Nel nord del Togo vivono i Bassar o Bassari, un fiero popolo di agricoltori e di lavoratori del ferro, che, ancora oggi, segue le tradizioni e i costumi dei loro antenati.

I Bassar in passato venivano chiamati Bi-Thambe, che significa lavoratore di metalli, questo poiché furono uno tra i primi popoli, tra tutte le società dell'Africa sub-sahariana, a lavorare il ferro.

Bassar era il sito dove, fin dal 500 a.C., avveniva la produzione di ferro; questo ha attratto nella zona altri gruppi africani, che migrarono a Bassar in cerca di lavoro o per commerciare.

Agli abitanti originali di Bassar, che provenivano dalla foresta sacra di Kibre, situata a nord-ovest dell'attuale città di Bassar, si unirono alle altre popolazioni.

Alcune ricerche archeologiche indicano che i primi insediamenti, risalenti alla tarda Età della Pietra, erano piccoli e i popoli che vivevano qui praticavano sia la caccia, sia la raccolta, sia una forma rudimentale di orticoltura e agricoltura.

Gli insediamenti dell’Età del Ferro invece divennero più grandi, la loro dimensione era di circa 1 kmq, questo fa desumere che, in questo momento storico, iniziò la pratica dell’allevamento, che portò ad una specializzazione della vita dei Bassar; questo periodo su fondamentale nella loro storia, poiché è in questo momento che ebbe inizio la produzione industriale del ferro, praticata ancora oggi.

Gli studi archeologici sostengono che la produzione di ferro in Bassar cominciò intorno al 500 a.C., questi studi evidenziano come Bassar fu il più grande produttore di ferro industriale in Africa Occidentale tra il VI secolo a.C. e il XIX secolo d.C..

Quando i tedeschi entrarono in contatto con la popolazione di Bassar nel 1890, documentarono che più di 500 forni erano ancora in funzione, con una capacità industriale che oscillava tra le 10 e le 20 tonnellate di ferro all'anno.

Questa produzione superava notevolmente il consumo locale, il che implica che i Bassar commerciavano e barattavano il ferro con altre società in Africa Occidentale; in particolare nei secoli XV e XVI vi fu una maggiore richiesta di ferro, che veniva utilizzato nella produzione di armi militari, in seguito al sorgere e allo svilupparsi di nuovi regni nel vicino Ghana.

La produzione di ferro ha avuto un grande impatto sull'economia della zona.

La tecnologia del ferro ha aumentato la produzione di cibo, grazie alla realizzazione di utensili più efficienti per dissodare il terreno; questo ha consentito una maggiore produttività.

A sua volta, l'aumento della produzione alimentare, ha consentito la crescita della densità di popolazione, che ha permesso la specializzazione e la differenziazione sociale, in particolare la formazione di classi.

Le comunità più grandi e più stabili sono state frutto sia della maggiore specializzazione sia delle eccedenze alimentari, la specializzazione ha anche portato ad un aumento del commercio.

A sua volta, l'aumento della produttività agricola e dell'alimentazione, hanno consentito di aumentare la produzione di ferro di Bassar, una crescita attestata tra il 400% e il 600% tra il 500 a.C. e il 1750 d.C..

Questo circolo virtuoso ha anche aumentato notevolmente il tenore di vita, rendendo attraente la città, di conseguenza molte persone sono emigrate qui e la popolazione è molto aumentata.

L'industria del ferro ha anche influenzato le strutture politiche, economiche e socioculturali di Bassar, il potere industriale del ferro ha reso Bassar un dominio stabile; le comunità di Bassar erano costituite da un unico gruppo, da una classe esogamica locale o da più classi appartenenti a uno o più clan.

La maggioranza di questi clan era suddivisa in base alla loro posizione geografica specifica all'interno del territorio di Bassar, inoltre ogni clan si era specializzato in un particolare aspetto del processo di lavorazione del ferro.

Per esempio, i membri del clan Bissibe erano principalmente fonditori, mentre i Koli erano principalmente fabbri, ciò implicava che esistevano interdipendenze politiche e sociali tra i clan.

Come documentato dai primi europei, esisteva un’organizzazione politica che era fondata sull’esistenza di un re e sull’importanza degli anziani.

Il Re, chiamato “sacerdote di terra” era un discendente del primo fondatore di Bassar, veniva eletto secondo la sua conoscenza della storia della città e dei suoi confini, il sacerdote era responsabile per la risoluzione dei conflitti interni e agiva come ambasciatore presso le città vicine in caso di controversie.

Gli anziani affiancavano il “sacerdote di terra” per assicurarsi che ogni abitante avesse una quota equa di terra da coltivare, questo sistema ha promosso equità e stabilità delle istituzioni sociali interne di Bassar.

Il membro più anziano della famiglia risolveva i problemi all'interno dell'istituzione familiare, tuttavia, quando il problema coinvolgeva altre famiglie, il re era deputato a trovare la soluzione.

Oggi l'economia di Bassar non si limita più solamente alla fusione e alla produzione di ferro e di carbone; ma a queste attività si è affiancato l’allevamento del bestiame e l’agricoltura, tanto che oggi Bassar è conosciuta come una delle più grandi regioni produttrici di yam del Togo.