Soweto, vicino a Johannesburg in Sudafrica, è un agglomerato suburbano che ha una vastissima estensione e al suo interno sono presenti molti quartieri, alcuni dei quali hanno una identità ben definita, mentre altri sono decisamente più anonimi e difficilmente identificabili.

Una premessa è doverosa: Soweto è una realtà eterogenea, è sbagliato infatti considerarla come una unica realtà o pensare che sia solamente una township; a Soweto coesistono quartieri più ricchi e zone degradate, persone che hanno intrapreso un’attività imprenditoriale e persone che invece sono disoccupate e non hanno prospettive per il futuro.

E’ difficile sapere con precisione quanti abitanti vivano nella zona conosciuta come Greater Soweto così come è difficile dire con precisione quanti quartieri e township, o insediamenti irregolari, ci siano; il motivo di tutto questo risiede nel fatto che i confini di Soweto non sono ben delineati e si prestAno ad essere interpretati, inoltre le varie zone cambiano nome ed estendono o riducono la loro area continuamente, quindi è molto difficile avere una situazione aggiornata.

L’area che oggi è conosciuta come Greater Soweto ha visto crescere enormemente il numero dei suoi abitanti negli anni successivi al 1954, quando venne promulgato il Natives Resettlement Act in base al quale tutti i cittadini non-bianchi o nativi vennero obbligati a lasciare le aree urbane, che vennero dichiarati territori esclusivi dei bianchi.

Tutte queste persone, in larga parte neri, vennero rilocati nell’area di Soweto che venne suddivisa in differenti zone in base alle tribù di appartenenza dei suoi nuovi abitanti; queste zone diedero origine alla maggior parte degli attuali quartieri di Soweto.

I principali quartieri o sobborghi di Soweto, elencati in ordine cronologico di insediamento, sono:

  • Klipspruit (1891)
  • Orlando (1931)
  • Pimville (1934)
  • Moroka (1946)
  • Dube (1948)
  • Jabavu (1948)
  • Mofolo (1954)
  • Chiawelo (1956)
  • Dhlamini (1956)
  • Jabulani (1956)
  • Mapetla (1956)
  • Molapo (1956)
  • Moletsane (1956)
  • Naledi (1956)
  • Phiri (1956)
  • Tladi (1956)
  • Zola (1956)
  • Zondi (1956)
  • Diepkloof (1957)
  • Meadowlands (1958)
  • Emdeni (1958)
  • Senaoane (1958)

Il quartiere di Klipspruit o Kliptown a Soweto

Klipspruit è l’insediamento più antico di Soweto ed è diventato un’area abitata nel 1891, sul territorio che era parte di una grande fattoria.

Dal 1903 Klipspruit ha accolto i lavoratori delle miniere d’oro che prima vivevano all’interno dei confini cittadini di Johannesburg, ma che vennero allontanati in seguito a una epidemia di peste e vennero confinati fuori dal confine urbano.

Da questo momento in poi qui a Klipspruit sorsero i primi insediamenti irregolari o abusivi.

Nel giugno del 1955 Klipspruit ospitò un evento senza precedenti: il Congress of the People.

Questo meeting venne organizzato dall’African National Party, dal South African Indian Congress, dal South African Congress of Democrts e dal Coloured People’s Congress; le persone giunsero da ogni luogo per assistere a questo evento nonostante la polizia cercò di impedire loro di passare.

Durante questo meeting venne discussa e redatta la Freedom Chart che definì gli obiettivi e le aspirazioni di tutti coloro che si opponevano all’apartheid; i partecipanti riuscirono nel loro intento di redigere questo importante documento nonostante la polizia, durante il secondo giorno di congresso, fece irruzione e arrestò molti attivisti.

Questo evento molto importante della recente storia del paese viene ricordato in un piccolo museo, il Kliptown Open Air Museum, che si trova nella nuova Walter Sisulu Square; un luogo dove recarsi durante la propria visita a Soweto.

Walter Sisulu Square è una immensa piazza costruita in pietra, cemento e mattoni che commemora proprio la Freedom Chart e la sua redazione.

Al centro della piazza si trova una immensa struttura conica al cui interno sono stati incisi i principi della Freedom Chart, mentre nel resto della piazza si trovano 10 enormi pilastri che rappresentano i 10 punti fondamentali della Freedom Chart; nella piazza si trovano anche una serie di opere d’arte che simboleggiano la storia di Klipspruit.

La Walter Sisulu Square è una delle poche aree, forse l’unica, di Klipspruit che può essere di interesse per i visitatori.

