cuccioli che nascono ogni anno, solo nel 2016 ne nacquero 30.

La speranza è che il santuario possa, in un prossimo futuro, beneficiare dell’afflusso turistico, che oggi è ancora limitato, in particolare per quanto riguarda la natura; ma il Senkele si trova in una posizione di transito tra Addis Abeba e i Laghi della Rift Valley e la Valle dell’Omo.

Per visitare il Santuario di Hartebeest di Swayne del Senkele è necessario essere accompagnati da un ranger che sale in macchina con i visitatori.

All’interno del santuario sono presenti alcune strade sterrate che si possono percorrere in auto, inoltre è possibile avventurarsi a piedi, sia sulle piste sia nelle praterie per avvicinarsi agli alcelafi, seguendo il ranger.

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Ethiopia: Omo valley - Photo Credits: Romina Facchi

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Mursi people - Photo Credits: Romina Facchi

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Lalibela: Bet Gyorgis - Photo Credits: Romina Facchi

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Ethiopia: Tiya Stems - Photo Credits: Romina Facchi

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Tiya Stems - Photo Credits: Romina Facchi

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Dassanech people - Photo Credits: Romina Facchi

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Abijatta-Shalla National Park - Photo Credits: Romina Facchi

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Meskel - Photo Credits: Romina Facchi

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Dorze Village - Photo Credits: Romina Facchi

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Konso people - Photo Credits: Romina Facchi