La storia della Tanzania è legata a doppio filo alla storia dell’umanità; sul territorio tanzaniano infatti sono stati ritrovati diversi reperti archeologici dei nostri antenati appartenenti a epoche differenti che hanno contribuito a scrivere la storia dell’uomo.
 
Venendo ad epoche più recenti la Tanzania, cosi come la conosciamo noi oggi, ha visto avvicendarsi sul suo territorio una serie di conquistatori e colonizzatori; i primi furono arabi della Penisola Arabica e Persiani che erano interessati ai commerci e alle merci reperibili nel continente africano.
 
La loro permanenza per diversi secoli in queste terre contribuì alla creazione, grazie all’interazione con le etnie locali, in prevalenza di lingua bantu, alla cultura swahili e al kiswahili, lingua nata dalla commistione di lingue di origine bantu, araba e indiana.
 
Alla fine del XV secolo i portoghesi, alla ricerca di basi commerciali e logistiche per i loro commerci con le Indie, approdarono in queste terre e si insediarono in diversi centri della costa.
 
Nel XVIII secolo la costa e le isole caddero sotto il controllo del Sultano dell’Oman e della sua famiglia.
 
Nel XIX secolo Sultano trovò un appoggio importante da parte della Gran Bretagna che in cambio ottenne l’abolizione della schiavitù in Africa Orientale; sempre grazie al supporto inglese, il Sultano si spinse per la prima volta nell’entroterra tanzaniano, fino alla regione dei Grandi Laghi.
 
L’Ottocento fu il secolo delle grandi spedizioni alla scoperta del continente africano e anche la Tanzania non fu da meno; in particolare alcuni missionari e agenti tedeschi iniziarono a esplorare queste terre.
 
Una serie di trattati fecero si che la Tanzania continentale, denominata Tanganica, finisse sotto il protettorato della Germania; il sultano protestò ma le sue lamentele non ebbero effetto alcuno.
 
I tedeschi ebbero il controllo dell’odierna Tanzania fino alla fine della Prima Guerra Mondiale quando, in seguito alla loro sconfitta, persero la sovranità sulle colonie; in conseguenza a questo il controllo del Tanganica passò alla Gran Bretagna mentre il Rwanda passò sotto l’influenza del Belgio.
 
Il Tanganica ottenne l’indipendenza nel 1961 mentre Zanzibar e Pemba divennero indipendenti nel 1963 e nel 1964 furono annesse al Tanganica formando così la Repubblica Unita di Tanzania.
 
Nei decenni a seguire lo stato tanzaniano ebbe un impostazione socialista a partito unico sotto la guida del primo presidente Julius Nyerere.
 
Dagli anni ’80 ad oggi la Tanzania ha adottato un governo più liberale sia dal punto di vista economico sia politico che ha contribuito allo sviluppo economico; Zanzibar e Pemba, anche se in modo pacifico, hanno mantenuto uno spirito indipendentista che spesso trova la sua espressione in occasione delle campagne elettorali.