Per il resto Klipspruit è un quartiere ancora povero, anche se recentemente è stato intrapreso un grande progetto di rinnovamento che, oltre alla realizzazione della Walter Sisulu Square, prevede la realizzazione di molte case.

Il nome Klipspruit è comporto da due parole afrikaans che significano letteralmente fonte (spruit) rocciosa (klip); mentre il nome Kliptown è composto dalla parola afrikaans klip che significa roccia o roccioso e la parola inglese town che significa città.

Il quartiere di Orlando a Soweto

Il quartiere di Orlando è forse uno dei sobborghi più conosciuti di Soweto, non solo in Sudafrica, ma anche nel resto del mondo.

Orlando venne fondato nel 1931 e venne denominato così in onore di Edwin Orlando Leake, che fu sindaco di Johannesburg dal 1925 al 1926; Orlando è suddivisa in due macro aree: Orlando West e Orlando East.

La storia di questo quartiere di Soweto, più di tanti altri, è strettamente legata agli eventi della recente storia del Sudafrica e alla lotta all’apartheid; fu infatti ad Orlando che ci furono le manifestazioni degli studenti del 1976, conosciute in seguito come gli Scontri di Soweto, e sempre ad Orlando si trova la chiesa Regina Mundi.

Orlando è il quartiere più interessante e più visitato di Soweto.

A Orlando West, in Vilakazi Street, si trova la casa dove visse Nelson Mandela prima di essere incarcerato, oggi è un museo, il Mandela House Museum; sempre a Orlando West si trova il Museo dedicato agli Scontri di Soweto, l’Hector Pieterson Memorial Museum.

A Orlando East si trova invece la chiesa di Regina Mundi che ospitò le riunioni clandestine degli oppositori dell’apartheid, che fu testimone della violenza della polizia e che fu la sede di alcune sedute della Commissione per la Verità e la Riconciliazione; in prossimità di Orlando East di trovano anche le Orlando Towers, diventate uno dei simboli di Soweto.

Ad Orlando si trova anche l’Orlando Stadium, lo stadio degli Orlando Pirates, squadra di calcio che gioca nella South African Premier Division.

orlando tower soweto johannesburg

Il quartiere di Pimville a Soweto

Il quartiere di Pimville in origine era parte del territorio di Klipspruit; era un’area abitata dai bianchi prima che qui vennero rilocati molti lavoratori neri, dal 1904 in poi.

Dal 1934 Pimville si separò da Klipspruit.

Ma negli anni a seguire, dagli anni ’50 in poi, il quartiere venne dichiarato “zona di bianchi” e gli abitanti di Pimville cercarono in tutti i modi di farlo annettere all’area urbana di Johannesburg.

Dopo diversi anni gli abitanti bianchi riuscirono nel loro intento, ottenendo di far passare la ferrovia tra Pimville e la parte restante di Soweto, in modo da dividerlo dai quartieri abitati dai neri.

Pimville è stato chiamato così da James Howard Pim, consigliere e filantropo sostenitore del Fort Hare Native College.

Il quartiere di Noordgesig a Soweto

Il quartiere di Noordgesig si trova al confine nord di Soweto e questo lo si capisce anche dal suo nome che significa vista verso nord in afrikaans; questo è il primo quartiere che si incontra entrando a Soweto da New Canada Road ed è abitato prevalentemente da coloured.

Noordgesig viene chiamato Bulte sia dai suoi abitanti sia da coloro che abitano nelle vicinanze; Bulte significa colline e il motivo di questo soprannome deriva dal fatto che questo quartiere è circondato da colline artificiali che sono state costruite con i materiali di scarto delle miniere.

Il quartiere di Noordgesig è la prima township abitata da coloured nell’area che viene denominata Greater Soweto ma, a differenza di altri quartieri di Soweto abitati prevalentemente da neri, non si sa molto sulle sue origini e sul suo sviluppo; la storia di Soweto, così come viene comunemente riportata, ignora Noordgesig.

Questo probabilmente perchè Noordgesig non fece parte di Greater Orlando fino alla fine dell’apartheid ma era considerata una realtà a parte e abitata da coloured quindi non è mai rientrata nei documenti ufficiali riguardanti Orlando o Soweto che invece sono storicamente abitate dai neri.

Noordgesig si trova su parte del territorio delle sue fattorie che il governo acquistò negli anni ’30, Diepkloof e Klipspruit, per stabilirvi le prime persone che vennero sgomberate dalle loro abitazioni; l’edificazione di questo quartiere venne approvata nel 1937.

