In questi mesi la migrazione si trova nelle fertili pianure del Sud del Serengeti e della Conservation Area del Ngorongoro dove il terreno, ricco di sali minerali, rende particolarmente nutrienti l’erba bassa di questa regione.
 
La stagione delle piccole piogge è terminata da poco, il paesaggio è molto verde e le pozze e i laghi sono pieni di acqua, a differenza di quanto avviene in stagione secca quando qui c’è solo polvere e assenza di acqua.
 
In questi mesi, saltuariamente, c’è la possibilità di qualche acquazzone e le mandrie si muovono in modo disordinato all’inseguimento della pioggia, restando comunque in quest’area.
 
Questo è il periodo delle nascite: circa 400.000 cuccioli, che rappresentano il 90% delle nascite, nascono qui nel giro di 3 settimane, dopo più di 8 mesi di gestazione; si tratta di un parto “sincronizzato” per aumentare le probabilità di sopravvivenza della specie.
 
In questo momento si radunano qui per l’evento molti predatori, ma nascendo tutti insieme i cuccioli hanno più probabilità di scampare il pericolo, anche se molti finiranno nelle loro fauci.
 
La nascita di uno gnu è sorprendente: è l’animale che ha la miglior capacità di coordinamento ed è in grado di reggersi in piedi solo dopo 2 o 3 minuti dalla nascita, mentre dopo 5 minuti riesce ad unirsi alla mandria e può correre più veloce di una leonessa.
 
Nonostante questo molti cuccioli muoiono nel loro primo anno di età, le cause sono differenti: predati, malnutrizione, mancanza di acqua, stanchezza o malattia e annegamento.
 
In marzo la fertile savana del sud inizia ad essere un po’ secca a causa della mancanza di piogge ed allo sfruttamento dei pascoli e le mandrie si radunano intorno ai laghi e fiumi dove sanno di trovare l’acqua.
 
A Olduvai, meglio conosciuta come la culla dell’umanità, poiché qui sono stati rinvenuti i resti dei nostri antenati ominidi, sono state trovate delle incisioni rupestri dove viene ritratta la migrazione, questo consente di affermare che la grande migrazione è un fenomeno che si verifica da più di un milione di anni.

Dove è possibile avvistare le mandrie della Grande Migrazione in gennaio, febbraio e marzo 

Lago Ndutu e Lago Masek: questa è una zona di savana di erbe basse ricche di sali minerali, ottime per l’allattamento dei cuccioli di gnu e dei puledri di zebra; i due laghi hanno acque salate e sono circondati da zone paludose.
Questa è una delle ultime zone ad essere abbandonata prima del grande viaggio poiché qui le mandrie trovano l’acqua più facilmente e per più tempo.
Qui, oltre alla Migrazione, ci sono molti animali residenti: elefanti, struzzi, sciacalli, giraffe, varie gazzelle, impala, ippopotami, coccodrilli, leopardi, leoni, iene maculate, iene striate, caracal, ghepardi e più di 400 specie di uccelli; mentre molti altri  animali, carnivori in particolare, si recano qui proprio per la presenza di tanti erbivori: diverse specie di avvoltoi, licaoni e leoni, leopardi e iene striate che solitamente non risiedono in questa zona.
 
Kusini: è la punta sud occidentale del Serengeti, qui la savana lascia il posto a un territorio prima collinoso e poi montagnoso man mano che ci si avvicina alla Riserva di Maswa.
Qui risiedono stabilmente elefanti, bufali, ghepardi e leoni.
 
Moru Kopjes: questa zona si trova nel Serengeti centro occidentale e collega Ndutu alla valle del Seronera.
La grande disponibilità di acqua, presente non solo nel fiume, ma anche in pozze stagionali, fa si che le mandrie si sparpaglino in questa zona; qui i pascoli sono meno nutrienti ma l’acqua è più abbondante e quindi c’è più disponibilità di cibo.
Gli animali residenti qui sono giraffe, bufali, antilopi, leoni, leopardi, gattopardi e caracal e rinoceronti, ma serve una buona dose di fortuna per riuscire ad avvistarli.
 
Gol Kopjes: una regione remota e selvaggia del Sud Est del Serengeti dove c’è un’alta concentrazione di leoni e ghepardi.
 
Seronera: questa è la zona dove c’è la più alta concentrazione, e quindi possibilità di avvistamento, di leopardi che hanno stabilito il loro territorio qui per la presenza di un corso d’acqua perenne e di alberi dove solitamente trascinano le proprie prede per potersene nutrire al sicuro da altri predatori.
 

Le tappe del viaggio della Grande Migrazione nell'Ecosistema del Serengeti mese per mese

  • Gennaio, Febbraio e Marzo
  • Aprile
  • Maggio
  • Giugno
  • Luglio
  • Agosto, Settembre e Ottobre
  • Novembre
  • Dicembre 

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Mappa della Grande Migrazione nel Parco Nazionale del Serengeti - Illustration Credits: Marco Dal Molin - marcodalmolin.it