Il quartiere di Moroka a Soweto

Il quartiere di Moroka nacque nel 1946 e per diverso tempo fu una immensa distesa di insediamenti irregolari dove si trasferirono 30.000 persone; ben presto divenne una delle baraccopoli peggiori di Soweto.

In questo quartiere venne fondata nel 1947 la Moroka Swallows Football Club, una delle tre squadre di calcio di Soweto che giocano nella prima divisione sudafricana.

Nel 1956, Sir Oppenheimer prestò al governo 6 milioni di Rand per costruire delle case per gli abitanti di Moroka che sostituirono in parte le baracche di lamiera.

I fondi di Oppenheimer servirono per costruire 1.450 case a Moroka, inoltre scatenò un boom edilizio anche nelle zone limitrofe.

Moroka deve il suo nome a Dr James Sebe Moroka che fu uno dei presidenti dell’ANC.

Il quartiere di Dude a Soweto

Il quartiere di Dude venne fondato nel 1948 e dal 1954 ospitò neri della classe media che costruirono le loro case e questo fece di Dude una delle aree più glamour di Soweto.

Nel 1955 venne costruito un dormitorio per operai maschi, migranti e operai a cui era stato fatto divieto di vivere e lavorare nelle aree urbane; questi dormitori vennero costruiti per un decennio.

Dube deve il suo nome a John Langalibalele, docente, fondatore di un quotidiano e primo presidente dell’ANC.

Il quartiere di Jabavu a Soweto

L’area di Jabavu iniziò ad essere abitata nell’immediato secondo dopoguerra, si trova in prossimità di Orlando West e qui si trasferirono persone da Orlando e da altre zone e così nacque Central Western Jabavu, un grande insediamento irregolare con qualche casa e molte baracche, si stima che si trasferirono qui circa 1.000 famiglie.

Nel 1954 vennero costruite 5.100 case grazie ai fondi dati da Oppenheimer al governo.

Questo quartiere deve il suo nome al docente e autore Davidson Don Tengo Jabavu.

Il quartiere di Mofolo a Soweto

Questa area di Soweto ha iniziato ad essere abitata nel 1954 e deve il suo nome a Thomas Mofolo, un docente, autore e traduttore Sesotho.

Oggi qui si trova il Mofolo Park in Mzilikazi Street; questo parco, molto conosciuto e frequentato dagli abitanti di Soweto, ospita regolarmente jazz festival, cori gospel, carnevali, sessioni di streetpop e altre manifestazioni e concerti di artisti locali e internazionali.

Dove ora si trova il Mofolo Park in passato si trovava una enorme discarica di macerie che sono state rimosse per poter riqualificare questa area.

Il quartiere di Meadowlands a Soweto

Il quartiere di Meadowlands è sorto nel 1956, qui vennero trasferiti i neri che in precedenza vivevano a Sophiatown, dopo che venne approvato il Natives Resettlement Act del 1954.

Meadowands non era amministrata dal City Council di Johannesburg come invece accadeva per Soweto.

Nel 1968 vennero rilocati, tra Meadowands e Diepkloof, altre 22.500 famiglie di neri e il motivo per cui furono spostati proprio in queste aree era perché l’amministrazione comunale voleva che fossero riallocati in zone che non erano amministrati da municipi di bianchi.

Dal 1973 quest’area ha cambiato nome in Diepmeadows e dal 1978 venne creato il Diepmeadows Town Council poiché venne deciso che questo territorio non doveva essere annesso al Soweto Council.

Il quartiere di Jabulani a Soweto

Il quartiere di Jabulani a Soweto nacque, come la maggior parte degli insediamenti irregolari o township, nel 1956 in seguito all’applicazione del Natives Resettlement Act del 1954 che vide la ricollocazione fuori dal municipio di Johannesburg tutta la popolazione non-bianca.

Adesso il quartiere di Jabulani, in particolare Jabulani Node, è una delle aree più dinamiche di Soweto, è una realtà moderna e vibrante al punto che molti la hanno soprannominata la Sandton di Soweto.

Lo sviluppo di Jabulani è avvenuto negli ultimi anni, dal 2006, in seguito anche alla apertura del Jabulani Mall che ha attirato l’attenzione di altri investitori; inoltre le vecchie case dei lavoratori uomini sono state riconvertite in case per famiglie e ogni altra traccia del cupo passato è stata cancellata.

Jabulani è una parola in lingua Zulu che significa rallegrarsi.

Il quartiere di Molapo a Soweto

Anche il quartiere di Molapo a Soweto è sorto nel 1956 e oggi, insieme al quartiere di Moroka, costituisce il Ward 33 o Distretto 33 dove si trova uno dei parchi più grandi di Soweto, il Thokoza Park che venne costruito a metà degli anni 2000 e un campo da cricket che invece risale agli anni ’50.

Molapo è una parola Sasotho che significa sia dirupo sia ruscello, ma in questa zona non abitano solamente Basotho, ma anche Zulu e Swana; la maggior parte degli abitanti parla iziZulu.

Negli ultimi anni gli insediamenti irregolari sono diminuiti progressivamente mentre sono incrementate le case in muratura in cui vivono prevalentemente le famiglie di coloro che vivono in questa zona da diverso tempo, ma c’è anche qualche immigrato.

A Molapo esiste un’area che si chiama Coal-yards, i cortili del carbone; nelle baracche di questo piccolo insediamento irregolare vivono quasi esclusivamente immigrati dal Lesotho.

Il quartiere di Diepkloof a Soweto

Il quartiere di Diepkloof a Soweto è conosciuto anche con il nome di Diepmeadow e viene spesso considerato un unico quartiere con Meadowlands nonostante questi due territori siano separati da Orlando che si trova in mezzo.

Come tanti altri, anche questo quartiere sorse nel 1956 per ospitare coloro che vennero fatti sgombrare a forza dai territori del Municipio di Johannesburg.

Negli anni ’80 il quartiere venne esteso in seguito alla crescita della classe media che viveva qui; anche Dobsonville e Selection Park sono il risultato di questi ampliamenti.

Ancora oggi in queste aree vive la classe media di Soweto.

Il quartiere di Zola a Soweto

Il quartiere di Zola, sorto nel 1956, si trova nella parte occidentale di Soweto; Zola significa tranquillo in lingua Zulu e Xhosa, è conosciuto anche con il nome di Mzambiya, che significa Zambia, o Mashona, che significa zona occidentale.

Zola è uno dei quartieri più popolari di Soweto, è conosciuto in tutto il Sudafrica per i suoi gangster come gli 11 Boys degli anno ’60, i Maumaus degli anni ’70 e i Chivas e i Big 18s negli anni ’80 e inizi anni ’90.

Ma il quartiere di Zola è anche una destinazione turistica ed è dove sono nati molti musicisti e giocatori di calcio; ma alcuni di loro si sono trasferiti nel vicino quartiere di Jabulani.

Il quartiere di Dobsonville a Soweto

Il quartiere di Dobsonville a Soweto si trova a ovest rispetto Meadowlands lungo il confine meridionale di Soweto; è un quartiere importante ma non è stato oggetto di studi per molto tempo.

Questo quartiere affonda le sue radici nella zona vecchia di Roodeport e, tra il 1955 e il 1967, in seguito agli sgombri forzati, venne in parte distrutto per fare spazio ai suoi nuovi abitanti.

Nella parte vecchia erano presenti molte chiese, questa parte del quartiere ha mantenuto comunque un legame molto forte con la parte più nuova; recentemente sono state raccolte molte testimonianze degli abitanti di Dobsonville ma non è ancora stato pubblicato uno studio in merito alla storia del quartiere.

Dobsonville adesso è un quartiere abitato dalla classe media emergente nera.

Altri quartieri di Soweto sorti tra il 1956 e il 1958

In seguito al Natives Resettlement Act del 1954 sono sorti molti quartieri nell’area ora conosciuta come Greater Soweto; qui sono state ricollocate molte persone che sono state allontanate dalle loro case e dalle loro terre.

Oltre ai sopracitati Jabulani, Zola, Diepkloof, Molapo e Meadowlands, sono sorti altri quartieri:

Tshiawelo, che significa luogo del riposo in lingua Venda

Mapetla, che significa qualcuno che è arrabbiato in lingua Tswana

Moletsane, nome di un capo del clan Sotho dei Bataung

Naledi, che significa stella in Sotho, Pedi e Tswana; prima si chiamava Mkizi

Zondi, che è il nome di una famiglia Zulu

Tladi, che significa fulmine in Sotho del nord

Dlamini, che è il nome di una famiglia Nguni

Phiri, che significa iena in Sotho; qui vennero ricollocati i Sotho e gli Tswana

Senaoane, come Solomon G Senaoane 

Emdeni

Chiawelo

Zondi.